venerdì 18 gennaio 2008

Ciao Sganfero.

Te ne sei andato.
In silenzio e all'improvviso e hai portato via insieme a te un pezzo di noi, della breve storia di un movimento che hai fin dal primo momento voluto e profondamente condiviso. Ci mancherai tanto. Ci mancheranno le tue analisi severe, sensate, schiette e colorite. Ci mancherà la tua forza e la tua determinazione. Ci mancherà il tuo affetto e la tua voglia di fare. Magliano Insieme perde un pezzo importante del suo passato, del suo presente e del suo futuro e ognuno di noi ha perso oggi un amico sincero e leale. Non tradiremo mai i tuoi propositi per il nostro paese. A te dedicheremo gli eventuali successi e ci consoleremo pensandoti e ricordando la tua voglia di guardare avanti se dovessimo subire delle sconfitte. Ora tu voli in alto. Sei sempre stato uno spirito libero e libero amiamo pensarti per sempre.
Ciao Alberto.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Solo chi viene dimenticato è morto davvero...per me sei stato come un padre. Ciao albertone

Anonimo ha detto...

Piazza ha una voce in meno che voleva bene a Magliano. Ci mancherai. Anzi già ci manchi. Ciao Alberto.

Anonimo ha detto...

Per quelli della mia età è tutto più semplice, ne abbiamo viste di tutti i colori ed il cuore ormai è come un sasso.
Ma per i figli? la moglie? la madre?
Dio dagli la forza, così come la dasti a mia figlia, a me, tanti anni fa.
Permettimi l'estremo mio saluto Alberto,
col pugno chiuso di un antico socialista.

Anonimo ha detto...

Vorrei parlare di te amico mio ma il mio cuore è talmente intriso di dolore che non trovo parole adatte per onorarti. Con te se ne va un pezzo della mia vita, ti voglio solo ricordare così, NOME DI BATTAGLIA: SGANFERO.

Anonimo ha detto...

Ti ho conosciuto tardi ma ti ho subito apprezzato per la tua schiettezza e per la tua lealtà. sapevi parlar chiaro senza tanti preamboli e giri di parole ma la tua voce veniva dal cuore senza mai alcuna falsità. Sembravi burbero e invece sotto quella scorza nascondevi un animo sensibile di uomo vero. Mi stupiva e apprezzavo quel tuo amore che traspariva in ogni tua frase per tua moglie e per le tue figlie, quel tuo orgoglio di marito e di padre. Ti ho apprezzato per la tua fede politica incrollabile, quel tuo essere "compagno" sul serio che ti faceva ripudiare i tanti falsi di cui siamo circondati. Ora te ne sei andato e a me resta il rimpianto di non aver potuto conoscerti prima ma anche la gioia di poter dire: sono stato un tuo amico. Ciao Alberto.

Anonimo ha detto...

"[...] io sono nato su questa nave..ed anche qui il mondo passava, ma a non più di duemila persone per volta...E di desideri ce n'erano ma non più di quanto possano stare su di una nave fra una prua ed una poppa...Suonavi la tua felicità su di una tastiera che non era infinita...Io ho imparato a vivere così...la terra,quella è una nave troppo grande per me.E' un viaggio troppo lungo. E' una donna troppo bella.E' un profumo troppo forte. E' una musica che non so suonare.
Perdonami amico mio, ma io non scenderò da questa nave, non scenderò...al massimo, posso scendere dalla mia vita..."

-Arrivederci Alberto-

Anonimo ha detto...

La verità è che a Magliano ci si conosce tutti, e anche se potessi dire che le nostre vite si sono intersecate poche volte, non posso negare il fatto che ti conoscevo, perchè eri un maglianese come me, come tutti noi.
Abitavamo nello stesso paese, anzi, abitiamo nello stesso paese.
In fondo ci sei ancora. Da lassù osservaci e se puoi dacci una mano.
Dio nostro, proteggilo e accoglilo.

Niccolò

Anonimo ha detto...

ricordatevi sempre che sganfero è e resterà il meglio di tutti perchè in una sola persona è difficile trovare genuinità, onestà,sincerità,cordialità,lealtà,fedeltà politica,amore per la famiglia ed avere sempre sulle labbra il sorriso e la battuta pronta . ricordati sempre di noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerti.

Antonello De Angelis@stiadsl.it ha detto...

Ciao Alberto ,il dolore da forza e coraggio,ma quando ce ne accorgiamo è troppo tardi e ci ha già distrutto,come il dolore che tu lasci a noi.
Sicuramente ci seguirai da lassù e cerca di convincere quelli che lassù non la pensano come noi cia Sganfero

Anonimo ha detto...

la tua voce nelle mie orecchie,
la tua immagine nei miei occhi,
la tua lealtà dentro di me.
Ti voglio bene Alberto

Anonimo ha detto...

Non sarà nulla come prima,ci manchi,ci mancherai.Nulla sarà come prima,la piazza,le mura,le passeggiate per via Cavour,gli aperitivi,i commenti agli articoli di giornale,quelli sulla politica nazionale e locale.Niente sarà più come prima.Non lo saranno quelle magnifiche cene,dove tu seduto al solito posto ci chiamavi,Sardingu,Centurione,Stazzugo, Tubercole......Una sera ci dicesti che il giorno del tuo ultimo viaggio, per ricordarti in allegria,avremmo dovuto fare una cena da Marciani.Forse lo faremo,ora non ne abbiamo la forza,perdonaci. Mi chiamavi Biondo perchè dicevi che Rosciu mi offendeva e che avrei preferito esserlo,avevi ragione in questo come in tante altre cose.Sei andato avanti,ti voglio bene.

Anonimo ha detto...

La tua assenza lascia lacrime e molto dolore, ma è incredibile come nei ricordi,possa provare una sensazione strana, quasi surreale, dove dal dolore esce una spontanea risata magari per una tua vecchia battuta, un pò dolce un pò salato...Ciao Sganfr

Anonimo ha detto...

Ti voglio ricordare come una bella persona perchè lo sei stato, lasci in me un vuoto non facilmente colmabile, porterò sempre con me il ricordo delle tue etichettature che simpaticamente mi rivolgevi, come "a democristianaccio" delle tue battute,delle tue imprecazione contro chi attentava al nostro amato paese, della tua genuinità e della tua infinita bontà.
Ciao alberto grazie di essere esistito, mi mancherai

Anonimo ha detto...

Da quel maletto giorno Magliano ha una voce in meno, con cui si poteva più o meno daccordo, ma con cui sicuramente ci si poteva confrontare anche da posizioni diverse in modo onesto e leale e da cui trapariva l'amore profondo per questo nostro paese.
Ciao Alberto

Anonimo ha detto...

Riusciremo ad andare avanti? E' giusto andare avanti?Mi chiedo, in questi giorni di dolore, se ne vale ancora la pena, se quel manifesto, che tu avevi pensato per il dopo elezioni 2009,qualora avessimo perso, conviene scriverlo adesso.Qualunque cosa decideremo di fare o non fare, non potrà essere come l'avevamo pensata,con te al nostro fianco.

Anonimo ha detto...

Forse la risposta sta tutta in un post pubblicato proprio sul nostro blog. Lo so: è molto dura. Non è facile ne sarà più come prima. Però credo che anche Alberto sarebbe daccordo con me. Io l'ho conosciuto meglio in questi ultimi anni è ho potuto apprezzare la sua tenacia nel lottare. Ricordo quando insieme a lui ho fatto tutte le case di Magliano per postare i volantini contro la privatizzazione del cimitero e sento ancora la sua voce che ripetava quanto fossero giuste le nostre lotte e quanto valesse la pena combattere le nostre battaglie. Non sarà facile ma credo che abbiamo un obbligo anche nei suoi confronti affinchè questi anni di battaglie politiche non siano state vane. Poi sarà quel che sarà e avremo sempre tempo per far stampare quel manifeso di cui parla "il Biondo".
Riporto qui sotto il testo del post a cui facevo riferimento poco sopra.

Questo post non riguarda direttamente Magliano ma può essere lo spunto per una profonda riflessione su quanto facciamo e sul perchè lo facciamo. Sappiamo troppo bene che le lotte basate sui principi e sui valori nella società contemporanea si trasformano spesso in battaglie contro i mulini a vento. A maggior ragione lo sappiamo noi di Magliano Insieme abituati in un contesto come quello del nostro paese. Ogni tanto in un piccolo angolo del nostro cuore affiora prepotente una domanda: "Ma chi me lo fa fare? Qui ognuno pensa ai fatti propri e tanto ormai..." Vale la pena rifletterci sopra anche se...

Si tratta di un articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 27 Agosto firmato da Francesco Alberoni nella rubrica "Pubblico&Privato".

Lotta sempre, non dire mai «tanto ormai»


Mi è capitato molte volte di lasciare un mio amico o un mio conoscente in condizioni disastrose, o di salute, o economiche, o di carriera. E mi domandavo, spaventato, come avrebbe fatto a resistere, come sarebbe andato a finire. E invece, rivedendolo dopo anni, l'ho ritrovato che stava bene, allegro, pieno di vita, con una nuova attività, qualche volta con una nuova moglie o un nuovo marito. E ho capito che, in realtà, non possiamo mai dire che una persona è finita perché tutti abbiamo enormi capacità che non utilizziamo e la vita ci offre sempre nuove opportunità, impensabili prima. Ma forse c'è qualcosa di più profondo. Quando vieni duramente sconfitto o quando affronti una malattia mortale, ti allontani dalla realtà presente, ti ritiri in te stesso, è un po' come se fossi morto. E quando ti riprendi, quando guarisci, è come se ti fosse data una seconda vita, e ti prende un desiderio febbrile di fare, di avere nuove esperienze. Un mio amico molto avanti negli anni, guarito da un tumore giudicato incurabile, si è comperato una bellissima barca e va in giro per il Mediterraneo con gli amici. Un altro ha scritto un libro che ha avuto un insperato successo. Una mia amica è diventata famosa facendo della pubblicità, un'altra ha adottato un bambino, una terza ha semplicemente imparato a godere delle cose belle che incontra: un bagno nel mare, il suo giardino, un viaggio, una festa da ballo e, quando le parli, ti rasserena. Per questo non bisognerebbe mai dire «tanto ormai ». Tanto ormai non posso avere figli, tanto ormai non mi sono laureato, tanto ormai sono in menopausa, tanto ormai sono in pensione. Non ha senso: è come dire «tanto ormai i saldi sono finiti». Sì i saldi sono finiti, ma ci sono infinite altre possibilità di acquisto. E non bisognerebbe nemmeno perdere tempo a lamentarci di non avere più questo o quello, o rimuginare sui nostri errori o sul male che ci hanno fatto gli altri. Sbagli ne facciamo tutti e cattiverie ne riceviamo tutti. Non è semplice ottimismo: fa le cose che ti piacciono, che ti stimolano e lascia perdere il resto. Non parlare con chi ti è antipatico, con chi ti annoia, non guardare i film che non ti interessano, spegni la televisione che ti irrita. E se invece c'è qualcosa che per te ha realmente valore, lotta per realizzarlo. Sei vivo a novant'anni come a venti. E lotta senza paura, col piacere, con il gusto di farlo, come fosse una gara di sci, o di tennis, o una maratona.

Anonimo ha detto...

Parole sante quelle riportate da Antonello,ma in questo momento è come se la ragione andasse in un senso e il cuore nell'altro.Fu' Alberto il primo che mi chiese di riinterressarmi alla politica,dopo che mi ero ritirarto nel 1999, a causa di mille delusioni."Biondo perchè non ci dai una mano?"Adesso mi accorgo che a darla era soprattutto lui.Lo ricordava Antonello, l'entusiasmo che Sganfero riusciva a tirare fuori, in ogni nostra attivita'. Senza di lui sarà dura,solo il ricordo della sua determinazione,della sua maniacale onestà e il tempo, riusciranno spero a ridarci quello che ora sembra smarrito.

Anonimo ha detto...

Con affetto sincero un pensiero agli amici e alla famiglia:
"L'angoscia avviluppò di tenebre il mio cuore. Ogni oggetto su cui posavo lo sguardo era morte. Era per me un tormento la mia patria, la casa paterna un'infelicità straordinaria. Tutte le cose che avevo avuto in comune con lui, la sua assenza aveva trasformate in uno strazio immane. I miei occhi se lo aspettavano dovunque senza incontrarlo, odiavo il mondo intero perché non lo possedeva e non poteva più dirmi: "Ecco, verrà", come durante le sue assenze da vivo. Io stesso ero divenuto per me un grande enigma. Chiedevo alla mia anima perché fosse triste e perché mi conturbasse tanto, ma non sapeva darmi alcuna risposta; e se le dicevo: "Spera in Dio", a ragione non mi ubbidiva, poiché l'uomo carissimo che aveva perduto era più reale e buono del fantasma in cui era sollecitata a sperare. Soltanto le lacrime mi erano dolci e presero il posto del mio amico tra i conforti del mio spirito."
Confessiioni di Sant'Agostino Libro 4, 4.9

Anonimo ha detto...

Grazie Don Filippo.
Le bellissime parole di S.Agostino che hai voluto ricordarci su questo blog esprimono con molta efficacia ciò che proviamo in questi giorni. La tua testimonianza di affetto ci dà conforto e stimolo per andare avanti e sarà anch'essa un grande aiuto a conservare intatto il carissimo ricordo di Alberto.

Anonimo ha detto...

non ho scritto ne detto nulla fin'ora perchè credo che in certi momenti siano i familiari e gli amici piu stretti a doversi stringere attorno a quello che è il dolore piu' grande.
non ho avuto neanche la forza di dire niente a rosella sabina o federica perche non mi va di accodarmi a tutte quelle persone che liquidano un dolore con un bacio e una frase retorica.ma sinceramente
quando papà mi ha detto cosa era successo sono rimasto scioccato e ci ho messo giorni ad elaborare ciò che era successo. Anche se con Alberto non avevo una grande confidenza. Ma era una di quelle persone che fanno parte del bagagio di conoscenze di noi ragazzi,una di quelle persone che una paraculata quando passavi te la diceva sempre,una di quelle persone che non riesci nemmeno a pensarci che se ne possa andare.
per molti ragazzi come me, Magliano e' la cosa più bella che possa esistere, una grande commedia che si scrive ogni giorno. Perdere Alberto ha significato perdere uno dei personaggi di questa commedia.

Tutti ti hanno ricordato come membro della comunita' politica.A me pace farlo invece come una persona buona e sempre pronta alla "paraculaggine" e come grande laziale.

un saluto ovunque tu sia.

francesco