mercoledì 30 aprile 2008

Dell'Ostello e altre storie.

La polemica innescata da qualcuno sul ruolo dell'opposizione ha stimolato molte persone che ci esprimono la loro fiducia anche personalmente. Qualcuno invece ha preferito ripercorrere meticolosamente tutta la storia infinita dell'ex Convento Madonna delle Grazie. Riceviamo questa gradita lettera da Paolo Di Basilio che pubblichiamo integralmente quale prezioso contributo alla chiarezza.

“Quando potremo dire tutta la verità, non la ricorderemo più”. Questa celebre frase di Leo Longanesi, riportata nelle prime pagine di un bellissimo libro di Marco Travaglio (“La scomparsa dei fatti”) mi pare la più giusta per commentare la stucchevole, ed aggiungerei inutile, polemica innescata sul ruolo che l’opposizione avrebbe avuto in alcune grandi questioni che sono sorte nella nostra comunità negli ultimi anni. Secondo alcuni l’operato della minoranza sarebbe stato poco incisivo sul parcheggio, cimitero, acqua e – udite, udite, si fa fatica solo a scriverlo – anche sull’ostello e sulla Masan. Fermo restando che ogni opinione è legittima e rispettabile sarebbe auspicabile, per rendere un buon servizio alla collettività, che ogni discussione partisse appunto dai fatti. Quelli assodati, su cui si possono sì avere diverse opinioni, ma su cui c i dovrebbe essere una certa obiettività. Anche perché nella maggior parte dei casi sono i documenti a parlare e quelli, se solo si avesse la voglia, sono facilmente consultabili. Prendiamo l’ostello per esempio. Per quanto riguarda la Masan si può invece solo consigliare di parlare con qualcuno che ha vissuto quei giorni da vicino nelle contrapposte fazioni (eh sì, perché c’era pure chi difendeva quell’impianto, non ce lo dimentichiamo), oppure consultare le quintalate di carta tra articoli di giornale, documenti prodotti dai vari enti oppure gli atti giudiziari già depositati da tempo. Solo dopo, mi si conceda questo consiglio, si può capire di più su quella faccenda. Ma torniamo all’ostello, solo per mettere i fatti che sono accaduti dal 1998 in poi uno dietro l’altro e per lasciare al cittadino/elettore il giusto diritto/dovere di pronunciarsi. Fermo restando che i fatti elencati di seguito, va detto ad onor di verità, sono stati resi pubblici, dalle opposte fazioni, con articoli di giornale, convegni, volantini, manifesti oppure in Consigli comunali aperti al pubblico. In una parola i cittadini sapevano cosa succedeva, gli era stato spiegato ed hanno deciso di giudicare, rispettabilissimamente come democrazia vuole, nella maniera che ritenevano più giusta. I fatti, si diceva. Il recupero dell’ex convento della Madonna delle Grazie parte nel 1998. L’immobile, una volta recuperato sarebbe dovuto diventare un ostello della gioventù in tempo per l’inizio del Giubileo del 2000. Ma la struttura, perlopiù solo una parte, fu inaugurata con tanto di vescovo solo nella primavera di quell’anno in piena campagna elettorale per le regionali (guarda caso…). Ma si trattò di un’inaugurazione piuttosto strana. Infatti il giorno dopo che fu tagliato il nastro furono rimontate le impalcature e i lavori continuarono ancora per mesi. Fatto sta che almeno una parte era pronta dall’estate del 2000: camere, mobili, letti, lampadari ed addirittura due linee telefoniche (richiamate anche nell’elenco). Non mancava nulla, tranne un gestore. E in questa prima fase le responsabilità del Comune sono limitate. Infatti, nel disegno provinciale, la gestione degli ostelli che dovevano nascere per il Giubileo in Sabina si sarebbe concretizzata con la nascita di un consorzio che di fatto non ha visto mai la luce. Si arriva perciò al 2002 quando il Comune si stacca dal Consorzio e bandisce una gara per cercare il gestore dell’ostello da solo. Nel frattempo sono partiti i lavori per la seconda ala grazie a soldi arrivati dal Va.Te. Ma alla gara, che si svolse nell’autunno del 2002, non si presentò nessuno. Nell’immediatezza l’amministrazione parlò di destinare l’immobile a fini sociali poi, nei primi mesi del 2003, cambia idea e propone il mutamento della destinazione d’uso: da ostello a , testuale dalla delibera, “struttura ricettiva di più alto livello”. Insomma un’hotel. Si fa la gara e si presenta un unico imprenditore. Giuseppe Guidi di Civita Castellana che si impegna a formare subito dopo, come poi avverrà puntualmente, una società per gestire la struttura (che poi è la “Le Grazie srl”). In quei giorni non mancarono polemiche, anche sulla stampa, interrogazioni in consiglio e accese discussioni. Uno dei protagonisti (solitari) fu Moreno Mattiazzo che allora militava nel gruppo di opposizione “Evoluzione Democratica”. Anche il Polo delle Libertà non mancò di polemizzare. Insomma, se ne parlò abbastanza. Ma l’amministrazione tirò dritto e una delle motivazioni principali era: “Intanto incassiamo un affitto”. Vero. Infatti il contratto che fu firmato alcuni mesi dopo prevedeva un canone annuo per il gestore di 62mila euro l’anno, diminuito della metà fino al momento in cui continuavano i lavori nella seconda ala. E si arriva alla campagna elettorale del 2004, con l’ex convento ancora rigorosamente chiuso ma che, per la terza volta, è protagonista della campagna elettorale. “Magliano Insieme” proponeva di utilizzare l’immobile per fini sociali trasferendoci anche la biblioteca se possibile. Lini, durante la presentazione della sua lista e tra gli applausi (legittimi) dei suoi, chiarì che l’impegno preso con la “Le Grazie srl” era per 12 anni e che chiunque lo avrebbe dovuto rispettare. In quei giorni accadde anche qualcos’altro di – usiamo un eufemismo – anomalo. A pochi giorni dal voto apparve un avviso al centro per l’impiego in cui la società locataria dell’immobile invitava tutti gli interessati ad un posto di lavoro nel nuovo hotel ad inviare curriculum. Diversi giovani maglianesi inviarono il fax. Attendono ancora una risposta. Infatti i lavori, come i fatti si sono incaricati di dimostrare, erano tuttaltro che terminati. A settembre viene commissionata una perizia di variante secondo la quale c’era bisogno di ulteriori interventi per 150mila euro e visto che i soldi del finanziamento regionale erano finiti l’amministrazione pensò bene di accordarsi con la “Le Grazie”. In due verbali firmati in pochi mesi in pratica la società locataria si impegnava ad accollarsi questi lavori a sconto d’affitto (praticamente continuava a pagare la metà finché non si saldava tutto). Su quella perizia e quei lavori l’opposizione presentò un’interrogazione, uno studio tecnico presentato in un’assemblea pubblica e una esposto alla Corte dei Conti che, da quanto se ne sa, non ha avuto esiti. I mesi passano e di tanto in tanto l’opposizione, ma pure la stampa e i cittadini più “attivi” (compreso qualcuno di quei giovani che inviarono il curriculm…), chiedono quando aprirà la struttura. “Incassiamo l’affitto”, era la risposta più gettonata, anche in Consiglio. Poi l’affitto la società inizia a non pagarlo più e la situazione precipita con lo sfratto dello scorso anno (non ancora eseguito) e i lavori che rimangono a metà. Il resto è roba di oggi. Questi sono i fatti. Messi uno dietro l’altro. Non spetta a nessuno, se non al cittadino/elettore giudicare. Chi doveva informare di tutto ciò (la stampa, l’opposizione, il cittadino interessato) lo ha fatto quando tutto ciò è avvenuto. Nessuno ha il potere – e secondo me non lo deve avere – di imporre un giudizio. Chi la pensa diversamente – l’avanguardia capisce e deve “indottrinare” i proletari – è stato sconfitto dalla storia e gli ultimi risultati elettorali dovrebbero essergli da lezione. Concludo con un vezzo. Incontri dal 2000 ogni tanto pubblica la foto del sindaco che “inaugura” l’ostello. Non siamo sadici. Vorremmo fare solo in modo che non sia troppo tardi per raccontare la verità ed evitare che qualcuno, risvegliato dal torpore o folgorato sulla via di Damasco, ci venga a fare la predica.
Cordialmente

Paolo Di Basilio

P.S. Vista la lunghezza della lettera consigliamo di copiarla in un nuovo documento e di leggerla con calma per stimolare le necessarie riflessioni.


9 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse qualcuno pregustava di già un risultato positivo...
errore blu
e se questo lo commette anche un professionista della penna, ancora più grave.
Comunque,
onde evitare ulteriori fraintendimenti farò un esempio su quello che io definisco andare fino in fondo a battaglie politiche, sottolineo con doppio tratto rosso quel politiche, iniziate e mai ancora terminate se non con sentenze della procura, in genere favorevoli al denunciato.
Ricordate la battaglia su la discarica?
ecco, semplice no?
si sarebbe dovuto ripercorrere lo stesso percorso anche per altre problematiche quali l'ostello.
Grazie Paolo,
di cosa?
ora conosco qualcosa in più...

Anonimo ha detto...

...non dell'ostello, ma di te.

Anonimo ha detto...

Sei più cocciuto di un mulo e faccio un torto al mulo.

Anonimo ha detto...

Odioso per me come le porte dell'Ade è colui/ che alla miseria cedendo, spaccia menzogne.
Iliade, IX, 400-401( Ulisse)

Anonimo ha detto...

www.magliano-non-conforme.blogspot.com
informiamo che da oggi è online il blog dedicato ai cittadini maglianesi non conformi.
Magliano NON Conforme non è nè un partito nè un movimento politico, ma semplicemente uno strumento di informazione alternativa ed un punto di riferimento per i maglianesi che si riconoscono nei valori della destra italiana, contro l'imperante presenza della sinistra nella nostra bella cittadina.
Abbiamo gia inserito un primo articolo sulla festività del Primo Maggio, procederemo nei prossimi giorni a migliorare la grafica e inserire altri contenuti.

Cordialmente salutiamo i lettori e i componenti di Magliano Insieme.

Anonimo ha detto...

Di Basilio la miglior penna della comunità.Bravo e grazie.

Antonello Ruggeri ha detto...

Abbiamo dovuto cancellare diverse volte un commento poichè offensivo. Avvertiamo il coraggioso estensore di tale messaggio che, se continuerà nel suo comportamento, ci vedremo costretti a prendere i dovuti provvedimenti. Grazie per la collaborazione.

Anonimo ha detto...

Attenzione comunque, un consiglio mi sento darvelo.
Questi blog che svolgono una funzione anche politica e sociale dovrebbero essere un poco più controllati; il bannare commenti non commenti, quali sceme e volgari battute da mercato rionale, non vuol dire censurare ma buon senso e nello stesso tempo generano reazioni concatenate tra loro.
Questo sicuramente non aiuta un eventuale dialogo tra forze diverse in competizione.

Anonimo ha detto...

okkei