giovedì 10 aprile 2008

Il caso Giuliani sui giornali di oggi.

Per coloro che non hanno avuto modo di leggere i giornali di oggi e per quanti fossero interessati, pubblichiamo gli articoli apparsi oggi sul "Corriere di Rieti" e su "Il Messaggero" riguardanti l'incontro che si è svolto nella giornata di ieri al Ministero degli Esteri.
Dal Corriere di Rieti
di Paolo Di Basilio

Ieri si è tenuto l'incontro al Ministero per trovare una soluzione al caso
Farnesina in campo per Giuliani
Per l'uomo detenuto non è esclusa la richiesta di grazia

MAGLIANO SABINA - L’incontro alla Farnesina è durato circa un paio d’ore. Un dirigente delle politiche migratorie e un funzionario dello stesso ufficio del ministero degli Esteri hanno incontrato la delegazione di cittadini maglianesi per affrontare il dramma di Giovanni Giuliani, il 65enne originario di Magliano che è detenuto da 5 anni in Moldavia con l’accusa di truffa. Davanti ai rappresentati del ministero degli Esteri il sindaco Angelo Lini, il parroco della parrocchia di San Liberatore, don Filippo Di Fraia, Antonello Ruggeri e Alfredo Graziani. Al termine dell’incontro - come convenuto - parlano solo il sindaco e don Filippo. “Dal ministero - dice il parroco - ci hanno fatto sapere che la mobilitazione che abbiamo organizzato nei giorni scorsi, dopo l’appello di don Cesare Lodeserto (il sacerdote impegnato in Moldavia che ha portato il caso alla ribalta, ndr), è un fatto positivo che può facilitare le dif ficili trattative per aiutare Gianni, considerando che ci sono 3000 detenuti italiani nelle carceri estere”. Durante l’incontro è stato specificato che il ministero segue la vicenda da tempo. Una vicenda che è tutt’altro che facile, come ammette anche il sindaco Lini. “Ci hanno detto - riferisce - che non si può entrare in questioni che riguardano l’ordinamento giudiziario moldavo. Ogni mossa deve essere misurata. Le strade aperte sono due: l’estradizione e la Grazia. Nel primo caso ci potrebbero essere problemi legati alle pene accessorie, che verrebbero risolti se invece fosse concessa la Grazia. E sembra essere proprio questa la strda che intende percorrere la Farnesina seppur con cautela. “La Grazia va chiesta - dice don Filippo - in ogni caso, il momento potrebbe essere propizio perché l’Italia sta aprendo una sede diplomatica in Moldavia”. Per questo a giorni saranno investiti del caso il console onorario della Moldavia e l’ambasciatore a Bucarest per cercare di capire se si può aprire tale possibilità. Intanto continua la catena di solidarietà da Magliano per Gianni. Nei giorni scorsi sono partite altre lettere di vecchie conoscenze, mentre lui, dalla cella del carcere di Chisinau, il 7 aprile, dopo aver saputo di avere anche il figlio Matteo al suo fianco, ne ha scritta un’altra in cui racconta di essere stato più volte sul punto di mollare ma che solo il pensiero di poter riabbracciare la famiglia lo ha aiutato ad andare avanti. Nelle prossime ore la senatrice Loredana De Petris (Sinistra l’Arcobaleno) presenterà un’interrogazione parlamentare.


Da "Il Messaggero"
di Raffaella Di Claudio

Per liberare Giovanni Giuliani scende in campo La Farnesina

E' durato un'ora e mezza, il colloquio tra la delegazione maglianese e i funzionari dell'unità di crisi della Farnesina. Fulcro dell'incontro, (presenti sindaco Angelo Lini, consiglieri Alfredo Graziani, Antonello Ruggeri e parroco don Filippo Di Fraia), è stata la storia di reclusione e sofferenza di Giovanni Giuliani, 65enne maglianese detenuto in Moldavia da 5 anni con l'accusa di truffa. «I funzionari - ha commentato il sindaco Lini - si sono mostrati estremamente disponibili e soddisfatti della mobilitazione dei cittadini di Magliano. Ora si procederà attraverso la via diplomatica, contattando il console onorario italiano in Moldavia». Si stanno valutando le ipotesi di estradizione e grazia e non si esclude una visita a Chisenau per constatare le condizioni di Giuliani. Subito dopo l'incontro i delegati hanno informato il figlio dell'uomo, Matteo Giuliani, che sabato sarà a Magliano per conoscere le persone che stanno aiutando suo padre.


9 commenti:

Anonimo ha detto...

la grazia eh?!mmmmm.....

Anonimo ha detto...

speriamo nella salvezza del nostro compaesano, ma non di certo in una sua grazia.io ci rimisi a suo tempo, così come credo ci abbiano rimesso alcuni in moldavia.

Anonimo ha detto...

Si tratta di decidere se lasciarlo marcire,per altri 5 anni, in quella specie di galera dove ne ha scontati altrettanti,o riportarlo a casa.
"Se essere rapito,torturato per 34 giorni nei sotterranei di un commissariato,rinchiuso in una catacomba di 7mq con altri 15 uomini,nutrito con una tazza di acqua calda piena di bromuro,un fondo di bottiglia di plastica pieno di immonda brodaglia di scarti di verza,battuto con manganelli sui reni,scosse elettriche con ustioni negli stinchi ed organi genitali,prendere calci con scarponi nell'inguine con rottura del peritoneo,legato con filo elettrico a piedi e polsi,bruciato in varie parti con sigarette accese,arso negli stinchi e nei testicoli con un saldatore elettrico,soffocato con una maschera antigas chiusa e piena di fumo..." Questo è un estratto della lettera di Gianni che don Cesare ci ha fatto pervenire. Per le azioni subite la Moldova è stata condannata dalla corte suprema di Strasburgo giudicando l'arresto e il processo Illegali.
Non entro nel merito del reato di truffa eventualmente commesso e del quale Gianni disperatamente si dichiara innocente,ritengo che per quello che gli è stato contestato abbia già pagato a sufficenza.

Anonimo ha detto...

scusate, mi sembrano scene già viste in qualche trasmissione riguardanti i prigionieri in iraq.Mi viene un dubbio.... non ci sarà un po' di fantasia di don cesare (visto i precedenti che ha!)con tutte queste torture, nemmeno se avesse ammazzato il capo del "governo "moldavo!!!!!!!!boooooooooooo...............

Antonello Ruggeri ha detto...

A qualcuno potrà non far piacere ma al Ministero confermano che nei carceri Moldavi la situazione è proprio quella descritta da Giuliani (e non da Don Cesare) Per gli scettici bisogna ricordare che è in corso un processo ai poliziotti che lo hanno arrestato e la Corte Europea per i Diritti Umani si è espressa già 2 volte su questo triste caso. Ognuno è libero se restare indifferente, se impegnarsi per fare qualcosa o se sperare che Gianni finisca i suoi giorni nel carcere di Chisinau. Questo solo per chiarezza.

Anonimo ha detto...

Ad ogni paese le proprie carceri.
Un Paese come questo, dove non si possono permettere neanche i bisogni più elementari, cosa volete che le galere siano alberghi a 4 stelle?
La commissione di Strasburgo dovrebbe tenere conto anche di questo.
Che si chieda la sua estradizione affinché per motivi di salute prosegua in Italia lo sconto della pena, ma non la grazia; come son stato in disaccordo a suo tempo sulla concessione dell'indulto in Italia.

Anonimo ha detto...

senza parole.

Anonimo ha detto...

Carlo, hai perfettamente ragione: pensa se il povero Gianni avesse lavorato qui da noi in Congo.

Anonimo ha detto...

roberto ha detto se ha subito tutti quei maltrattamenti secondo me non deve marcire in quelle galere se si vuole aiutarlo non si pensi a quello che ha combinato ma ci si concentri per aiutarlo