lunedì 1 ottobre 2007

Qualcosa si muove o forse è solo paura?!

La notizia non è di poco conto. Sulla cronaca di Rieti del Messaggero di ieri (30 Settembre 2007) è apparso un articolo che riportava la notizia della decisione di alcuni Sindaci di Comuni della nostra Provincia di svincolarsi dai Partiti di riferimento seppur partendo dai problemi generali che affliggono la Sabina.
Non è difficile immaginare che dietro tutto ciò si celi la paura che la gente sia veramente stanca e che forse abbia cominciato finalmente a capire che non è esclusivamente l'appartenenza politica che decriti la positività o la negatività di un uomo. Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che tale appello proviene da gente che ha fatto della propria appartenenza ai Partiti la propria ragione di vita. Ma questa potrebbe essere solo una sensazione pessimistica e potremmo invece essere di fronte ad un nuovo modo di interpretare gli interessi dei cittadini.
Ma c'è da fidarsi?
Nessuno di noi vuole la scomparsa dei partiti poichè siamo profondamente convinti della validità della loro funzione, sancita peraltro dalla stessa Costituzione. Vorremmo però che la loro competenza non prevaricasse su tutto il resto come è successo e sta accadendo ancora oggi. Vorremmo che prevalessero le ragioni vere e non sempre quelle "annacquate" dalle convenienze di parte o di qualcuno.
Incolliamo qui di seguito l'articolo completo nella speranza che prenda vita un dibattito proprio su questo tema.
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da "Il Messaggero"
Domenica 30 Settembre 2007
di RAFAELLA DI CLAUDIO

Il sindaco Calmanti chiama i colleghi a raccolta: «In questo momento di crisi ricominciamo da ciò che ci unisce»
«Basta con i partiti, dobbiamo stare uniti»
Parte da Roccantica l’invito a superare «inutili divisioni per il bene dei concittadini»
Un appello a dir poco singolare quello lanciato dal sindaco di Roccantica, comune piccolo ma piuttosto famoso per la rievocazione medioevale che ogni estate nel mese di agosto rivive in costumi d’epoca le gesta coraggiose del Guiscardo. Calmanti invita i colleghi del Reatino a «mettere da parte le casacche dei partiti per lavorare alla soluzione dei problemi».

Franco Calmanti ha chiamato, e i sindaci - alcuni con la presenza, altri con la disponibilità telefonica a partecipare ad incontri futuri - hanno risposto. La creazione di un movimento - anzitutto d'opinione - interamente amministrativo incuriosisce. Venerdì sera con Calmanti, al country club "La Tacita", c'erano, "fisicamente", i rappresentanti dei Comuni di Casperia, Configni, Cottanello, Forano, Poggio Catino, Torri in Sabina, Roccantica, e "spiritualmente" - perchè impossibilitati da impegni istituzionali - quelli di Cantalupo, Montebuono, Salisano, Stimigliano, Vacone, Magliano e Poggio Mirteto. L'incontro organizzato da Calmanti - il curriculum pieno zeppo di incarichi politici ed amministrativi e la voglia di innalzare la Sabina al ruolo di interlocutore, e non più solo di auditore, nei tavoli decisionali della Provincia - ha permesso di testare l'interesse dei primi cittadini, chiamati a raccolta per dare vita ad un movimento scevro dalle sovrastrutture partitiche e unicamente incentrato sulle esigenze del territorio. «Ci sarà una cosa che ci unisce? Un punto di contatto che ci permetta di travalicare i confini dei partiti per il bene della Sabina?» Si chiede Calmanti che, "in un momento in cui i partiti sono meno forti" propone di ripartire da una frase di Giovanni XXIII: "Ricominciamo da ciò che ci unisce". E i partiti a suo avviso «dividono e tengono lontana la Sabina dai posti decisionali». Sciorinando tutto l'elenco delle opere pubbliche ("vedi l'autostrada del Sole; la Rieti - Terni e la futura Mestre - Passo Corese"o, in campo sanitario, gli ospedali di Magliano e Poggio Mirteto) "a cui assistiamo soltanto", ha lanciato l'idea di "un programma politico di sviluppo del territorio, da fare insieme". «Ora aspetto di ricevere i segni dagli altri», ha quindi concluso. E gli altri (presenti) mostrano curiosità, voglia di capirci di più, ma non nascondono le preoccupazioni. Una su tutte: "l'appartenenza partitica e la difficoltà per quanti sono legati ai partiti di ragionare secondo logiche puramente di zona". A porre la questione sono soprattutto i rappresentanti di Casperia, Cottanello, Poggio Catino e Rocca Antica. Per Celli (vicesindaco di Forano), invece, "la gente è pronta per un movimento del genere, ne sente il bisogno". Estremamente interessato il sindaco di Torri, Alessio Bonifazi, che ha invitato ad "un atto di coraggio" da concretizzare "in un movimento libero da casacche, formato dall'insieme dei singoli amministratori; che sia politico, ma non partitico" e che magari abbia pure la forza di fare da ago della bilancia al secondo turno delle elezioni. Tuttavia, per ora, secondo Calmanti, la priorità è un "programma condiviso". E allora, appuntamento con tutti i sindaci alla metà di ottobre con le prime proposte che ognuno si sentirà di avanzare. Restano in dubbio le adesioni dei Comuni di Collevecchio, Montasola, Selci, e Montopoli, mentre forse non è fuori luogo escludere sin da subito Fara Sabina, "che ha esigenze e priorità estremamente diverse".

7 commenti:

Unknown ha detto...

Niccolò:

argomento interessante, già sfiorato più volte su sabinamente. Credo che gli accadimenti a livello nazionale e il disagio di tutta la popolazione italiana (resa esplicita - a suo modo - anche dal fenomeno Grillo) portino la gente ad accorgersi che il partito (e aggiungerei io anche il sindacato) non è più ciò che era in passato. Nel ventesimo secolo il partito rappresentava in maniera preponderante uno o più ceti sociali ben determinati (il comunismo chiamava alla rivoluzione il proletariato; liberalismo significava interessi della borghesia). Oggi le cose non stanno più così. Oggi destra e sinistra hanno perso i propri valori e ideali di riferimento. Hanno ognuna i propri rapporti di potere con proprie lobbies bancarie, testate giornalistiche, aziende nazionali, telecomunicazioni. Si crea così la Casta, che resta distaccata dalla popolazione e cerca invece di rimanere il più possibile attaccata alle poltrone, al potere. La gente col tempo se ne accorge, la gente col tempo si stufa ed ecco cosa succede: i partiti perdono rilievo, e torna ad essere importante la persona, la sua capacità. Il suo colore sbiadisce e risalta la sua voglia di fare. Questo credo accada oggi in generale in Italia e in particolare in Sabina, e anche a Magliano. I sindaci si accorgono che la crescita del proprio territorio non avviene grazie alla partecipazione al partito nazionale, ma avviene solo se ci si impegna insieme agli altri, per uno scopo condiviso. Questo sta accadendo in Sabina, e questo sta accadendo anche nelle nostre mura. La gente si accorge che il partito nazionale non è in grado di risolvere le questioni del proprio comune di residenza, e allora decide di andare oltre le barriere ideologiche del passato per realizzare qualcosa di buono insieme. Credo che oggi ci sia bisogno di questo. Con ciò non desidero che i partiti scompaiano, assolutamente. E' pressochè impossibile fare politica senza un un gruppo di persone che condividono intenti. Credo però che questi gruppi (i partiti) siano intellettualmente poveri e fisicamente privi di persone capaci. Credo ci sia bisogno di nuove personalità, aliene da potere e da interessi privati, tese al bene della comunità che rappresentano.

Niccolò

Antonello Ruggeri ha detto...

Interessante (come sempre del resto) la tua articolazione su un tema molto particolare. Altro spunto di riflessione potrebbe essere questo: poche persone si avvicinano ai Partiti e quelli che lo fanno, per la maggior parte, vorrebbero appartenere alla Casta.

Anonimo ha detto...

ma calmanti è quello della discarica?

Anonimo ha detto...

Sarebbe opportuno saperlo! la cosa mi incuriosisce.

Aprile ha detto...

I partiti non sono enti astratti... essi son formati dalla gente... una volta questa si avvicinava...si iscriveva... per poter risolvere i tantissimi problemi.
Mi chiedo... oggi... questa gente non sente più il bisogno di essere tutelata ma sopratutto rappresentata nelle istituzioni?
allora se non... perché non partecipa alle varie attività? non è presente quando si bebbono fare delle scelte importanti?
distratta?
no
semplicemente chi dirige i partiti non lo fa più con quella passioone che distingueva una volta gli uni dagli altri.
Si crede davvero che formando ulteriori partiti... quello dei sindaci... si possano chiudere queste falle?
non credo... basta vedere appunto questa benedetta unione dei comuni... ci sono consorziati tre comuni e relativi funzionari... allora?
soltanto un falso scopo per individuare meglio un abiettivo... quello di maggiore ed ulteriore potere con un eccessivo sovraffollamento di partiti.
Occorre invece rilanciare le sezioni verso un maggiore impegno... vincolando invece alcuni sindaci al partito o la coalizione cui sono collegati per problematiche di indirizzo... investimenti...territorio... lasciando libertà per tutto il resto.

Anonimo ha detto...

Invece di criticare i cittadini devono essere parte integrante dei partiti se facciamo il partito dei sindaci Lini già lo ha fatto se volete questo già lo avete e prendetene atto

Aprile ha detto...

E comunque il partito dei sindaci c'è già in Italia... Chiamparino... Domenici... Cofferati... Veltroni...
già prima Rutelli... dove quest'ultimo dopo varie peripezie attraverso Radicali...Verdi.... Lista Rutelli e Margherita... ora approda speriamo definitivamente ma non ci credo al Partito Democratico.
Certe iniziative di questi le abbiamo vista in Agosto... dagli all'untore... anzi no.... dagli al lavavetri.