venerdì 28 settembre 2007

Il "carrozzone" Unione dei Comuni.

Chissà quanti Maglianesi sono a conoscenza dell'esistenza dell'Unione dei Comuni. O quanti ne ricordano l'istituzione e, soprattutto, le sbandierate possibilità che da essa dovevano derivare. Siamo certi che solo i consiglieri che ne fanno parte se ne ricordano e forse questo avviene solo quando ricevono la convocazione per i lavori (?) del relativo Consiglio. Noi per ora ci limitiamo a rammentare a tutti che finora questo Ente ha prodotto solo tanti debiti che prima o poi i cittadini saranno chiamati a risanare. Solo per precisare: l'Unione dei Comuni (Magliano, Stimigliano e Collevecchio) ha un Presidente, una giunta con relativi Assessori, un Direttore Generale e dei dipendenti. Per ora ci limitiamo a sensibilizzare i cittadini ricordandone l'esistenza ma torneremo molto presto ad affrontare questo tema ed invitiamo tutti i lettori del blog a postare le proprie impressioni a questo proposito.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

sull'argomento non so molto. cmq ho scritto un post su di voi su sabinamente.
mi piacerebbe avere un parere...

Antonello Ruggeri ha detto...

Certamente ci fa piacere constatare che le nostre battaglie abbiano dimostrato nel tempo la necessità di essere combattute. Però molto spesso il tempo in questi casi non aiuta molto anzi peggiora le cose. Prendiamo il caso Masan. Molto prima che gli eventi precipitassero c'erano già tutti gli elementi che anticipavano quello che puntualmente è poi successo. Nonostante ciò la gente è perlopiù rimasta cieca e sorda a tutti i richiami, a tutti gli appelli alla mobilitazione. Magliano Insieme ha perso le elezioni ma dopo pochissimi giorni c'è stato il blitz all'ex fornace e gli arresti. Ricordate quel servizio di un tg in cui si vedeva l'ufficio di quella azienda con sul muro affisso un manifesto del comune in cui si sponsorizzava un convegno teso alla promozione dell'attività della Masan? Noi queste cose le avevamo dette ma tanti hanno fatto finta di nulla negando perfino l'evidenza dei fatti. Ma che vogliamo farci? Il potere esercita sempre un fascino forte e perverso e di solito attrae molto di più delle cose giuste e scomode. Ma andiamo avanti e parliamo delle scuole. Non abbiamo più Istituti Superiori ma anche qui la maggior parte della gente ha fatto finta di non sapere e non vedere. Vogliamo forse disquisire sull'importanza delle scuole in un paese come il nostro? Non pensiamo ci siano obiezioni in proposito e nonostante ciò non è stato fatto nulla (dal Comune e dai partiti che sostengono il sindaco) affinchè ciò accadesse. Alle nostre iniziative hanno risposto in modo vago e e con tante parole vuote a cui non sono seguiti i fatti. Però i maglianesi fanno finta di nulla accettando con rassegnazione che tutto passi sullo loro teste. Poi ancora: l'ospedale, l'acqua, i soldi buttati per il direttore generale, per l'unione dei comuni, per la municipalizzata, l'ex ostello, il parcheggio fuori porta, la privatizzazione del cimitero e tanti altri fatti magari di second'ordine. Tutte cose in cui il tempo ci ha dato purtroppo ragione ma che intanto hanno prodotto danni enormi e forse irreparabili. Tutto ciò nel silenzio e nell'ignavia più totali degne solo di un popolo avvezzo ad inchinarsi al potente di turno. Noi pensiamo che ci sia un profondo bisogno di rinnovamento che possa nel tempo mutare questa condizione di subalternità a chi comanda. Dobbiamo fare in modo che i maglianesi si riapproprino del diritto di decidere, del diritto di partecipare e di dissentire soprattutto quando si tratta di interessi che riguardano tutta la comunità. I piccoli interessi di bottega, veri o immaginati, non possono prevalere su quelli collettivi. Da noi succede questo purtroppo. Magliano Insieme è nata con questo scopo anche se tanti non ci hanno creduto, anche se qualcuno la ha usata. I voltafaccia, i falsi, gli imbroglioni, ci saranno sempre e sta a noi fare in modo che abbiano vita difficile. Noi non chiudiamo mai le porte a nessuno perchè non siamo così presuntuosi da crederci superiori ma non siamo per questo degli sprovveduti. Però bisogna fare le scelte giuste prima che sia troppo tardi, prima che altri le facciano per noi. Bisogna saper scegliere in tempo non arrivarci per contrarietà.... Così recita una vecchia canzone di Guccini. Mai come in questo momento a Magliano è stata più attuale una simile frase.

Antonello Ruggeri ha detto...

Per tornare sulla vicenda Masan incolliamo qui sotto un articolo scritto da Roberto Lorenzetti e pubblicato sul sito del Partito dei Verdi prima che la vicenda avesse l'epilogo che tutti conosciamo. E' solo un esempio di quanto se ne sia parlato e di quanto la cosa si sia voluta far passare in silenzio.
____________________________________
____________________________________

DOV'E' FINITA LA SINSITRA A MAGLIANO? ….. TRA I RIFIUTI DELLA MASAN.
Dov'è finita la sinistra.?
Viene da chiederselo e ce lo chiediamo davanti a tanti fatti importanti. Davanti a scelte sbagliate oppure a scelte che non si fanno affatto. Viene da chiederselo e ce lo chiediamo ogni giorno, ma ogni volta che ci si incontra a toccare con mano, su un fatto concreto, la morte della sinistra, anche se il problema è solo locale, la constatazione fa ancora più male delle deduzioni che scaturiscono da riflessioni più generali.
Viene da chiederselo e ce lo chiediamo ad esempio per quanto concerne Magliano Sabina, una delle roccaforti storiche della sinistra. Un centro storico della democrazia sabina Li vi operò Tito Oro Nobili, uno dei padri del socialismo nazionale, li nacque il movimento contadino della Sabina, i primi scioperi, le prime lotte contro gli agrari. Li, entrando nella Camera del lavoro c'è ancora in bella mostra l'immagine di Giuseppe Di Vittorio che guarda caso proprio con Tito Oro Nobili portò avanti una dura battaglia durante il periodo della Costituente per la favorire la partecipazione dei lavoratori alle scelte economiche delle aziende. Lo ricordava di recente Vito Scalia non su un giornale di sinistra ma sull'Opinione di Arturo Diaconale parlando di Democrazia Economica in Italia in relazione a un intervento del Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio. Su queste granitiche fondamenta hanno germogliato per decenni pagine importanti della sinistra. Da Rieti guardavamo Magliano e tanti altri centri della bassa Sabina come una sorta di zona rossa dove neanche la pur forte Democrazia Cristiana era riuscita a scalfire maggioranze forti. Forti nella tradizione, e forti nel loro consequenziale agire presente. Un agire da sinistra.
Dov'è finita oggi al sinistra a Magliano ? La vicenda di questi giorni relativa ad un nauseabondo centro di trattamento dei rifiuti è emblematica e sottolinea l' irrimediabilità di una situazione che in poco tempo ha cancellato decenni e decenni di storia democratica. Non è tanto la questione in se che genera queste riflessioni, ma è quanto si coglie nel modo di porsi di una amministrazione di "sinistra", ma che nella quale è difficile scorgere il benché minimo segno dei valori e del modo di agire che storicamente, soprattutto qui, ha stigmatizzato la sinistra.
La vicenda è nota e più volte apparsa sulla stampa locale. Li si è istallato un centro di trattamento dei rifiuti che provengono da tutt'Italia. Il centro utilizza capannoni di un ex fornace che qualche anno fa fu al centro di una forte protesta dei cittadini e di un sequestro di materiali pericolosi, che, guarda caso, si trovano ancora all'interno di quei capannoni. Oggi di nuovo i cittadini protestano e lo fanno anche tante forze politiche locali. Un incontro organizzato da una associazione ambientalista locale (20 settembre u.s.) fa emergere un pauroso mosaico di contraddizioni da cui traspare tutta la difficoltà di trovare oggi sul campo pur labili segni di quella cultura politica di sinistra che storicamente appartiene a Magliano.
Un sindaco DS che si presenta ai cittadini come una sorta di impiegato del catasto. ….Le carte dicono questo, io non ho responsabilità…, e la colpa sarebbe tutta della Provincia il cui assessore all'ambiente è per altro dello stesso partito di quel sindaco che con affanno si sforza dimostrare che sia possibile istallare nel territorio che egli amministra un impianto di quel tipo senza che egli possa dire nulla. Nel dibattito emergono le cose più scellerate. Consiglieri di minoranza che denunciano il fatto di non poter entrare in comune a visionare gli atti se non in alcune ore stabilite dal sindaco che però corrispondono più o meno alla pausa pranzo degli impiegati. Cosa da Procura della Repubblica. In tutta disinvoltura all'accusa di non aver coinvolto il consiglio comunale su una questione di tanta importanza, il sindaco replica sbandierando una interrogazione sul tema di un consigliere di minoranza a cui egli aveva dato risposta. (Ovviamente senza possibilità di dibattito da parte di altri consiglieri) Cose da pazzi! Per una questione del genere non si convoca un consiglio comunale ad hoc? Per una questione del genere non si convocano i cittadini? Per una questione del genere non si è neanche convocata la Commissione ambiente del comune. Dov'è finita la sinistra che promuoveva partecipazione e ricercava condivisione tra la gente.
L'unica condivisione il sindaco a quanto pare l'ha trovata nella ditta Masan che gestisce l'impianto e che, sponsorizza convegni del comune e riceve le più benevole considerazioni dal sindaco che considera quell'attività una risorsa per il paese. Dov'è finita la sinistra a Magliano? La sinistra dalla parte delle gente e non delle imprese? In ogni caso, senza mostrare un gran che di coraggio, per il sindaco di Magliano tutta la responsabilità è della Provincia, lui è impotente a determinare quanto avviene nel suo territorio. L'immagine che ne viene fuori non quella di un sindaco ma una sorta di fiscale impiegato del catasto che nulla ha a che vedere con la politica in generale,e che umilia la tradizione politica della sinistra a Magliano facendola diventare piccola piccola. Una scelta dell'amministrazione si direbbe. No, tutti i gruppi di maggioranza sono contro di lui. La Margherita ne prende le distanze cosi come Evoluzione Democratica , tranne un consigliere di minoranza Lui no, lui si lancia in una strenua difesa incondizionata del sindaco e delle sue scelte. Lo fa un po' goffamente e in tanti ci chiediamo cosa ci facesse, vista la sua posizione, nella riunione preparatoria della manifestazione contro quell'impianto. Una presenza silenziosa che ha reso perplessi molti. Poi però tutto si chiarisce.Lui di quella azienda è consulente e presenta perfino indagini personali su chi ha organizzato quella manifestazione. Ma dove è finita la sinistra a Magliano? Una sinistra disposta ad avere contro tutti tranne una azienda di rifiuti e un consigliere comunale avversario che da quell'azienda trae profitto. Cose da matti. E l'opposizione che fa? Avrei preferito riferire che stia sfruttando tutta questa situazione anche con azioni di sciacallaggio politico magari in vista delle prossime elezioni. Vorrei dirlo ma direi una menzogna. No l'opposizione è contro quell'impianto cosi come gran parte della maggioranza. Lo dice, lo ha detto anche con forza in questa occasione, ma presentando perfino proposte che potrebbero anche rappresentare una scappatoia per quel sindaco di "sinistra", che però non le raccoglie. Va via probabilmente convinto di aver fatto proprio una bella figura, convinto com'è che con tanti bolli e bollini messi al posto giusto, con protocolli corretti, con i commi e sub-commi di leggi e regolamenti, egli per il suo territorio non può proprio fare nulla, e che semmai la responsabilità di questa vicenda sia tutta della provincia. Se ne va passando li dove era passato Tito Oro Nobili, li dove si incontravano i contadini che dettero avvio al socialismo sabino, li dove si sono consumate tante pagine di democrazia e di trasformazione delle cose ben aldilà dei commi, sub-commi, leggi e leggine. Dov'è finita la sinistra a Magliano? Tra i rifiuti della Masan?

Roberto Lorenzetti
____________________________________
____________________________________

Antonello Ruggeri ha detto...

Qualcuno potrà obiettare che si tratta di un intervento "di parte" e non potrebbe essere diversamente. Però nonostante la loro collocazione che è più vicina a chi ci amministra, i Verdi non hanno mai mancato di appoggiare le nostre iniziative ne noi ci siamo mai preoccupati di chiedere loro di non essere se stessi. Questo può sicuramente costituire un bell'esempio.

Anonimo ha detto...

com'è andata al mercato?

Antonello Ruggeri ha detto...

E' andata molto bene. Sono state raccolte molte firme e soprattutto siamo stati favorevolmente colpiti dalla partecipazione spontanea della gente.

Aprile ha detto...

L'impegno è notevole... ma stiamo lavorando sodo per far risorgere quel modello di sinistra.
Verdi... Rifondazione Romunista... PdCI... Sinistra Democratica... sono già a buon punto e speriamo tanto anche sugli eredi di quel Tito Oro Nobi... socialista dei primi anni del secolo scorso.

ps- non è un errore...Oro Nobi infatti e non Nobili.