mercoledì 30 aprile 2008

Dell'Ostello e altre storie.

La polemica innescata da qualcuno sul ruolo dell'opposizione ha stimolato molte persone che ci esprimono la loro fiducia anche personalmente. Qualcuno invece ha preferito ripercorrere meticolosamente tutta la storia infinita dell'ex Convento Madonna delle Grazie. Riceviamo questa gradita lettera da Paolo Di Basilio che pubblichiamo integralmente quale prezioso contributo alla chiarezza.

“Quando potremo dire tutta la verità, non la ricorderemo più”. Questa celebre frase di Leo Longanesi, riportata nelle prime pagine di un bellissimo libro di Marco Travaglio (“La scomparsa dei fatti”) mi pare la più giusta per commentare la stucchevole, ed aggiungerei inutile, polemica innescata sul ruolo che l’opposizione avrebbe avuto in alcune grandi questioni che sono sorte nella nostra comunità negli ultimi anni. Secondo alcuni l’operato della minoranza sarebbe stato poco incisivo sul parcheggio, cimitero, acqua e – udite, udite, si fa fatica solo a scriverlo – anche sull’ostello e sulla Masan. Fermo restando che ogni opinione è legittima e rispettabile sarebbe auspicabile, per rendere un buon servizio alla collettività, che ogni discussione partisse appunto dai fatti. Quelli assodati, su cui si possono sì avere diverse opinioni, ma su cui c i dovrebbe essere una certa obiettività. Anche perché nella maggior parte dei casi sono i documenti a parlare e quelli, se solo si avesse la voglia, sono facilmente consultabili. Prendiamo l’ostello per esempio. Per quanto riguarda la Masan si può invece solo consigliare di parlare con qualcuno che ha vissuto quei giorni da vicino nelle contrapposte fazioni (eh sì, perché c’era pure chi difendeva quell’impianto, non ce lo dimentichiamo), oppure consultare le quintalate di carta tra articoli di giornale, documenti prodotti dai vari enti oppure gli atti giudiziari già depositati da tempo. Solo dopo, mi si conceda questo consiglio, si può capire di più su quella faccenda. Ma torniamo all’ostello, solo per mettere i fatti che sono accaduti dal 1998 in poi uno dietro l’altro e per lasciare al cittadino/elettore il giusto diritto/dovere di pronunciarsi. Fermo restando che i fatti elencati di seguito, va detto ad onor di verità, sono stati resi pubblici, dalle opposte fazioni, con articoli di giornale, convegni, volantini, manifesti oppure in Consigli comunali aperti al pubblico. In una parola i cittadini sapevano cosa succedeva, gli era stato spiegato ed hanno deciso di giudicare, rispettabilissimamente come democrazia vuole, nella maniera che ritenevano più giusta. I fatti, si diceva. Il recupero dell’ex convento della Madonna delle Grazie parte nel 1998. L’immobile, una volta recuperato sarebbe dovuto diventare un ostello della gioventù in tempo per l’inizio del Giubileo del 2000. Ma la struttura, perlopiù solo una parte, fu inaugurata con tanto di vescovo solo nella primavera di quell’anno in piena campagna elettorale per le regionali (guarda caso…). Ma si trattò di un’inaugurazione piuttosto strana. Infatti il giorno dopo che fu tagliato il nastro furono rimontate le impalcature e i lavori continuarono ancora per mesi. Fatto sta che almeno una parte era pronta dall’estate del 2000: camere, mobili, letti, lampadari ed addirittura due linee telefoniche (richiamate anche nell’elenco). Non mancava nulla, tranne un gestore. E in questa prima fase le responsabilità del Comune sono limitate. Infatti, nel disegno provinciale, la gestione degli ostelli che dovevano nascere per il Giubileo in Sabina si sarebbe concretizzata con la nascita di un consorzio che di fatto non ha visto mai la luce. Si arriva perciò al 2002 quando il Comune si stacca dal Consorzio e bandisce una gara per cercare il gestore dell’ostello da solo. Nel frattempo sono partiti i lavori per la seconda ala grazie a soldi arrivati dal Va.Te. Ma alla gara, che si svolse nell’autunno del 2002, non si presentò nessuno. Nell’immediatezza l’amministrazione parlò di destinare l’immobile a fini sociali poi, nei primi mesi del 2003, cambia idea e propone il mutamento della destinazione d’uso: da ostello a , testuale dalla delibera, “struttura ricettiva di più alto livello”. Insomma un’hotel. Si fa la gara e si presenta un unico imprenditore. Giuseppe Guidi di Civita Castellana che si impegna a formare subito dopo, come poi avverrà puntualmente, una società per gestire la struttura (che poi è la “Le Grazie srl”). In quei giorni non mancarono polemiche, anche sulla stampa, interrogazioni in consiglio e accese discussioni. Uno dei protagonisti (solitari) fu Moreno Mattiazzo che allora militava nel gruppo di opposizione “Evoluzione Democratica”. Anche il Polo delle Libertà non mancò di polemizzare. Insomma, se ne parlò abbastanza. Ma l’amministrazione tirò dritto e una delle motivazioni principali era: “Intanto incassiamo un affitto”. Vero. Infatti il contratto che fu firmato alcuni mesi dopo prevedeva un canone annuo per il gestore di 62mila euro l’anno, diminuito della metà fino al momento in cui continuavano i lavori nella seconda ala. E si arriva alla campagna elettorale del 2004, con l’ex convento ancora rigorosamente chiuso ma che, per la terza volta, è protagonista della campagna elettorale. “Magliano Insieme” proponeva di utilizzare l’immobile per fini sociali trasferendoci anche la biblioteca se possibile. Lini, durante la presentazione della sua lista e tra gli applausi (legittimi) dei suoi, chiarì che l’impegno preso con la “Le Grazie srl” era per 12 anni e che chiunque lo avrebbe dovuto rispettare. In quei giorni accadde anche qualcos’altro di – usiamo un eufemismo – anomalo. A pochi giorni dal voto apparve un avviso al centro per l’impiego in cui la società locataria dell’immobile invitava tutti gli interessati ad un posto di lavoro nel nuovo hotel ad inviare curriculum. Diversi giovani maglianesi inviarono il fax. Attendono ancora una risposta. Infatti i lavori, come i fatti si sono incaricati di dimostrare, erano tuttaltro che terminati. A settembre viene commissionata una perizia di variante secondo la quale c’era bisogno di ulteriori interventi per 150mila euro e visto che i soldi del finanziamento regionale erano finiti l’amministrazione pensò bene di accordarsi con la “Le Grazie”. In due verbali firmati in pochi mesi in pratica la società locataria si impegnava ad accollarsi questi lavori a sconto d’affitto (praticamente continuava a pagare la metà finché non si saldava tutto). Su quella perizia e quei lavori l’opposizione presentò un’interrogazione, uno studio tecnico presentato in un’assemblea pubblica e una esposto alla Corte dei Conti che, da quanto se ne sa, non ha avuto esiti. I mesi passano e di tanto in tanto l’opposizione, ma pure la stampa e i cittadini più “attivi” (compreso qualcuno di quei giovani che inviarono il curriculm…), chiedono quando aprirà la struttura. “Incassiamo l’affitto”, era la risposta più gettonata, anche in Consiglio. Poi l’affitto la società inizia a non pagarlo più e la situazione precipita con lo sfratto dello scorso anno (non ancora eseguito) e i lavori che rimangono a metà. Il resto è roba di oggi. Questi sono i fatti. Messi uno dietro l’altro. Non spetta a nessuno, se non al cittadino/elettore giudicare. Chi doveva informare di tutto ciò (la stampa, l’opposizione, il cittadino interessato) lo ha fatto quando tutto ciò è avvenuto. Nessuno ha il potere – e secondo me non lo deve avere – di imporre un giudizio. Chi la pensa diversamente – l’avanguardia capisce e deve “indottrinare” i proletari – è stato sconfitto dalla storia e gli ultimi risultati elettorali dovrebbero essergli da lezione. Concludo con un vezzo. Incontri dal 2000 ogni tanto pubblica la foto del sindaco che “inaugura” l’ostello. Non siamo sadici. Vorremmo fare solo in modo che non sia troppo tardi per raccontare la verità ed evitare che qualcuno, risvegliato dal torpore o folgorato sulla via di Damasco, ci venga a fare la predica.
Cordialmente

Paolo Di Basilio

P.S. Vista la lunghezza della lettera consigliamo di copiarla in un nuovo documento e di leggerla con calma per stimolare le necessarie riflessioni.


martedì 29 aprile 2008

Ex Monastero Madonna delle Grazie.

Qualche lettore ci ha accusato di astenerci sulle questioni importanti che riguardano il nostro paese.
A questo lettore abbiamo già risposto con dovizia di particolari anche se continuiamo a rivolgere a tutti l'invito di partecipare ai Consigli Comunali evitando così di sentenziare a sproposito su vicende che non si conoscono. Riportiamo qui sotto la risposta a quel lettore che ci accusava di trovare il pretesto per astenerci:
Il pretesto non lo abbiamo mai cercato. Semmai ce lo ha fornito sempre il Sindaco. Nello specifico vogliamo fare un pò di chiarezza. Nulla in contrario sul trasferimento della biblioteca all'ex monastero. Anzi noi abbiamo sempre sostenuto che in quell'immobile si dovessero trasferire anche altre attività per crearvi una sorta di centro culturale e musicale. Invece sono quasi 10 (dieci) anni che non vi si fa nulla e per la biblioteca abbiamo pagato in 10 anni circa 200.000 Euro ad un privato mentre un altro privato non ha pagato mai l'affitto per l'ex monastero. Quello che non ci convince adesso è un altro affidamento ad un'altra Società (Eurosolar) che dovrebbe utilizzare la struttura per corsi di formazione. Non conosciamo questa Società ma non vorremmo che si ricadesse ancora una volta negli errori già commessi. Ci è stato detto che questa Azienda ha fatto anche dei convegni ma, purtroppo, alcuni convegni li aveva tenuti anche la Masan. Non sarà sicuramente questo il caso ma avremmo preferito vederci chiaro e approfondire un pò di più. Per questo ci siamo astenuti. Con tutto ciò nessuno ha messo in dubbio le scelte del Sindaco che ci auguriamo che almeno questa volta siano quelle giuste. Per chiarezza abbiamo anche chiesto di essere messi in condizione di verificare l'immobile una volta che il Comune ne sia rientrato in possesso per verificarne le condizioni e per aver chiaro quanto la collettività dovrà ancora spenderci per risistemarlo dopo quasi 10 anni di abbandono. Ricordiamo che la parte destinata all'ostello era completamente arredata e pronta per funzionare. Staremo a vedere. Basta tutto ciò per astenersi? O a qualcuno sembra un pretesto? Ora vai a chiedere al Sindaco quanto questi 10 anni hanno prodotto come danno ai cittadini Maglianesi e trova tu un pretesto per giustificarlo!

Di seguito invece pubblichiamo l'articolo pubblicato oggi dal "Corriere di Rieti" a firma di Paolo Di Basilio che riporta per intero la vicenda solo per evidenziare che se ci si informasse si eviterebbe di acusare ingiustamente chi si adopera affinchè Magliano non veda più certe tristi vicende.

Locali destinati alla biblioteca e alla scuola di musica
Ex convento, rebus sul futuro. Nell’immobile corsi sulle energie alternative
Il Comune ha sfrattato gli attuali locatari, ma il provvedimento è rimasto inattuato perché la società è passata di mano

L'ostello era stato messo in soffitta per uno sfavillante albergo a 4 stelle. Poi, siccome chi si era aggiudicato la gara non avrebbe pagato l'affitto, il Comune cambia ancora una volta idea. Nell’ex convento della Madonna delle Grazie, una volta che l'ente rientrerà in possesso dell'immobile, saranno organizzate attività legate alla cultura ed alla formazione. Vi sarà trasferita la biblioteca (risparmiando i 20mila euro d'affitto annui per l'attuale locale) la scuola di musica e le sedi delle associazioni locali. Il primo obiettivo sarà però rientrare in possesso dell'ex convento. Il Comune ha sfrattato la “Delle Grazie srl” - società che si era formata proprio per gestire il super albergo a 4 stelle - l’anno scorso. Il tribunale si è pronunciato la scorsa estate, ma non il provvedimento non è ancora diventato esecutivo per di problemi di notifica. C’è stato infatti un passaggio di quote e l’amministratore delegato è cambiato, perciò, stante l’irreperibilità degli affittuari, dopo l’affissione all’albo c’è stato il deposito dal giudice. L’appuntamento con l’ufficiale giudiziario per entrare nell’immobile è tra qualche giorno. L’atto di indirizzo approvato a maggioranza cerca di delineare le attività che si svolgeranno nella struttura una volta che le chiavi torneranno al Comune. L’idea è quella di lasciare il settore della ricezione anche se l’ultima parola in questo senso spetterà alla Regione che per l’immobile ha concesso due contributi, uno nel 1999 per creare un ostello in vista del Grande Giubileo, l’altro, di 600mila euro circa, arrivato tramite il Va.Te.. Il Comune ora ci vuole portare la biblioteca, la scuola di musica e i centri di aggregazione. Fin qui tutti d’accordo. E sul resto che non c'è, ancora, accordo. Ossia sul protocollo d’intesa siglato dal Comune con l'EuroSolar, e i dipartimenti delle facoltà di architettura de “La Sapienza” e “Roma Tre”, per l'organizzazione, nell'ex convento, di corsi di formazione e master post laurea legati alle energie alternative. Il gruppo di opposizione “Magliano Insieme” non è convito: "Prima di votare a favore - ha spiegato il leader Graziani - vogliamo sapere di più su questa Eurosolar, dopo essere stati scottati con la ‘Delle Grazie’ forse è il caso di andarci più tranquilli”. Per il sindaco Angelo Lini le garanzie arrivano dalla partecipazione dell’Università, inoltre il sindaco ha proposto una soluzione a breve termine. Due anni di sperimentazione, poi si vede come va. Soluzione che ha convinto solo a metà "Magliano Insieme" e Verdi che si sono astenuti offrendo tuttavia “collaborazione per le soluzioni che il Comune intende intraprendere”. L’opposizione ha anche chiesto di poter visitare l’immobile appena il Comune ne rientrerà in possesso, per verificare in che condizioni è stato lasciato.


Il Sindaco si scorda del 25 Aprile

Forse sarà sfuggito ai più, ma crediamo che la dimenticanza non sia di quelle di poco conto! Per la prima volta dal 1945, l'Amministrazione Comunale si è dimenticata dell'anniversario della Liberazione. Ma la cosa non è sfuggita a Tino Pagliani membro fondatore di Magliano Insieme e Consigliere Comunale che non ha mancato di indirizzare al Sindaco un richiamo sulla vicenda. Riteniamo che questa data non possa essere in nessun modo mai dimenticata poichè è da questo evento che prende avvio la storia Democratica della nostra Repubblica. Il Gruppo Consiliare di Magliano Insieme esprime tutto il suo rammarico riguardo questa dimenticanza e si associa a quanto espresso compiutamente da Tino.
Di seguito pubblichiamo l'articolo pubblicato oggi dal "Corriere di Rieti"

“L’amministrazione dimentica il 25 Aprile”
di Paolo di Basilio

MAGLIANO SABINA - “L’amministrazione comunale si è dimenticata clamorosamente il 25 aprile”. A scatenare la polemica che è il consigliere d’opposizione Ernesto “Tino” Pagliani, unico ad essersi reso c onto della dimenticanza. “Per la festa della Liberazione - dice - che è una ricorrenza importantissima, non mi sarei mai aspettato un atteggiamento simile, soprattutto da un’amministrazione che si dice di centrosinistra”. L’esponente della minoranza non manca di far notare come “solo il Pd locale si è ricordato del 25 aprile facendo affiggere dei manifesti in Città e di questo bisogna darglierne atto”. Ma un conto sono i partiti e un'altro è l’ammiministrazione comunale che “mai a memoria di politico” si era dimenticata di fare qualcosa in occasione della festa della Liberazione.
“Il 25 aprile - continua Pagliani - stupefatto da tali mancanze mi sono fatto un giro per le vie del centro per essere sicuro che l’amministrazione non avesse affisso qualcosa”. Niente, nemmeno un volantino. “Così - prosegue - mi sono fatto un giro nei monumenti ai caduti, nulla neppure lì. Nemmeno in quello di via Circonvallazione del ‘Quadratino’ che è proprio dedicato ai caduti della seconda guerra mondiale”. Ma - conclude ironico come sempre Pagliani - “anche a tutto ciò ci sarà una spiegazione, anche perché il mio vuole essere solo un contributo costruttivo”. Insomma, incassata con “sportività” il contrattacco che il sindaco ha sferrato giovedì sera all’ultimo consiglio sull’esposto presentato nel 2004 dall’opposizione per un mancato accesso agli atti, Pagliani con la sua verve torna a battagliare con l’amministrazione.
Però anche lui non fa a meno di ritornare a giovedì scorso: “Visto il clima più apparentemente più distensivo - chiude Pagliani - non credo che l’amministrazione se la prenda a male per aver sottolineato questa dimenticanza ed accetti ‘sportivamente’ “.


domenica 27 aprile 2008

Succede in Consiglio

Sembra che qualche "buontempone" si sia tanto incuriosito per quanto è successo nella seduta dell'ultimo Consiglio Comunale. Si tratta certamente di una curiosità mirata e tendente a soddisfare solo le proprie frustrazioni interiori e la voglia di rivalsa che probabilmente qualche "peones" cova nel proprio animo. Infatti non è stata posta alcuna domanda in merito all'ordine del giorno del Consiglio che pure conteneva elementi di discussione molto interessanti e che riguardavano la vita del nostro paese. Al fine di dare un briciolo di soddisfazione anche a costoro che invece di partecipare attivamente alla vita di Magliano, preferiscono starsene nelle loro case e uscirne solo quando qualcuno glielo chiede, pubblichiamo di seguito gli articoli pubblicati da "Il Messaggero" e dal "Corriere di Rieti" nei quali viene riportata anche la vicenda insieme alle decisioni assunte in Consiglio. Aggiungiamo solamente che il nostro esposto veniva redatto nel 2004 subito dopo le note vicende della Masan (che qualcuno ha forse troppo presto rimosso dalla sua coscienza) e in un momento molto acceso della vita politica locale. Aveva come oggetto la richiesta di alcuni atti e riteniamo fosse cosa ben diversa dalla denuncia da noi subita per aver svolto "legittimamente" il nostro compito istituzionale che ci vedeva intenti ad informare i cittadini in relazione ad un probabile inquinamento dell'acquedotto.
Il Sindaco ha ritenuto opportuno ricordarlo alla stessa stregua di quanto noi abbiamo fatto nel parlare della nostra assoluzione. Ci sembra naturale e corretto.

P.S. A quanti si sono incuriositi e hanno invocato chiarezza, consigliamo di leggere ogni tanto i giornali (e di non usarli solo per incartare le uova, come usava dire un nostro caro amico) e di non fidarsi ciecamente di quanto qualcuno gli racconta. Partecipare alle sedute del Consiglio Comunale aiuterebbe i cittadini ad essere informati su quanto si decide in nome loro, eviterebbe che qualcuno raccontasse fandonie e i Consiglieri sarebbero incentivati anche a fare meglio.


Da "Il Messaggero" del 25 Aprile 2008
di Raffaella Di Claudio

Diffamazione: in Consiglio è l'ora delle scuse


Consiglio denso, ma disteso. Come era da un po’ che a Magliano non se ne vedevano. Nella riunione dell’assise maglianese, mercoledì sera, c’è stato spazio per tutto: dalle vicende giudiziarie, al piano di zona 167 in località Madonna Grande, fino al futuro dell’ostello ex Madonna delle Grazie, e alla nomina della commissione per l’ampliamento del cimitero.

Non è mancato il tempo per togliere qualche sassolino dalla scarpa, sia da parte della minoranza che del sindaco. La richiesta di scuse, a Magliano, si ripaga con la stessa moneta. Da un lato, l’opposizione riunita nel gruppo di Magliano Insieme compatta, chiede le scuse del primo cittadino per essere stata denunciata per diffamazione, ma assolta dal giudice «perché criticare l’operato del sindaco non è reato».
Dall’altro, Angelo Lini, ha sventolato a suo favore l’archiviazione di un esposto, presentato sempre da Magliano Insieme, contro di lui, nel luglio 2004, per la mancata consegna di atti da loro richiesti. Uno a uno: palla al centro. Passiamo all’ordine del giorno.
La minoranza si astiene nell’approvazione della variante al piano di zona 167 di Madonna Grande, in merito al quale la Regione aveva rilevato delle irregolarità e il Comune aveva risposto presentando un ricorso al Tar, di cui ancora non si conosce l’esito.
Il sipario cala sulla composizione della commissione che si occuperà di presentare un progetto di ampliamento del cimitero. Sarà composta da Antonello Ruggeri, Massimo Nesta e Antonio Aguzzi e potrà essere allargata a consulenti tecnici, finanziari e aziende de settore. Alla prossima seduta.

Dal "Corriere di Rieti"
di Paolo Di Basilio

MAGLIANO SABINA - Tutta una questione di querele. E a Magliano negli ultimi anni ne sono volate così tante che può anche capitare di aver denunciato un giorno il sindaco e non ricordarselo. Il gruppo d’opposizione “Magliano Insieme” aveva atteso a lungo il primo consiglio comunale utile per mettere sulla graticola Lini reo di averli denunciati per un manifesto fatto affiggere dalla minoranza nel 2005. Querela per cui 11 esponenti dell’opposizione (tra cui i 4 consiglieri comunali Graziani, Surico, Pagliani e Ruggeri) sono finiti davanti a un giudice che li ha assolti. Ma il primo cittadino da un ventina di giorni si era infilato l'asso nella manica e l'ha calato al momento giusto: si tratta del certificato di archiviazione di un'indagine nei sui confronti avviata dalla Procura dopo una denuncia risalente al settembre 2004 sporta proprio dai 4 consiglieri di opposizione che per un mancato acc esso agli atti. Il simpatico siparietto è avvenuto al margine del consiglio. Graziani, chiuso l'ordine del giorno, ha chiesto di poter parlare dell’assoluzione: “Dopo la nostra assoluzione - ha concluso la breve requisitoria - ci aspettiamo le sue scuse”. “Certo - ha ribattuto Lini - a patto che lo facciate anche voi per la querela che avete presentato nel 2004”. Il sindaco stesso, per la verità ne è venuto a conoscenza solo dopo l'archiviazione, ma l’occasione per tirarla fuori era ghiotta. “Quale querela? - replica spiazzato Graziani - noi non ti abbiamo mai denunciato". Cadono dalle nuvole anche Ruggeri e Pagliani. La Surico invece non ci mette la mano sul fuoco: “Te ne ho fatte talmente tante...”, dice al sindaco. “Facciamo una cosa allora - interviene Lini tra il serio e l’ironico - vado a casa ed aspettatemi tutti in piazza”. Dopo una decina di minuti, quando varca piazza Garibaldi al volante della sua Mercedes intorno al suo sportello si forma un campanello di consiglieri e spettatori curiosi di sapere “come andrà a finire” il mistero. Lini tira fuori il certificato di archiviazione a cui è allegata la querela del settembre 2004 sporta dai 4 che denunciavano il mancato accesso ad alcuni documenti legati all'ostello. "Giuro non mi ricordavo", si stupisce Graziani. "Se facevo come Muzio Scevola, perdevo la mano", conferma Pagliani. Il sipario si è chiuso intorno a mezzanotte, dopo una stretta di mano.

martedì 22 aprile 2008

Consiglio Comunale

Pubblichiamo di seguito l'ordine del giorno del Consiglio Comunale convocato per il giorno 23 Aprile 2008 alle ore 21,00 presso la Sala Consiliare.

Risposta alle interrogazioni presentate dal consigliere Comunale Sig. Verticchio Donato.
1 - Variante finale di riordino al Piano di Zona 167 in Loc. Madonna Grande.
2 - Ex Convento Madonna delle Grazie. Determinazioni.
3 - Mantenimento delle attuali partecipazioni in società. Autorizzazione L. 24/12/2007, n° 244.
4 - Addizionale Comunale IRPEF anno 2008. Determinazioni.
5 - Imposta comunale sugli immobili. Determinazione delle aliquote e delle detrazioni d'imposta, anno 2008.
6 - L.R. 07/12/2007, n° 20. Adesione all'istituzione sovracomunale del Consiglio dei Giovani e del Consiglio dei bambini e dei ragazzi.
7 - Proposta di deliberazione del Consigliere Comunale Sig. Verticchio Donato ad oggetto: "Istituzione del Consiglio Comunale dei giovani".
8 - Proposta di deliberazione del Consigliere Comunale Sig. Verticchio Donato ad oggetto: "Utilizzo ex Convento Madonna delle Grazie".
9 - Nomina Commissione temporanea speciale per ampliamento cimitero del Capoluogo.


Invitiamo tutti i cittadini a partecipare al Consiglio al fine di essere informati sulle effettive scelte che vengono compiute in loro nome.


lunedì 14 aprile 2008

Risultati delle Elezioni Politiche 2008

Riportiamo i risultati delle Elezioni Politiche 2008 ringraziando il blog Melaverde 2007 dal quale li abbiamo prelevati.
(Clicca per ingrandire)















venerdì 11 aprile 2008

Ancora una volta Magliano viene penalizzata: niente Geometri!

Ancora una volta Magliano viene penalizzata nelle scelte definitive nonostante gli impegni e le assicurazioni che erano state date. Questa ulteriore penalizzazione pesa sul futuro dei nostri giovani e più in generale su quello di tutto il nostro paese. Auspichiamo che intorno a questo argomento ci sia la più ampia convergenza e il massimo coinvolgimento di tutte le Forze Politiche e di tutte le Associazioni senza esclusioni di sorta al fine di reclamare ad ogni livello i diritti del nostro paese.
Per quanto ci riguarda fin da adesso offriamo la nostra disponibilità al Sindaco affinchè si mettano in piedi tutte le iniziative possibili per far recedere l'Organismo Regionale da questa pessima decisione.
Invitiamo inoltre tutti i visitatori a sottoscrivere questo post e ad impegnarsi a sostegno di questa iniziativa.

Da "Il Messaggero"

L'ufficio scolastico regionale ha deciso di attivare la prima classe dell'Istituto a poggio Mirteto
Niente più Geometri a Magliano
Inutili le venti iscrizioni fin qui raccolte all'omnicomprensivo
di RAFFAELLA DI CLAUDIO

L’istituto per geometri di Magliano Sabina non avrà la sua prima classe. Per l’anno 2008-2009 l’ufficio scolastico regionale ha deciso di attivare il corso solo presso il polo didattico di Poggio Mirteto. Quando pensavano di avercela fatta, essendo riusciti a raccogliere 20 iscrizioni, i maglianesi si trovano a far fronte all’ennesimo ordine d’arresto da parte dell’ufficio regionale. Ma il sindaco Angelo Lini e il consiglio d’istituto non ci stanno.
Era iniziato tutto lo scorso dicembre, quando nell’approvare il piano di dimensionamento della rete scolastica provinciale, l’ufficio scolastico regionale aveva stabilito il trasferimento dell’Itg di Magliano a Poggio Mirteto. I maglianesi erano insorti, ottenendo rassicurazioni circa l’apertura del corso che «solo per un semplice errore di interpretazione - aveva dichiarato il 24 gennaio Maria Pia Bucchioni, direttore per l’istruzione della Regione Lazio - era stata bloccata. Comunque il problema - aveva poi aggiunto - è superato». Ad assicurarlo c’era anche un decreto, datato 24 gennaio, al quale oggi Lini si appiglia. L’unico ostacolo da saltare sarebbe stato il numero degli iscritti. Fino al 4 marzo. Giorno in cui la dirigente dell’istituto comprensivo di Magliano, Anna Bertini, ha ricevuto una nota della dirigente dell’ufficio scolastico regionale, Anna Palomba. Qui si legge che la prima classe per Geometri si sarebbe attivata presso l’Itc di Poggio Mirteto, anziché presso l’Itc di Magliano Sabina, e che la sezione dell’Itg sarebbe andata ad esaurimento senza la formazione della prima. Ecco allora che il sindaco Lini e il consiglio d’istituto scrivono, oggi come a dicembre, all’ufficio scolastico regionale e provinciale. Chiedono chiarimenti ed esprimono contrarietà circa una decisione che vanifica gli sforzi profusi dall’intera comunità maglianese. Perché a niente sembra essere servita la campagna iscrizioni e la mobilitazione scattata in difesa dell’Itg che da dicembre 2007 ai primi giorni di febbraio, ha coinvolto studenti, genitori, amministratori, associazioni e partiti politici. Come del tutto inutili paiono essere le 20 adesioni raccolte dall’istituto omnicomprensivo di Magliano che dal prossimo anno sarà attivo a Magliano. Che fine faranno gli studenti che avevano preferito il Geometri di Magliano alle altre scuole?
«Il sindaco - si legge nella missiva sottoscritta insieme alla presidente del consiglio di istituto, Mafalda Boccoli - invita a fornire chiarimenti al fine di poter dare risposte certe agli interessati». E poi precisa che «qualora non si tratti di un errore di interpretazione, la vicenda denota una totale incoerenza tra quanto le istituzioni locali hanno programmato e l’effettiva attuazione dei programmi e che, questa seconda ipotesi, risulta essere in netto contrasto con le motivazioni che hanno portato ad istituire un istituto omnicomprensivo a Magliano». Senza parlare del danno alla collettività che, di sicuro, non sarà fatto cadere nel nulla. Perché, di sicuro, non finisce qua.

giovedì 10 aprile 2008

Il caso Giuliani sui giornali di oggi.

Per coloro che non hanno avuto modo di leggere i giornali di oggi e per quanti fossero interessati, pubblichiamo gli articoli apparsi oggi sul "Corriere di Rieti" e su "Il Messaggero" riguardanti l'incontro che si è svolto nella giornata di ieri al Ministero degli Esteri.
Dal Corriere di Rieti
di Paolo Di Basilio

Ieri si è tenuto l'incontro al Ministero per trovare una soluzione al caso
Farnesina in campo per Giuliani
Per l'uomo detenuto non è esclusa la richiesta di grazia

MAGLIANO SABINA - L’incontro alla Farnesina è durato circa un paio d’ore. Un dirigente delle politiche migratorie e un funzionario dello stesso ufficio del ministero degli Esteri hanno incontrato la delegazione di cittadini maglianesi per affrontare il dramma di Giovanni Giuliani, il 65enne originario di Magliano che è detenuto da 5 anni in Moldavia con l’accusa di truffa. Davanti ai rappresentati del ministero degli Esteri il sindaco Angelo Lini, il parroco della parrocchia di San Liberatore, don Filippo Di Fraia, Antonello Ruggeri e Alfredo Graziani. Al termine dell’incontro - come convenuto - parlano solo il sindaco e don Filippo. “Dal ministero - dice il parroco - ci hanno fatto sapere che la mobilitazione che abbiamo organizzato nei giorni scorsi, dopo l’appello di don Cesare Lodeserto (il sacerdote impegnato in Moldavia che ha portato il caso alla ribalta, ndr), è un fatto positivo che può facilitare le dif ficili trattative per aiutare Gianni, considerando che ci sono 3000 detenuti italiani nelle carceri estere”. Durante l’incontro è stato specificato che il ministero segue la vicenda da tempo. Una vicenda che è tutt’altro che facile, come ammette anche il sindaco Lini. “Ci hanno detto - riferisce - che non si può entrare in questioni che riguardano l’ordinamento giudiziario moldavo. Ogni mossa deve essere misurata. Le strade aperte sono due: l’estradizione e la Grazia. Nel primo caso ci potrebbero essere problemi legati alle pene accessorie, che verrebbero risolti se invece fosse concessa la Grazia. E sembra essere proprio questa la strda che intende percorrere la Farnesina seppur con cautela. “La Grazia va chiesta - dice don Filippo - in ogni caso, il momento potrebbe essere propizio perché l’Italia sta aprendo una sede diplomatica in Moldavia”. Per questo a giorni saranno investiti del caso il console onorario della Moldavia e l’ambasciatore a Bucarest per cercare di capire se si può aprire tale possibilità. Intanto continua la catena di solidarietà da Magliano per Gianni. Nei giorni scorsi sono partite altre lettere di vecchie conoscenze, mentre lui, dalla cella del carcere di Chisinau, il 7 aprile, dopo aver saputo di avere anche il figlio Matteo al suo fianco, ne ha scritta un’altra in cui racconta di essere stato più volte sul punto di mollare ma che solo il pensiero di poter riabbracciare la famiglia lo ha aiutato ad andare avanti. Nelle prossime ore la senatrice Loredana De Petris (Sinistra l’Arcobaleno) presenterà un’interrogazione parlamentare.


Da "Il Messaggero"
di Raffaella Di Claudio

Per liberare Giovanni Giuliani scende in campo La Farnesina

E' durato un'ora e mezza, il colloquio tra la delegazione maglianese e i funzionari dell'unità di crisi della Farnesina. Fulcro dell'incontro, (presenti sindaco Angelo Lini, consiglieri Alfredo Graziani, Antonello Ruggeri e parroco don Filippo Di Fraia), è stata la storia di reclusione e sofferenza di Giovanni Giuliani, 65enne maglianese detenuto in Moldavia da 5 anni con l'accusa di truffa. «I funzionari - ha commentato il sindaco Lini - si sono mostrati estremamente disponibili e soddisfatti della mobilitazione dei cittadini di Magliano. Ora si procederà attraverso la via diplomatica, contattando il console onorario italiano in Moldavia». Si stanno valutando le ipotesi di estradizione e grazia e non si esclude una visita a Chisenau per constatare le condizioni di Giuliani. Subito dopo l'incontro i delegati hanno informato il figlio dell'uomo, Matteo Giuliani, che sabato sarà a Magliano per conoscere le persone che stanno aiutando suo padre.


mercoledì 9 aprile 2008

L'incontro al Ministero degli Esteri.

L'incontro di oggi al Ministero degli Esteri è stato positivo. Certo le difficoltà ci sono e non vanno sottovalutate. La delegazione che è stata ricevuta alla Farnesina era composta da 4 persone: Graziani, Don Filippo, il Sindaco e Ruggeri. Siamo stati accolti con molta cortesia e la disponilità che ci è stata dimostrata dalla Dott.ssa Armellin (Consigliere del gabinetto del Ministro) e dal Dott. Nocera, ci hanno colpito molto favorevolmente. Le possibilità che ci sono state prospettate sono diverse e contemplano vari percorsi. Una delle negatività è dovuta dal fatto che in Moldova non c'è ancora una rappresentanza diplomatica Italiana. Dovrebbe essere aperta nei prossimi mesi e questa eventualità potrebbe avere un risvolto positivo riguardo la possibilità di intervento nei confronti di Gianni.
Ci è stato assicurato che il caso era già all'attenzione del Ministero che ne seguiva l'evoluzione in maniera continua. L'ambasciatore Italiano in Romania ha già fatto visita a Gianni in carcere e questo rappresenta già un aspetto positivo in chiave diplomatica. Stiamo valutando quali strade seguire alla luce delle notizie che ci sono state fornite oggi. Sui giornali di domani ci sarà un resoconto della vicenda che non mancheremo di pubblicare anche su queste pagine.

venerdì 4 aprile 2008

La vicenda di Gianni sul Corriere di Rieti di oggi.

Sulla vicenda di Gianni Giuliani se ne sta parlando sempre di più e ci sono anche degli approfondimenti riguardanti questa triste e complessa storia che lo vede protagonista.
Riportiamo integralmente 2 degli articoli apparsi oggi sul Corriere di Rieti.

Di Beatrice Masci.
MAGLIANO SABINA - Credeva che il padre fosse morto. Oggi lo ritrova in carcere in Moldavia, dove deve scontare una pena di dieci anni per truffa. E’ l’incredibile storia di Matteo, che da tanti anni vive a Roma, e di suo padre, Giovanni (per tutti Gianni) Giuliani. Una storia che don Cesare Lodeserto sta seguendo con impegno e passione da tanti anni, nella speranza che si risolva al più presto, anche perché Gianni ha già avuto tre infarti. “Alcuni giorni fa - racconta don Cesare che da 24 ore è tornato in Moldavia - mi ha telefonato Matteo Giuliani raccontandomi tutta la sua incredibile storia. Credeva che il padre fosse morto, quando, tredici anni fa, aveva iniziato a cercarlo. Da allora vive a Roma. Solo in questi giorni, grazie agli articoli sui gio rnali e forse agli amici che gli sono rimasti a Magliano Sabina, ha appreso tutta la storia e mi ha contattato. Vuole assolutamente venire in Moldavia e mi ha detto di avere già contattato un avvocato. Nei giorni scorsi si sono fatti vivi anche due fratelli di Giovanni Giuliani e, a quanto mi risulta, si sono messi in contatto con le autorità di Magliano Sabina. Questa assurda vicenda potrebbe terminare nel migliore dei modi”. Matteo Giuliani, 25 anni, papà di una bambina di tre, Martina, vive come in un sogno. “Ho appreso l’intera vicenda tramite internet e ho subito contattato don Cesare - racconta -. Di mio padre non avevo più notizie da quando, all’epoca avevo appena dodici anni, i miei genitori si separarono. Una situazione assurda per un bambino. Io volevo vederlo, trovarlo, ma non avevo appigli e non sapevo a chi rivolgermi. Addirittura credevo che mio padre fosse morto”. E invece lo ritrova vivo, ma rinchiuso in un car cere moldavo. “Ho già contattato un avvocato - spiega Matteo che, dopo tutti questi anni di silenzio, non intende perdere un secondo -. Voglio aiutare mio padre e riportarlo al più presto in Italia a conoscere la sua nipotina. Aspetto che don Cesare mi dia l’ok per andare in Moldavia per incontrare papà. Da solo non posso far nulla, per questo non sono ancora partito. Spero sia questione di ore o al massimo di qualche giorno, perché ho tanta voglia di rivederlo”. Matteo non sa che la Farnesina sta seguendo il caso e che addirittura (come riportato un un altro articolo di questa pagina) ha convocato per la settimana prossima una delegazione di maglianesi: “Sono veramente felice, ogni aiuto è ottimo e l’impegno della Farnesina può accelerare i tempi”. Dunque per Gianni Giuliani, nell’attesa e nella speranza di un lieto fine, c’è ora la felicità per un fig lio ritrovato e addirittura per scoprirsi nonno di una bambina di tre anni. Visti i presupposti la situazione potrebbe finire nel migliore dei modi. Migliore dei modi che potrebbe non voler dire scarcerazione ma forse estradizione in Italia. In questo modo Giovanni potrebbe non solo curarsi ma stare comunque vicino al figlio e ai propri familiari. Intanto, il caso dovrebbe arrivare sul tavolo dell’ambasciatore italiano a Bucarest (Romania) già dalla prossima settimana. La comunità maglianese dopo aver appreso la notizia che Giovanni Giuliani è rinchiuso da anni in un carcere di Chisinau, la capitale, si sta mobilitando per aiutarlo. L’uomo, originario di Magliano, ha vissuto nel centro sabino fino agli anni ’80, poi di lui si erano perse le tracce. A dire dove era finito è stato don Cesare Lodeserto, sacerdote della fondazione “Regina Pacis”, che ha già informato della situazione il ministro degli Esteri Massimo D’Alema. Giovanni, 65 anni, è accusato di truffa. Una prima sentenza lo aveva condannato a 15 anni. Sentenza poi annullata dalla Corte di Strasburgo. Perciò è arrivata la condanna a 10 anni ed anche contro quella c’è un ricorso pendente alla Corte Europea. Intanto però Gianni, secondo quanto affermato da don Cesare, è allo stremo. Ha avuto tre infarti e le sue condizioni di salute sarebbero critiche. Per questo è stato chiesto, “al di là delle valutazioni di tipo giuridico”, al governo di fare qualcosa. La strada più percorribile sembra quella di chiedere il trasferimento in un carcere italiano e non tanto la grazia. A Magliano Sabina, intanto, prosegue la raccolta delle firme per l’appello a D’Alema.

Di Paolo Di Basilio.
MAGLIANO SABINA - La prossima settimana una delegazione di maglianesi sarà ricevuta negli uffici del ministero degli Esteri per parlare del caso di Gianni Giulian i, l’uomo originario di Magliano recluso in Moldavia. Un appello a muoversi per chiedere un trattamento più umano per Gianni e, se possibile, l’estradizione. Uno dei tanti tentativi fatti dopo la lettera, inviata la scorsa settimana, da don Cesare Lodeserto al ministro degli Esteri, Massimo D’Alema. Un tentativo che sembra aver fatto centro. Ieri mattina uno degli estensori dell’appello è stato contattato telefonicamente da un funzionario della Farnesina. Dopo averlo messo a conoscenza che da mesi il ministero si sta occupando del caso, si è detto soddisfatto che dalla terra d’origine di Giuliani si sta muovendo qualcosa. La questione è già sul tavolo dell’ambasciatore italiano a Bucarest che è competente anche per la Moldavia. Per il momento, viste le condizioni di salute di Gianni, hanno detto dalla Farnesina è importante aiutare quest’uomo anche facendogli sentire la vicinanza della sua terra. Per il resto il funzionario ha organizzato un incontro con una delegazione di maglianesi per mercoledì alle ore 10: in quella sede i membri del comitato che sta sorgendo per aiutare Gianni verranno messi a conoscenza dello stato delle trattative e delle azioni avviate verso la Moldavia. Per ottenere l’estradizione - che sembra la via più percorribile - bisogna però sciogliere dei nodi che sarebbero legati alle pene accessorie comminate a Giuliani che è accusato di truffa.
Paolo Di Basilio


giovedì 3 aprile 2008

Gianni Giuliani: un Maglianese da aiutare.

Abbiamo aspettato a parlare di questo argomento su queste pagine perchè non volevamo che la cosa si prestasse a strumentalizzazioni di alcun genere. La vicenda di questo nostro concittadino è stata portata alla luce quasi in modo naturale e giorno dopo giorno sta prendendo vigore una spinta umanitaria che fa onore al nostro paese. Per questo motivo, e perchè non ci sentiamo all'altezza di dare giudizi, non parleremo però della vicenda giudiziaria di Gianni ma solo di quella umana. Quasi spontaneamnete ha preso vita una sorta di Comitato che ha visto parteciapare quasi tutti i Partiti e le Associazioni presenti a Magliano. Lunedì sera nella sede della Caritas ci siamo commossi alla lettura della nota delle povere cose che Gianni, tramite Don Cesare, desidererebbe avere. Sono state pianificate iniziative di alto livello che coinvolgono le Diplomazie e che vanno tutte nella direzione di poter alleviare le sofferenze di un uomo in difficoltà. Tutti coloro che potevano prodigarsi in questo senso lo stanno facendo.
Magliano Insieme si è mossa anch'essa scrivendo una lettera al Ministro D'Alema sottoponendogli la questione e chiedendo di poter avere un incontro con i funzionari del Ministero per avere la possibilità di approfondire il caso umano del nostro concittadino.
Oggi un funzionario del Ministero degli Esteri ci ha contattato e ci ha fissato un appuntamento per Mercoledì prossimo.
Ci è stato assicurato che il Ministero è a conoscenza del caso e che le Diplomazie stanno attuando quanto è in loro potere per valutare tutte le possibilità di soluzione di questo caso.
Purtroppo ci è stato confermato, oltre alla vicenda giudiziaria, che Gianni ha bisogno di aiuto e che la nostra richiesta e l'impegno di tutta la comunità è stato molto apprezzato ed è, di per se, un fatto encomiabile.
Abbiamo ragionato sulla necessità che all'appuntamento di Mercoledì prossimo la comunità Maglianese si presenti unita. Per questo motivo abbiamo ritenuto fondamentale anche la presenza del Sindaco.
Abbiamo contattato questa sera stessa Angelo Lini che ha concordato su questa esigenza e si è reso disponibile assicurando la sua presenza.
Lunedì sera, 7 Aprile alle ore 21,00 nella sede della Caritas in Piazza del Duomo daremo maggiori informazioni in merito.