sabato 27 ottobre 2007

Bilancio partecipativo.


Il Comune ha deciso di attuare il Bilancio partecipativo. Si tratta di una forma partecipativa diretta dei cittadini alla vita politica e sociale. Il fine è quello di raccogliere i bisogni dei cittadini per progettare la città dal punto di vista di chi la vive. Possono partecipare al percorso tutti i residenti e i lavoratori operanti sul territorio, indipendentemente dalla nazionalità, che abbiano compiuto i 16 anni. I cittadini partecipano attraverso cicli di assemblee o incontri tematici, alle decisioni che riguardano l'utilizzo e la destinazione di una parte delle risorse economiche del Bilancio Comunale. Potranno proporre la realizzazione di un'opera, di una struttura o l'istituzione di un servizio o esprimere qualsiasi altra idea che possa essere utile alla città.
Questo è una parte di quello che riporta in premessa il depliant illustrativo che ci è stato recapitato. Il resto potete vederlo sul sito www.maglianosabina.com selezionando: servizi al cittadino e-gov

Purtroppo non potremo essere di supporto poichè dal coinvolgimento siamo stati esclusi a priori come potrete verificare leggendo con attenzione quanto riportato nel link che vi abbiamo indicato.


A questo indirizzo potete scaricare il volantino che indica il calendario delle assemblee e i termini per presentare le domande che per il 2008 riguardano le politiche giovanili.
http://www.tecuting2.it/c057035/include/mostra_foto_allegato.php?servizio_egov=sa&idtesto=23&node=3#3

Se non dovesse funzionare il link, abbiamo inserito all'inizio di questo post un'immagine del volantino.

domenica 21 ottobre 2007

Avvisi di garanzia in Comune.

La notizia è stata pubblicata sul Corriere di Rieti di oggi 21 Ottobre. Ne riportiamo integralmente il testo. Magliano Insieme non intende assolutamente speculare sulla vicenda e auspica che le indagini si concludano presto nell'interesse di tutti. Inutile ricordare che un avviso di garanzia rappresenta la comunicazione della Magistratura di indagini in corso sulla persona avvisata e che non deve assolutamente considerarsi una prova di colpevolezza.

Dal Corriere di Rieti di oggi 21 Ottobre 2007. Articolo non firmato

Concussione: tre avvisi
Blitz dei carabinieri al Comune di Magliano
Magliano Sabina. La scorsa settimana sequestrati documenti in diversi uffici
Blitz dei carabinieri in Comune
Notificati tre avvisi di garanzia. Il Sindaco: "sono sereno"

MAGLIANO SABINA - Blitz dei carabinieri di Rieti, la settimana scorsa, nel Palazzo Comunale di Magliano Sabina.
I militari hanno fatto visita in diversi uffici prelevando faldoni di documenti ora in mano alla magistratura. Il Sindaco Lini si limita a confermare: " Si è vero, i carabinieri hanno portato via alcuni documenti. C'è un'indagine in corso. Per quanto mi riguarda sono sereno. Proseguo il mio lavoro e attendo fiducioso la conclusione del lavoro della magistratura. La speranza è che tutto si concluda in breve tempo".
Fin qui i fatti. Pare che l'indagine (che si riferisce ad alcuni episodi avvenuti circa due anni fa) sia a buon puno, tanto che sarebbero già stati notificati (ma il condizionale è d'obbligo) tre avvisi di garanzia.
Reato ipotizzato: concussione in concorso. L'indagine affidata al pubblico ministero Fabio Picuti, ha condotto alla notifica, come detto, di tre avvisi di garanzia uno dei quali avrebbe raggiunto il sindaco Angelo Lini. Sindaco che, dal canto suo, si limita a dire: "Sono atti dovuti visto che è in corso un'indagine".
Al centro dell'inchiesta ci sarebbero alcune autorizzazioni di natura commerciale. Le altre persone coinvolte nell'inchiesta ricoprirebbero incarichi di natura tecnica all'interno del Comune. Pare che l'indagine che ha portato al sequestro dei documenti e agli avvisi di garanzia sia scaturita da una denuncia.
Dall'analisi dei documenti gli inquirenti tenteranno di mettere in fila e soprattutto provare i fatti che hanno portato all'accusa di concussione. Settimane di lavoro e nei giorni scorsi la svolta. I carabinieri si sono presentati in Comune con un mandato.
Sconcerto tra gli impiegati nei diversi uffici "visitati" ma bocche accuratamente cucite da parte di tutti.
Certo che in paese il via vai di militari in borghese è stato notato da molti, anche perchè avvenuto in tarda mattinata. I carabinieri avrebbero trascorso negli uffici diverse ore per prelevare documenti relativi all'indagine. La concussione è il più grave dei reati contro la pubblica amministrazione. E' un reato in quanto può essere commesso dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di pubblico servizio.
La condotta incriminata consiste nel farsi dare o promettere denaro o un altro vantaggio anche non patrimoniale abusando della propria posizione.
E' quanto, secondo l'accusa, sarebbe avvenuto nello specifico a Magliano Sabina. E' chiaro tuttavia che un avviso di garanzia non determina affatto una condanna e che per tirare le conclusioni occorre attendere la fine delle indagini.

venerdì 19 ottobre 2007

Proposte indecenti!

Copiamo integralmente il testo del post dalle pagine di Sabinamente per consentire la più ampia diffusione.

Quasi tutti i blog e tutti i siti italiani rischieranno la chiusura se il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 ottobre si tramuterà in legge. La bozza, proposta da Ricardo Franco Levi, impone a chiunque abbia un blog o un sito internet in Italia ad iscriversi in uno speciale Registro dell'Autorità per le Comunicazioni, a dotarsi di una società editrice e di un giornalista.

Noi non ci stiamo! La libertà di informazione, di espressione, di pensiero sono diritti inviolabili delle persone e cercare di imbavagliare internet con mezzi pseudolegali è una vergogna! Sembra sempre più vicina la realizzazione del mondo descritto da Orwell in "1984".

Come responsabili di questo blog ci auguriamo che questo disegno di legge non venga MAI APPROVATO e diamo la nostra disponibilità a qualsiasi azione intrapresa dalla comunità internet italiana per salvaguardare questo nostro diritto! Nel frattempo invitiamo tutti a diffondere il più possibile la notizia su altri blog e siti italiani.

Qui sotto avete i link per una maggiore informazione:

http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/testo-editoria/testo-editoria.html

http://download.repubblica.it/pdf/2007/legge_editoria.pdf

http://it.wikipedia.org/wiki/Ricardo_Franco_Levi

giovedì 11 ottobre 2007

Scuole Superiori: una delle priorità per il rilancio di Magliano.

Sarà forse che di argomenti ce ne sono talmente tanti che qualcuno sfugge, sarà che il nostro paese non dedica tanto tempo alla cultura, sarà che... forse non frega niente a nessuno? Parliamo delle Scuole Superiori e della loro triste fine. Possibile che questo argomento non appassioni nessuno? Possibile che nessuno colga l'importanza delle scuole in un paese come il nostro? Possibile che ci siano tanti e variegati interessi e che sfugga quello che noi riteniamo essere uno tra quelli fondamentali? Non credete sia ora di riprendere a farsi sentire con forza e trovare la strada per far tornare a Magliano qualche sede di Istituto Superiore? Noi le idee le abbiamo. Di fatti finora ne abbiamo fatti tanti e qualche risultato lo abbiamo anche ottenuto anche se è stato boicottato soprattutto da coloro che invece dovevano sostenerlo. Parliamo del Liceo Scientifico ovviamente! Citiamo solo un piccolo dato: lo sapete che quando fu istituito due anni fa, di circa 60 studenti della terza media, solo a 5 o 6 ragazzi fu consigliato di proseguire gli studi frequentando un Liceo? Viene naturale chiedersi se a Magliano il livello delle possibilità di studio si sia ridotto fino a questo punto. Ma può insorgere anche qualche ragionevole dubbio al quale però non vogliamo dare troppo ascolto perchè riteniamo fondamentale superare le polemiche e pensare al futuro. Comunque il presente ci dice che i ragazzi che frequentano il secondo anno del Liceo Scientifico sono 24 e non ci sembra che lo facciano con cattivi risultati. Peccato che l'anno scorso si sia fatto di tutto (con buoni risultati purtroppo) per non avere la prima classe. Noi ci abbiamo provato ma l'attenzione della gente è stata pressochè nulla e le nostre iniziative non hanno avuto grosso seguito anche grazie al disinteresse pressochè totale dei Partiti e delle Istituzioni. Potremmo anche discutere sui perchè ma questo non aiuterebbe a risolvere il problema. Rivolgiamo quindi un forte e deciso appello a tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questo paese e li invitiamo a sottoscrivere questo post per istituire un tavolo intorno al quale discutere su come e in che modo affrontare e risolvere questo problema.

mercoledì 10 ottobre 2007

Bilancio di un'Amministrazione.

Continuiamo a riportare alla memoria dei lettori alcune nostre iniziative.
Questa volta vi riproponiamo un nostro manifesto che faceva il resoconto di quanto è successo a Magliano negli ultimi anni. Ovviamente è da tenere in debito conto che il testo risale al Luglio del 2006 e quindi alcuni fatti sono, per fortuna, superati. Ne rimangono purtroppo aperti altri e alcuni altri se ne sono aggiunti peggiorando di fatto la nostra analisi. Valga per tutti un solo esempio: le Scuole Superiori di fatto a Magliano non esistono più. Nonostante le promesse non è stato fatto più nulla tranne le nostre iniziative tese a scongiurare anche la chiusura del neonato Liceo Scientifico. Purtroppo nessuno ci ha ascoltato e il risultato è sotto gli ochhi di tutti. Non credete sia giunto il momento di mobilitarsi anche per questo?


BILANCIO DI UN’AMMINISTRAZIONE

Si concludono i 7 (sette) anni (5+2) dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Lini. Pensiamo sia doveroso fare un bilancio che faccia riflettere i cittadini e che stimoli gli Amministratori a fare finalmente qualcosa di utile per il nostro paese.

1- Esisteva a Magliano una Facoltà Universitaria di Scienze Infermieristiche: CHIUSA!

2- Nel 2000 fu inaugurato in pompa magna l’Ostello ricavato dalla ristrutturazione dell’ex Monastero delle Grazie. Doveva contribuire a portare sviluppo e ad incrementare il turismo: CHIUSO!

In certe ore del giorno serve però ad amplificare il senso di “desertificazione” di Magliano.

3- E allora potremmo chiederci a cosa poteva servire un parcheggio realizzato in questo deserto?
Ma a rimanere…. VUOTO! E per farlo sembrare pieno lo hanno riconvertito a garage per qualche fortunato che per pochi Euro può usufruire di una struttura pagata (molto) da tutti i cittadini!

4- L’istituto di Ragioneria è oramai…. CHIUSO!

5- Quello di Geometri ha il destino segnato e…. CHIUDERA’!

Solo grazie al nostro interessamento è stato possibile istituire a Magliano il Liceo Scientifico.

6- L’ospedale è ancora aperto, questo è vero, ma solo come presidio. Infatti in quanto Ospedale,
non funzionando Chirurgia, Ortopedia e Medicina, è da considerarsi quasi…. CHIUSO!
E se la chirurgia è chiusa è perché chi si era impegnato a fondo per farla funzionare è stato allontanato da solerti colleghi e da politici che tutto avevano a cuore tranne che il bene di Magliano!

7- Intanto tante attività commerciali hanno…. CHIUSO!

8- Le altre (tranne qualche eccezione)…. ANNASPANO!

9-Un’Amministrazione degna di questo nome e che avesse promosso Magliano non avrebbe difficoltà ad ottenere contributi per il suo sviluppo e per dotarlo magari di una Piscina Coperta. La nostra non riesce nemmeno ad ottenere un “Contributo Regionale per il proprio Centro Anziani” regalando ai Maglianesi un altro…. FALLIMENTO!

10- Qualche anno fa è stata realizzata e pubblicizzata la Caserma dei Vigili del Fuoco e da allora sempre stata: CHIUSA!

Registriamo però una enorme spesa per la burocrazia e ogni anno spendiamo per lo stipendio del Segretario e Direttore Generale…. 53.000 in più di altri Comuni!

Dal 2000 (anno della prima attribuzione) il Sindaco, e quindi i cittadini Maglianesi, avrebbero potuto risparmiare….€ 350.000!

REALIZZAZIONI

Vi domanderete allora: ma avrà pur fatto qualcosa questa Amministrazione? GIUDICATE!

1- Il taglio dei cipressi e di altri alberi al cimitero e in tutto il territorio. Come tutti possono facilmente intuire è un’attività di…. MORTE!

2- Sulla MASAN non siamo stati ascoltati e se non fosse intervenuta la Procura della Repubblica, oltre alla morte economica avremmo raggiunto anche la…. MORTE FISICA!

3- Il parcheggio di cui si è detto è sempre desolatamente…. VUOTO!

4- L’autovelox con cui i Comuni gestiti da Sindaci sperperoncelli come il nostro, ricorrono in maniera “vessatoria” per rimpinguare le casse Comunali esangui, è ormai quasi fisso sulla Via Flaminia.

5- In compenso sono state “appaltate” le multe nel centro storico (ad una Società di Capranica). Il risultato è che i vicoli di Magliano sono diventati parcheggi privati e i già pochi visitatori maledicono il nostro paese mentre aumenta il senso di vivere in un paese…. MORTO!

Sembra però che questa Amministrazione fiuti il pericolo e per questo motivo circa un mese fa ha organizzato un Seminario di ”cervelli”. Questi luminari hanno prodotto progetti fantastici e lautamente pagati secondo cui lo sviluppo arriverà attraverso un ponte e alcune piste ciclabili da realizzarsi sull’intera piana del Tevere (Giù i piani!)
Intanto, ormai da 2 anni viene annunciato il rifacimento di Via Roma. Quando saranno ultimati i lavori proporremo a questa Amministrazione di cambiare nome alla strada ed intitolarla VIA…. LINI!

venerdì 5 ottobre 2007

La nuova sezione delle vecchie iniziative di Magliano Insieme.

Abbiamo deciso di dare nuova vita ad alcune iniziative che abbiamo svolto in passato. Crediamo che questo blog possa essere anch'esso un ottimo strumento per veicolare tra la gente quello che succede nel nostro Comune. Ci prefiggiamo così di raggiungere anche persone alle quali in passato sia sfuggito qualche argomento tra i tanti che abbiamo trattato. Abbiamo deciso di cominciare con un documento che abbiamo redatto e che era scaturito dalla necessità di analizzare a fondo quello che era successo all'ex monastero Madonna delle Grazie. Ovviamente la rilevazione si ferma a circa 1 anno e mezzo fa. Purtroppo è molto lungo e vi consigliamo di fare un copia-incolla in un nuovo documento per poi stamparvelo e leggervelo con comodo ma soprattutto di farlo con la dovuta attenzione. Scoprirete cose molto interessanti che magari in tempo addietro vi sono sfuggite. Il documento stato distribuito pubblicamente in occasione di una nostra assemblea a Villa Mariotti.


Ex Convento “Madonna delle Grazie”



Tra i compiti della Minoranza è fondamentale quello di esercitare il controllo del lavoro svolto dalla Maggioranza.
Non si può sorvolare con leggerezza su questa funzione essenziale dell’esercizio democratico, né si può liquidare tale attività con frasi del tipo: “non ci lasciano lavorare”.
Non si può né si dovrebbe farlo visto che questa funzione è la sola che può maggiormente garantire i cittadini.
Anzi, volendo essere precisi, è proprio la Legge a stabilire le regole fondamentali affinché questo avvenga nella maniera più trasparente possibile.
Purtroppo e per tantissimi motivi che ognuno può facilmente intuire, nel nostro Comune ciò non accade.
Ed ecco allora che questo semplice lavoro che dovrebbe garantire la correttezza delle attività amministrative, diventa difficoltoso e, molte volte, addirittura impossibile.
Questo documento costituisce il resoconto del controllo che abbiamo potuto svolgere e che riguarda l’ex Convento Madonna delle Grazie che, come ognuno può facilmente constatare, a distanza di 6 anni dalla sua inaugurazione, continua ad assorbire una mole ingentissima di denaro pubblico.
Questo pozzo senza fine meritava per questo di essere analizzato nel più piccolo dettaglio al fine di fare chiarezza su quanto sta succedendo e che è costato una cifra esorbitante senza giungere a nessun risultato.
Le difficoltà sono state davvero molte ma alla fine, in seguito alla richiesta di atti relativa all’argomento in oggetto, e dalla conseguente analisi della documentazione rilasciata dall’Amministrazione, inquadrata nel contesto giuridico di riferimento, ognuno può facilmente evincere quanto segue:

A - Quadro Normativo

1. Vista la LEGGE QUADRO IN MATERIA DI LAVORI PUBBLICI 11 febbraio 1994 n. 109 (Legge MERLONI) e il REGOLAMENTO D’ATTUAZIONE DELLA LEGGE QUADRO IN MATERIA DI LAVORI PUBBLICI, 21 DICEMBRE 1999 N. 554,
2. Analizzate le linee guida della legge stessa, che tra le altre cose chiarisce il concetto di progettazione, e divide il percorso che va dalla definizione dell’esigenza alla gara di appalto in tre fasi: Progetto preliminare, definitivo ed esecutivo,
3. Considerando che le tre fasi, anche se distinte, rappresentano un tutt’uno, dove ogni fase progettuale è la logica conseguenza di quella che la precede,
4. In considerazione del fatto che la legge, definisce con chiarezza, quali documenti debbano essere allegati a ciascuna fase, e con quale livello di approfondimento, e più in generale:

• Il Progetto Preliminare, definisce le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e la sua fattibilità amministrativa e tecnica, accertata attraverso le indispensabili indagini di prima approssimazione. Si compone tra l’altro di una relazione illustrativa che contiene l’esposizione della fattibilità dell’intervento, attraverso l’esito delle indagini geologiche e geotecniche di prima approssimazione. La relazione dà chiara e precisa nozione di quelle circostanze che non possono risultare dai disegni e che hanno influenza sulla riuscita del progetto.

• Il Progetto Definitivo, individua compiutamente i lavori da realizzare, nel rispetto delle esigenze; esso consiste negli studi e nelle indagini preliminari occorrenti, con riguardo alla natura e alle caratteristiche dell’opera; i rilievi e i sondaggi sono condotti fino ad un livello tale da consentire calcoli preliminari delle strutture e degli impianti e lo sviluppo del computo metrico estimativo.

• Il Progetto Esecutivo, determina in ogni dettaglio i lavori da realizzare, è redatto sulla base degli studi e delle indagini compiuti nelle fasi precedenti e degli eventuali ulteriori studi ed indagini. Si compone tra l’altro di una relazione generale che, secondo il DPR 554/99 (regolamento di attuazione), contiene inoltre la descrizione delle indagini, i rilievi e le ricerche effettuate al fine di ridurre in corso di esecuzione la possibilità di imprevisti.

• Le varianti in corso d’opera possono essere ammesse…..esclusivamente qualora ricorra uno dei seguenti motivi: a)…omissis…, b) per cause impreviste e imprevedibili accertate nei modi stabiliti dal regolamento …
• Il DPR 554/99 (regolamento di attuazione), in relazione alle variazione e addizioni al progetto approvato, al punto 8 chiarisce che …. il responsabile del procedimento, …..motiva circa la sua non prevedibilità al momento della redazione del progetto… .

• Sempre il DPR 554/99 (regolamento di attuazione), all’articolo 47 introduce il concetto di Validazione del Progetto. Prima della approvazione , il responsabile del procedimento procede, in contraddittorio con i progettisti, a verificare la conformità del progetto esecutivo alla normativa vigente ed al documento preliminare alla progettazione. La validazione riguarda tra l’altro …la completezza della documentazione relativa agli intervenuti e accertamenti di fattibilità tecnica, amministrativa ed economica dell’intervento,…… l’esistenza delle indagini geologiche geotecniche….e la congruenza dei risultati di tali indagini con le scelte progettuali.

Sia la legge Merloni, dunque, sia il Regolamento di Attuazione, insistono sulla importanza delle indagini, da effettuare in fase progettuale, al fine di evitare imprevisti in corso d’opera. La relazione tecnica poi, che costituisce documento indispensabile in ciascuna delle tre fasi, deve fornire tutte quelle indicazioni, derivate dalle indagini effettuate per legge, e che non possono essere desunte dagli elaborati grafici.

B – Cronologia dei fatti

• 11.02.03 Ammissione al finanziamento della regione Lazio,
• 11.02.03 Delibera del Consiglio Comunale N° 4 che dispone la locazione a terzi dell’ex Convento per destinarlo ad attività Turistico-Ricettiva,
• 17.04.03 Presentazione del Progetto esecutivo (Elaborati grafici del 14.03.03),
• 23.04.03 Approvazione progetto esecutivo,
• 24.06.03 Approvazione verbale di gara e affidamento lavori alla ditta OLIMPO,
• 27.06.03 Sottoscrizione contratto di appalto,
• 27.06.03 Sottoscrizione verbali di consegna dei lavori,
• 28.07.03 Affidamento locazione ex convento alla società Le Grazie (Determinazione 123/2003),
• 26.09.03 Integrazione alla Determinazione 123/2003,
• 07.11.03 Sottoscrizione contratto di locazione con le seguenti date di consegna: 01.12.2003 Porzione di immobile già inaugurato, - giugno 2004 Porzione di immobile da recuperare,
• 03.12.03 Sospensione dei lavori (per motivi statici), fino al 19.02.2004,
• 23.02.04 Relazione del Direttore dei Lavori Arch. Guidi, finalizzata alla richiesta di una Perizia di variante e suppletiva (Elaborati grafici del 12.02.04),
• 11.03.04 Relazione del Responsabile unico del Procedimento, in merito alla necessità di una perizia di variante e suppletiva con aumento della spesa prevista dal quadro tecnico economico,
• 11.03.04 Deliberazione della Giunta Comunale N° 30 che dispone tra l’altro quanto segue:
1- Approvazione della perizia di variante e suppletiva per lavori di consolidamento pari ad € 164.178,44
2- Approvazione atto di sotto missione della ditta appaltatrice per un maggiore importo di Euro 164.178,44
3- Autorizzazione all’esecuzione dei lavori in variante necessari a consolidare e mettere in sicurezza le volte i setti e le murature portanti,
4- Ripartizione delle maggiori spese per lavori di variante come segue: € 108.773,78 utilizzando il ribasso d’asta ed € 50.078,14 con fondi del Comune.
• 14.06.04 Invio documentazione alla regione Lazio, finalizzata alla richiesta di un ulteriore finanziamento, o in subordine l’autorizzazione all’ utilizzo del ribasso d’asta,
• 16.09.04 Redazione da parte del Direttore dei Lavori degli elaborati di variante per chiudere i rapporti con la ditta OLIMPO, fino alla concorrenza dell’importo contrattuale,
• 11.10.04 Perizia dell’ Arch. Guidi, per l’esecuzione dei lavori previsti nel progetto originario e non ricompresi nella perizia di variante. Lavori da eseguire dalla società Le Grazie (locataria dell’immobile),
• 13.10.04 1° Stato di Avanzamento Lavori del Direttore dei Lavori Arch. Guidi, per la chiusura dei rapporti con la ditta OLIMPO (lavori valutati 358.900,00 €),
• 13.10.04 Sottoscrizione verbale di accordo con la società Le Grazie (locataria dell’immobile) per il completamento dei lavori da parte della società stessa,
• 13.10.04 Acquisizione da parte del comune di Magliano Sabina della documentazione relativa alla Perizia Suppletiva di Variante (Elaborati grafici del 16.09.04),
• 13.10.04 Verbale di deliberazione di Giunta N° 143 (Riepilogo vicende relative all’Ostello: progetto esecutivo, variante, esecuzione lavori di consolidamento, liquidazione della ditta OLIMPO, accordi con la società Le Grazie per l’esecuzione dei lavori da scontare con le quote di affitto).

C - Analisi della documentazione acquisita, e considerazioni

Premessa

La porzione di fabbricato, oggetto di recupero e completamento, consiste nella parte nord del complesso conventuale, costituito da vari organismi edilizi realizzati nel tempo ed aggregati tra loro, alcuni dei quali si sviluppano per tre piani, per un totale di circa 3.150 metri cubi. Si tratta complessivamente di circa 20 ambienti di differente forma e superficie, delimitati da murature portanti, e distribuiti da un corridoio laterale, infatti l’organismo edilizio in argomento si sviluppa intorno alla chiesa, e quindi ha un solo lato libero, verso la valle del Tevere.

Progetto esecutivo

Il progetto esecutivo, approvato il 23 aprile 2003, si compone tra l’altro dei seguenti documenti:

1. Documentazione fotografica, costituita da dodici foto relative all’intero organismo, compresa la parte inaugurata, la parte da recuperare, gli interni, gli esterni, nonché le foto di un affresco risalente al diciassettesimo secolo (Manca la planimetria con l’indicazione dei coni visivi, ossia da quale punto e in quale direzione sono state scattate le foto), così che per gli interni non è possibile stabilire di quale ambiente si tratti, né dalle foto è possibile dedurre lo stato di degrado del fabbricato. Degrado che ha poi determinato la necessità di variante in corso d’opera per 150.000,00 Euro. Pari al 40% dell’importo dei lavori appaltati.
2. Relazione illustrativa, costituita da trentadue righe di descrizione, relative alle scelte progettuali e al fabbricato, sia nella sua realtà attuale sia in quella futura di progetto. (Nella relazione, non si rintraccia alcuna descrizione tecnica del fabbricato oggetto di recupero e completamento, né dal punto di vista costruttivo-compositivo, né dal punto di vista statico strutturale, né tanto meno si fa cenno allo stato di conservazione dell’immobile. In base a quanto previsto dalla normativa vigente, la relazione, deve contenere precise indicazioni relative alle indagini, effettuate al fine di ridurre, in corso di esecuzione, il rischio di imprevisti.
• Tale descrizione, indispensabile trattandosi di un edificio storico da recuperare, risulta totalmente assente sia relativamente ad eventuali indagini e sondaggi preliminari, sia relativamente ad una illustrazione dei luoghi, frutto della semplice osservazione.
• L’unico accenno ad aspetti descrittivi dell’immobile ed al suo stato di conservazione, viene riportato nella sezione “Metodologie di recupero. Linee generali”, in cui vengono descritte le tecniche di recupero relative all’affresco, rinvenuto nel corso dei lavori relativi al primo stralcio. In tale sezione viene riportato il commento del Cardinale Altieri, che in visita al convento Agostiniano lo descrive come “piccolo, con le pareti dissestate che minacciano rovina,” era il 1636).

Considerazioni

Gli imprevisti, di cui non si è tenuto conto in fase di progettazione, sono emersi in fase di esecuzione dei lavori; più esattamente a seguito della rimozione dell’intonaco esistente, circa il 40%, come si legge nei documenti.
Ci si potrebbe chiedere come mai, una tale quantità di intonaco sia stata rimossa; presumibilmente perché era ammalorata, fessurata o instabile, ma in questo caso perché in fase di progettazione non ci si è chiesti se i danni a carico dell’intonaco (che si legge dai documenti essere di circa dieci centimetri), non erano dovuti a danni a carico delle strutture murarie sottostanti?
Se invece l’intonaco non era ammalorato, fessurato o instabile, perché è stato rimosso e in quantità cosi cospicua? Ma, se non altro, tali lavori di spicconatura dell’intonaco, sono serviti a evidenziare la necessità (prima non ravvisata), di intervenire con lavori di consolidamento come risulta dalla richiesta di variante e suppletiva presentata dal Direttore dei Lavori.
Restando sul tema degli intonaci, dall’analisi dei documenti acquisiti, risultano delle incongruenze numeriche, infatti se il citato 40% di intonaco spicconato (circa 1.566 metri quadrati) è riferito al totale, si può dedurre che l’intonaco totale assomma a circa 3.900 metri quadrati, e che quindi il rimanente 60% si aggira intorno ai 2.340 metri quadrati, tra pareti e soffitti. Ebbene su questo intonaco rimanente (che possiamo immaginare come una grossa fetta di groviera), sono stati effettuati 1.300 metri quadrati di rappezzi, lavoro che consiste nella chiusura dei buchi uno ad uno, e che comporta necessariamente grande dispendio di tempo e manodopera, con un costo che si aggira intorno ai trentacinquemila Euro. Sulla parte rimante di intonaco, meno di mille metri quadrati (ossia la fetta di groviera tolti i buchi), è stata asportato, con un procedimento elaborato e costoso circa sedicimila Euro, lo strato di tinta sintetica che lo ricopriva, per 1.720 metri quadrati (quasi il doppio della superficie rimanente).
Naturalmente, siccome si sta parlando di un intonaco che in alcuni punti ha una spessore di circa dieci centimetri, il ripristino comporta un’altra operazione complessa e costosa, la rincocciatura, ossia un lavoro di muratura fatto con pezzame e cocci (da cui il nome), così da portare in piano le superfici da intonacare; questo lavoro di rincocciatura è stato effettuato per una superficie di circa 1.355 metri quadrati, per un importo di circa sedicimila Euro.
Nel complesso, i lavori relativi alla voce intonaco (indagata come voce campione), e le cui superfici si fa fatica a quadrare, hanno comportato un costo di circa 94.500 Euro, costo riconducibile a tutte le sue fasi necessarie: spicconatura, movimentazione all’interno del cantiere, trasporto a pubblica discarica, sverniciatura, rappezzi, rincocciatura, rifacimento dell’intonaco stesso, compreso quello relativo alle pareti dei bagni di nuova realizzazione; come si legge dai documenti. Naturalmente prezzi e costi non sono in discussione, i dubbi riguardano le superfici, i quantitativi e le argomentazioni.

Perizia di Variante

In data 23 febbraio 2004, il Direttore dei Lavori, a seguito di sospensione dei lavori, ha redatto una relazione finalizzata alla richiesta di variante e suppletiva, costituita tra l’altro, dai seguenti documenti:

• Relazione Tecnica: circa quaranta righe di descrizione (Viene descritto lo stato dei luoghi emerso a seguito della spicconatura di una parte dell’intonaco, circa il 40%, e della rimozione dei pavimenti al piano terreno. Si parla di un quadro fessurativo estremamente articolato, “al quale possono essere associate diversificate cause di dissesto, le cui manifestazioni evidenziano la possibilità di fenomeni tuttora in evoluzione”, si parla poi di corpi di fabbrica non ammorsati tra loro, di malte incoerenti, di architravi e piattabande che non assolvono il loro compito. Più in generale si parla di “estese situazioni di degrado dei materiali e di dissesti delle strutture… che…rendono necessari adeguati interventi di consolidamento, per ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza della costruzione, in relazione alle condizioni dei carichi, correlati anche alla destinazione d’uso, alle prescrizioni per le zone a rischio sismico”. La relazione si conclude con la necessità di redigere un progetto di consolidamento statico e relativa perizia di variante e suppletiva, precisando che si tratta di interventi imprevisti e imprevedibili al momento della stesura del progetto originale. Ma non viene chiarito per quale motivo tali interventi erano imprevedibili al momento della stesura del progetto esecutivo.

• Documentazione Fotografica: Otto fotografie, anche in questo caso, mancando l’indicazione dei coni visivi, ossia da dove viene fatta la foto e in quale direzione, non è possibile capire quale ambiente interno viene fotografato, né si rilevano corrispondenze con le foto allegate al progetto esecutivo; in altre parole non è possibile stabilire se lo stesso ambiente o lo stesso particolare architettonico è presente in entrambe le documentazioni fotografiche, così da fare un raffronto diretto. Ma soprattutto, dalle fato allegate, non è visibile né il quadro fessurativo e di cedimento strutturale, descritto nella relazione tecnica, né la porzione di intonaco spicconato, il 40%.

Considerazioni

Occorre fare una riflessione sulla notazione tecnica, contenuta nella relazione, e appena citata, ossia: quando si parla delle diversificate cause di dissesto, le cui manifestazioni evidenziano la possibilità di fenomeni tuttora in evoluzione, a cosa ci si riferisce? Il soggetto del discorso è rappresentato sicuramente dalle “diversificate cause di dissesto”, ma di quali cause si parla? Sono state indagate? Si è provveduto a rimuoverle?
Dopo aver speso ieri, quattrocentomila Euro per rifare il trucco, ad un edificio che abbiamo scoperto poi essere lesionato; dopo aver speso oggi centocinquantamila Euro, per consolidare quelle lesioni; sarebbe oltremodo imbarazzante, scoprire domani, di dover intervenire su quelle cause, che hanno determinato e determinano le lesioni. Cause di dissesto, a cui oggi si accenna solo timidamente.
Non basta; con riferimento alla legittima preoccupazione, sopra espressa, di dover intervenire con lavori di consolidamento, per ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza della costruzione, in relazione alle condizioni dei carichi, correlati alla nuova destinazione d’uso (turistico-ricettiva), ed alle prescrizioni per le zone a rischio sismico, si può rilevare che sarebbe stato più responsabile, se qualcuno se le fosse fatte venire ieri, in fase di progettazione, queste legittime preoccupazioni. Non è infatti di oggi la consapevolezza che quell’edificio avrebbe mutato destinazione d’uso. E non è di oggi la necessità di attenersi al rispetto delle prescrizioni per le zone a rischio sismico.
A seguito della relazione presentata dal Direttore dei Lavori, il Responsabile del Procedimento ha presentato una relazione, in merito alla necessità di una perizia di variante e suppletiva con aumento della spesa prevista dal quadro tecnico economico.
Nel motivare le cause per cui tali interventi, ora indispensabili, erano imprevisti e imprevedibili all’epoca del progetto esecutivo, si rimanda alle argomentazioni esposte dal direttore dei lavori nella relazione prima citata, che come già detto, non espone alcuna motivazione, ma si limita ad usare le parole contenute nel testo di legge: si tratta di interventi imprevisti e non prevedibili all’epoca della stesura del progetto definitivo.
Tutto questo sebbene il regolamento di attuazione alla legge Merloni, peraltro citato nella documentazione rilasciata dall’Amministrazione, preveda esplicitamente di motivare il perché, i lavori in variante, non erano prevedibili al momento della stesura del progetto esecutivo.
In data 13 ottobre 2004, sono stati acquisiti dal Comune gli elaborati relativi alla perizia di variante e suppletiva, composti tra l’altro da una documentazione fotografica, questa volta più di dettaglio, relativa ai lavori in corso d’opera.
In questo caso si tratta di 116 fotografie che documentano i lavori effettuati nelle varie parti dell’edificio. Anche qui manca l’indicazione dei coni visivi (ossia da dove viene fatta la foto e in quale direzione), quindi non è facile stabilire se qualcuna delle 116 foto, corrisponde a qualcuna delle dodici foto allegate al progetto esecutivo oppure a qualcuna delle otto foto allegate alla relazione del 23 febbraio 2004 per la richiesta di variante.

D - Riepilogo

Alla luce di quanto sin qui esposto si può affermare, che in fase di progetto esecutivo:
1. Non sono state effettuate indagini di alcun tipo,
2. La documentazione fotografica allegata al progetto esecutivo, si compone soltanto di dodici foto dalle quali non si evince né lo stato dei luoghi, né si evidenziano cedimenti strutturali,
3. La relazione tecnica illustrativa, allegata al progetto esecutivo, è ridotta a trentadue righe di commento, totalmente generico, mentre in base a quanto previsto dalla normativa vigente, deve contenere precise indicazioni relative alle indagini effettuate al fine di ridurre, in corso di esecuzione, il rischio di imprevisti.

Mentre nella successiva fase di variante:
1. La Relazione Tecnica, si limita ad elencare i problemi emersi e i lavori imprevisti da effettuare, senza fare il minimo accenno ai motivi per cui tali lavori non erano prevedibili in fase di progettazione,
2. Dalla documentazione fotografica, composta soltanto da otto foto, non si evidenziano né cedimenti murari, né lesioni alle volte di copertura.

La relazione del Responsabile unico del procedimento:
1. Si limita ad acquisire e fare propria la relazione del Direttore dei lavori,
2. Descrive i lavori realizzati e quelli da effettuare a seguito di imprevisti,
3. Non spiega per quale motivo tali imprevisti erano imprevedibili in fase di progettazione.

Quanto sopra, anche se la legge pone tali motivazioni, come condizione necessaria e indispensabile per autorizzare lavori di variante, che comportino aumento della spesa prevista dal quadro tecnico economico. E in questo caso l’aumento di spesa prevista si aggira intorno al 40%.

Se avete avuto la pazienza di leggere questo documento ora forse sapete cose che fin qui non potevate conoscere e di conseguenza avete la possibilità di valutare liberamente quanto è successo finora e quanto ancora stia succedendo.
Riteniamo di aver svolto il nostro lavoro con diligenza e nel rispetto del compito che legge esplicitamente ci assegna.
Vorremmo che ogni cittadino avesse la possibilità di capire e valutare affinché il denaro pubblico venga speso con oculatezza e per fini collettivi e quello che sta succedendo all’ex Convento Madonna delle Grazie non ci sembra essere un caso di questi.





martedì 2 ottobre 2007

Assemblea a Berardelli

(La foto l'abbiamo "rubata" ad Andrea direttamente dal suo blog www.melaverde2007.blogspot.com che vi invitiamo a visitare. Speriamo non se l'abbia a male.)

Come abbiamo già avuto modo di scrivere, Magliano Insieme e tutte le forze (politiche e civiche) che si sono unite nella comune battaglia contro la privatizzazione del cimitero, hanno deciso una campagna di assemblee pubbliche da tenere nelle varie zone del territorio per informare i cittadini e dare loro modo di firmare la petizione che abbiamo proposto.

La prima di queste asseblee si svolgerà:

Giovedi 04 Ottobre 2007 alle ore 21,00

presso il
Parco Pubblico di Berardelli

Rinnoviamo a tutti l'ivito a partecipare ed invitiamo tutti i promotori a diffondere capillarmente la notizia.

Inceneritori

Attraverso il form qui a fianco ci è giunta la richiesta di pubblicazione di un post che si pone l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini sulle problematiche legate alla realizzazione degli inceneritori. Per estrema chiarezza e con la dovutà onestà, dobbiamo però smentire la notizia di una possibile realizzazione di tale impianto nel territorio di Magliano. Quindi pubblichiamo lo stesso il post il cui autore ci chiede di firmare con il nick: "M.I.85" ma allo stesso modo vogliamo chiarire che forse si tratta solo di dicerie non attendibili e che, comunque, a noi non è mai giunta voce di una simile ipotesi. Inoltre il messaggio terminava con l'invito a non comprare alcuni prodotti alimentari. Visto che non ci sono note le fonti di tali notizie evitiamo di pubblicare i nomi dei produttori al fine di evitare spiacevoli conseguenze.

________________________________________________________________

Messaggio inviatoci da M.I. 85.

Salve a tutti.Volevo sfruttare questo spazio perchè da parte di Magliano Insieme ho sempre notato un'attenzione particolare legata alla sfera ambientale riguardante il nostro paese.
Avevo sentito parlare ormai qualche tempo fa dell'intenzione più o meno fondata di realizzare in località Pietrini un inceneritore...
Qualora tutto questo fosse vero, vorrei cercare di indirizzare l'attenzione di tutti verso questo problema che credo non sia da sottovalutare, sia sotto l'aspetto economico sia, in primo luogo, per ciò che rigurda la salute e la vita di tutti noi, dove per "noi" intendo comunità senza vincoli politici di alcun genere.
Troppo spesso a Magliano, così come anche in ambito nazionale, il colore politico ha portato a divisioni, scontri e alla creazione di antipatie...
Ma credo che l'importanza che il discorso ambiente ricopre non debba essere strumentalizzata da nessuna forza politica, anzi debba porci con occhio critico verso tutto ciò che accade perchè i primi a pagare potremmo essere noi stessi, i nostri figli o le persone a noi vicine, e aimè¨, purtroppo a carissimo prezzo!
Prima ho parlato di inceneritore;forse dovrei chiamarlo con il nome più appropriato di "Termovalorizzatore a biomassa", perchè in realtà quest'ultimo non si limita a incenerire i rifiuti ma va a riutilizzare parte del calore liberato dalla combustione, come fosse una piccola centrale elettrica. Attualmente l'Italia occupa, tra tutti i paesi europei, il terzo posto come numero di impianti sul territorio, ben 50, dopo Francia(112) e Germania(60), tutti costruiti da ditte attraverso sovvenzioni statali pagate con le nostre tasse per le energie alternative, oltretutto!Vista così la cosa potrebbe risultare certamente favorevole perchè in realtà l'utilizzo dei termovalorizzatori potrebbe essere inteso come una forma di riciclaggio del materiale di rifiuto per cercare di riutilizzare una parte dell'energia liberata nell'ambiente attraverso la combustione, dunque la distruzione, di quest'ultimo.Ma dov'è la fregatura? In realtà bisogna evidenziare come in termini strettamente energetici questo sia di sicuro un modo poco efficiente per risolvere il problema rifiuti; per esemplificare il tutto, si risparmia molta più energia riutilizzando e riciclando una bottiglia di plastica, di quanta energia non si ricavi dalla sua combustione, perchè quest'ultima, operata da tali strutture, permette di recuperare solo una minima parte dell'energia e delle materie prime consumate per produrre in questo caso la bottiglia stessa.Quindi il rapporto è sempre in passivo e di conseguenza in termini di energia il guadagno è pari a zero.
Toccando l'aspetto più delicato, ovvero i prodotti di tale combustione, la faccenda si articola e si fa più complessa.
Di sicuro avrete sentito parlare di PM10. La sigla PM10 identifica materiale presente nell'atmosfera, sottoforma di particelle microscopiche, il cui diametro è uguale o inferiore a 10 µm(micron), ovvero 10 millesimi di millimetro. Queste nanoparticelle, contro cui è in atto una battaglia spasmotica da parte delle grandi città italiane con blocchi del traffico e con giornate a targhe alterne, ai limiti estremi della loro pericolosità possono penetrare, quando la loro grandezza è di 1,1µm, fin dentro gli alveoli polmonari e provocare bronchiti o asma nei soggetti più sensibili. Le nanoparticelle prodotte attraverso il termovalorizzatore sono di diversa natura.
Le alte temperature di combustione producono le cosidette polveri sottili, ovvero particelle di metalli pesanti dal diametro, ridotto rispetto i PM10, di 0,5µm.
Questi prodotti, data la loro natura, non sono biodegradabili e indipendentemente da ciò rientrano nel ciclo naturale della vita di qualsiasi organismo posto nelle vicinanze della sorgente di rilascio di tali sostanze, dalle piante agli animali che di esse si cibano per arrivare infine all'uomo.Ora questi metalli pesanti (zinco, alluminio, bario, cadmio...)riescono a penetrare all'interno dei tessuti, nelle singole cellule e, date le loro ridotte dimensioni, oltrepassano infine l'ulteriore barriera costituita dalla membrana nucleare andando quindi a colpire il dna.Queste nanoparticelle, non essendo utilizzabili in nessuna delle vie metaboliche della cellula, sedimentano nell'organismo e sono in grado di generare mutazioni a livello genico portando alla formazione di cellule tumorali dalla crescita incontrollata.Sono le cosidette sostanze cancerogene tra le quali la più conosciuta e temuta forse è, per fare un esempio tra tutti, la diossina. Tirando le somme dunque credo che si debba comprendere quali sono i rischi a cui una probabile installazione, di tale struttura, espone tutti noi e il nostro territorio, un territorio dove l'agricoltura e l'allevamento sono il perno di forza, ancora tutt'oggi, della nostra economia.La mia è solo un'azione informativa volta ad aprire gli occhi a coloro che, causa una cattiva e credo consapevole disinformazione in mano a subdoli organi di potere, non sanno.E quindi sempre solo a titolo informativo di seguito riporto una serie di prodotti alimentari, presenti su scala nazionale, contenenti metalli pesanti, da cui ognuno di noi credo debba avvedersi dall'acquisto al fine di salvaguardare la propria salute:

-Pane *****: Ferro, cobalto, alluminio, piombo, bismuto
-Cornetto *****(cialda): ferro, cromo, nichel
-Biscotto ******* *****: silicio, ferro
-Omogeneizzato Manzo *******: silicio, alluminio
-Omogeneizzato Vitello e Prosciutto *******: ferro, solfato di bario, stronzio, ferro-cromo, titanio
-Cacao in Polvere *****: ferro, cromo, nichel
-Tortellini ****: ferro e cromo
-Hamburger *********: argento
-Mozzarella *********: ferro,cromo, nichel
-Chewing gum ********************: silicio
-Pandoro *****: alluminio, argento
-Biscotti ***********: osmio, ferro, zinco, zirconio
-Biscotti ***********: titanio, ferro, tungsteno
-Macine *******: titanio
-Granetti *******: ferro, cromo
-Nastrine ******* ferro
-Bauletto ****: ferro, cromo
-**********: ferro, cromo, silicio, alluminio, titanio
-Pane Morbido a Fette ******: piombo, bismuto, alluminio
-************: alluminio, silicio
(nota di Magliano Insieme: abbiamo omesso per correttezza le marche dei prodotti non essendo note le fonti ufficiali di tali notizie)

Spero di aver esposto le miei informazioni e conoscienze nel modo più imparziale possibile, senza dare la possibilità di generare polemiche che sarebbero fuorvianti rispetto a quello che è il mio reale interesse, ovvero generare una presa di coscienza in quanti leggeranno tutto questo.
Ringrazio Magliano Insieme per lo spazio di cui ho usufruito e tutti coloro che vorranno diffondere queste notizie a quante più persone possibili.
Un saluto.








lunedì 1 ottobre 2007

Qualcosa si muove o forse è solo paura?!

La notizia non è di poco conto. Sulla cronaca di Rieti del Messaggero di ieri (30 Settembre 2007) è apparso un articolo che riportava la notizia della decisione di alcuni Sindaci di Comuni della nostra Provincia di svincolarsi dai Partiti di riferimento seppur partendo dai problemi generali che affliggono la Sabina.
Non è difficile immaginare che dietro tutto ciò si celi la paura che la gente sia veramente stanca e che forse abbia cominciato finalmente a capire che non è esclusivamente l'appartenenza politica che decriti la positività o la negatività di un uomo. Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che tale appello proviene da gente che ha fatto della propria appartenenza ai Partiti la propria ragione di vita. Ma questa potrebbe essere solo una sensazione pessimistica e potremmo invece essere di fronte ad un nuovo modo di interpretare gli interessi dei cittadini.
Ma c'è da fidarsi?
Nessuno di noi vuole la scomparsa dei partiti poichè siamo profondamente convinti della validità della loro funzione, sancita peraltro dalla stessa Costituzione. Vorremmo però che la loro competenza non prevaricasse su tutto il resto come è successo e sta accadendo ancora oggi. Vorremmo che prevalessero le ragioni vere e non sempre quelle "annacquate" dalle convenienze di parte o di qualcuno.
Incolliamo qui di seguito l'articolo completo nella speranza che prenda vita un dibattito proprio su questo tema.
_____________________________________________________________________
da "Il Messaggero"
Domenica 30 Settembre 2007
di RAFAELLA DI CLAUDIO

Il sindaco Calmanti chiama i colleghi a raccolta: «In questo momento di crisi ricominciamo da ciò che ci unisce»
«Basta con i partiti, dobbiamo stare uniti»
Parte da Roccantica l’invito a superare «inutili divisioni per il bene dei concittadini»
Un appello a dir poco singolare quello lanciato dal sindaco di Roccantica, comune piccolo ma piuttosto famoso per la rievocazione medioevale che ogni estate nel mese di agosto rivive in costumi d’epoca le gesta coraggiose del Guiscardo. Calmanti invita i colleghi del Reatino a «mettere da parte le casacche dei partiti per lavorare alla soluzione dei problemi».

Franco Calmanti ha chiamato, e i sindaci - alcuni con la presenza, altri con la disponibilità telefonica a partecipare ad incontri futuri - hanno risposto. La creazione di un movimento - anzitutto d'opinione - interamente amministrativo incuriosisce. Venerdì sera con Calmanti, al country club "La Tacita", c'erano, "fisicamente", i rappresentanti dei Comuni di Casperia, Configni, Cottanello, Forano, Poggio Catino, Torri in Sabina, Roccantica, e "spiritualmente" - perchè impossibilitati da impegni istituzionali - quelli di Cantalupo, Montebuono, Salisano, Stimigliano, Vacone, Magliano e Poggio Mirteto. L'incontro organizzato da Calmanti - il curriculum pieno zeppo di incarichi politici ed amministrativi e la voglia di innalzare la Sabina al ruolo di interlocutore, e non più solo di auditore, nei tavoli decisionali della Provincia - ha permesso di testare l'interesse dei primi cittadini, chiamati a raccolta per dare vita ad un movimento scevro dalle sovrastrutture partitiche e unicamente incentrato sulle esigenze del territorio. «Ci sarà una cosa che ci unisce? Un punto di contatto che ci permetta di travalicare i confini dei partiti per il bene della Sabina?» Si chiede Calmanti che, "in un momento in cui i partiti sono meno forti" propone di ripartire da una frase di Giovanni XXIII: "Ricominciamo da ciò che ci unisce". E i partiti a suo avviso «dividono e tengono lontana la Sabina dai posti decisionali». Sciorinando tutto l'elenco delle opere pubbliche ("vedi l'autostrada del Sole; la Rieti - Terni e la futura Mestre - Passo Corese"o, in campo sanitario, gli ospedali di Magliano e Poggio Mirteto) "a cui assistiamo soltanto", ha lanciato l'idea di "un programma politico di sviluppo del territorio, da fare insieme". «Ora aspetto di ricevere i segni dagli altri», ha quindi concluso. E gli altri (presenti) mostrano curiosità, voglia di capirci di più, ma non nascondono le preoccupazioni. Una su tutte: "l'appartenenza partitica e la difficoltà per quanti sono legati ai partiti di ragionare secondo logiche puramente di zona". A porre la questione sono soprattutto i rappresentanti di Casperia, Cottanello, Poggio Catino e Rocca Antica. Per Celli (vicesindaco di Forano), invece, "la gente è pronta per un movimento del genere, ne sente il bisogno". Estremamente interessato il sindaco di Torri, Alessio Bonifazi, che ha invitato ad "un atto di coraggio" da concretizzare "in un movimento libero da casacche, formato dall'insieme dei singoli amministratori; che sia politico, ma non partitico" e che magari abbia pure la forza di fare da ago della bilancia al secondo turno delle elezioni. Tuttavia, per ora, secondo Calmanti, la priorità è un "programma condiviso". E allora, appuntamento con tutti i sindaci alla metà di ottobre con le prime proposte che ognuno si sentirà di avanzare. Restano in dubbio le adesioni dei Comuni di Collevecchio, Montasola, Selci, e Montopoli, mentre forse non è fuori luogo escludere sin da subito Fara Sabina, "che ha esigenze e priorità estremamente diverse".