martedì 11 settembre 2007

Un invito a lottare.

Questo post non riguarda direttamente Magliano ma può essere lo spunto per una profonda riflessione su quanto facciamo e sul perchè lo facciamo. Sappiamo troppo bene che le lotte basate sui principi e sui valori nella società contemporanea si trasformano spesso in battaglie contro i mulini a vento. A maggior ragione lo sappiamo noi di Magliano Insieme abituati in un contesto come quello del nostro paese. Ogni tanto in un piccolo angolo del nostro cuore affiora prepotente una domanda: "Ma chi me lo fa fare? Qui ognuno pensa ai fatti propri e tanto ormai..." Vale la pena rifletterci sopra anche se...

Si tratta di un articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 27 Agosto firmato da Francesco Alberoni nella rubrica "Pubblico&Privato".

Lotta sempre, non dire mai «tanto ormai»


Mi è capitato molte volte di lasciare un mio amico o un mio conoscente in condizioni disastrose, o di salute, o economiche, o di carriera. E mi domandavo, spaventato, come avrebbe fatto a resistere, come sarebbe andato a finire. E invece, rivedendolo dopo anni, l'ho ritrovato che stava bene, allegro, pieno di vita, con una nuova attività, qualche volta con una nuova moglie o un nuovo marito. E ho capito che, in realtà, non possiamo mai dire che una persona è finita perché tutti abbiamo enormi capacità che non utilizziamo e la vita ci offre sempre nuove opportunità, impensabili prima. Ma forse c'è qualcosa di più profondo. Quando vieni duramente sconfitto o quando affronti una malattia mortale, ti allontani dalla realtà presente, ti ritiri in te stesso, è un po' come se fossi morto. E quando ti riprendi, quando guarisci, è come se ti fosse data una seconda vita, e ti prende un desiderio febbrile di fare, di avere nuove esperienze. Un mio amico molto avanti negli anni, guarito da un tumore giudicato incurabile, si è comperato una bellissima barca e va in giro per il Mediterraneo con gli amici. Un altro ha scritto un libro che ha avuto un insperato successo. Una mia amica è diventata famosa facendo della pubblicità, un'altra ha adottato un bambino, una terza ha semplicemente imparato a godere delle cose belle che incontra: un bagno nel mare, il suo giardino, un viaggio, una festa da ballo e, quando le parli, ti rasserena. Per questo non bisognerebbe mai dire «tanto ormai ». Tanto ormai non posso avere figli, tanto ormai non mi sono laureato, tanto ormai sono in menopausa, tanto ormai sono in pensione. Non ha senso: è come dire «tanto ormai i saldi sono finiti». Sì i saldi sono finiti, ma ci sono infinite altre possibilità di acquisto. E non bisognerebbe nemmeno perdere tempo a lamentarci di non avere più questo o quello, o rimuginare sui nostri errori o sul male che ci hanno fatto gli altri. Sbagli ne facciamo tutti e cattiverie ne riceviamo tutti. Non è semplice ottimismo: fa le cose che ti piacciono, che ti stimolano e lascia perdere il resto. Non parlare con chi ti è antipatico, con chi ti annoia, non guardare i film che non ti interessano, spegni la televisione che ti irrita. E se invece c'è qualcosa che per te ha realmente valore, lotta per realizzarlo. Sei vivo a novant'anni come a venti. E lotta senza paura, col piacere, con il gusto di farlo, come fosse una gara di sci, o di tennis, o una maratona.

5 commenti:

INC ha detto...

Stranamente, per la prima volta ci troviamo d'accordo con Alberoni!
Sembra un post che avremmo potuto scrivere noi.
E voi di MaglianoInsieme che proprio l'altro giorno ci dicevate che le cose non si fanno sognando.....
OSARE SEMPRE!

Anonimo ha detto...

Ma chi te lo fa fare! Lascia perdere!Tanto non cambia nulla! Quante volte al giorno sentiamo queste frasi... sono convinto ...prima o poi le cose cambieranno.

Aprile ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Aprile ha detto...

11 settembre…

Non, come forse credevate del 2001.
Non, come forse credevate per ricordare l’abbattimento delle torri con i suoi 2700 morti innocenti.
Bensì l’altro 11 Settembre, quello del 1973, quello del golpe di Pinochet e la sua inaudita repressione causando migliaia di morti, ma soprattutto la fine di un presidente, Salvador Allende. e con lui quello di una democrazia, di un governo eletto dalla maggioranza del popolo cileno.

Eravamo appunto in una giornata prossima all’autunno, si stava svolgendo tra l’allegria e l’impegno politico la festa dell’unità presso i giardini pubblici;
arriva improvvisa una notizia:
Il complesso etnico cileno, gli “inti illimani”, non possono essere presenti questa sera poiché causa il colpo di stato militare in Cile, il loro Paese; sono stati invitati da tutte le forze politiche della Capitale a tenere una manifestazione.
Di li a poco, quasi in contemporanea nacque quel “ el pueblo unido jamas serà vencido”.

Immediata l’organizzazione di cui facevo parte; si costruì un lungo dazzebao di carta e, su esso la libertà di scrivere ciò che si provava.
Ricordo ancora l’impronte delle mani di bambini tinte di rosso “imbrattare” quel foglio;
la testimonianza di piccole creature in via di formazione.

La responsabilità della CIA dell’epoca fu palese, con la complicità dell’allora presidente Nixon e della DC cilena con a capo il presidente di questa, Frei.


Ps-
Sarà anche per questo che non provo sentimenti di pietà verso gli americani?

Nixon, Frei y Pinochet
hasta hoy, hasta este amargo
mes de septiembre
del año de 1973,
con Bordaberry, Garrastazú y Bancer,
hienas voraces
de nuestra historia, roedores
de las banderas conquistas
con tanta sangre y tanto fuego,
encharcados en sus haciendas,
depredadores infernales,
sátrapas mil veces vendidos
y vendedores, azuzados
por los lobos de Nueva Cork,
máquinas hambrientas de dolores
manchadas en el sacrificio
de sus pueblos martirizados,
prostituidos mecaderes
del pan y del aire americano,
cenagales, verdugos, piara
de prostibularios caciques,
sin otra ley que la tortura.
Y el hambre azotada del pueblo.
En algún lugar de Chile, 15 de Septiembre de 1973

Nixon, Frei e Pinochet
fino ad oggi, fino a questo amaro
mese di settembre
dell'anno 1973,
con Bordaberry, Garrastazu e Banzer,
iene voraci
della nostra storia, roditori
delle bandiere conquistate
con tanto sangue e tanto fuoco,
impantanati nei vostri orticelli,
predatori infernali,
satrapi mille volte venduti
e traditori, eccitati
dai lupi di New York,
macchine affamate di sofferenze,
macchiate dal sacrificio
dei vostri popoli martirizzati,
mercanti, prostitute
del pane e dell'aria d'America,
fogne, boia, branco di tenutari di bordello,
senza altra legge che la tortura
e la fame frustrata del popolo.
(Pablo Neruda)

Anonimo ha detto...

Pre.mo Aprile, le risponde la persona colla quale, poco prima dell’ incontro col Sindaco in piazza, ha fatto una chiacchierata, assieme a Niccolò, inerente i temi trattati sui vari blog maglianesi, sulle impressioni e sulla tipologia degli interventi postati, si e’ discusso addirittura di aprire un forum, ottima idea, a mio avviso, identificandosi compiutamente però, non rimanendo all’ ombra di un nick name.
Ieri sera navigavo sul blog di MaglianoInsieme e ho trovato questo suo commento riferito ad un’ altro 11 settembre, quello del 1973, del golpe militare in Cile. Leggendolo, sono arrivato a questa frase “ le impronte delle mani di bambini tinte di rosso imbrattare quel foglio, la testimonianza di piccole creature in via di formazione”, poi ancora “… non provo sentimenti di pietà verso gli americani“, ed ho avuto un sussulto.
“Piccole creature in via di formazione”… Ora, se avessi avuto la possibilità di leggere asetticamente il commento, cioè sconoscendo l’ estrazione culturale di chi lo aveva scritto, avrei potuto anche pensare che a quei bambini volevate insegnare che ogni violenza è da condannare, però, quella frase...
Ricorda? In piazza, riferendoci ad alcuni post letti su Sabinamente, abbiamo discusso di Babeuf, Bonarroti, Godwin, di un socialismo agli albori, autori con valori diametralmente opposti alla mia estrazione culturale.
Poi mi e’ sorto un dubbio: di loro, di cui non condivido le idee, io qualcosa so, ma lei, ha mai avuto anche la semplice curiosità di andare a leggere scritti di Gobineau, Chamberlaine, Evola, Rahn?
Sa chi sono e cosa hanno prodotto costoro? E di Marx e di Von Hayek? Cioè pianificazione e libero mercato? Bisogna conoscere le idee degli avversari per confutarle, non le sembra?
Sarebbe come se, entrato in un museo, a destra ci fosse “L’ Isola Dei Morti” di Boecklin, e a sinistra “Guernica” di Picasso. Sa cosa rappresentano per il 900 queste due opere? Ebbene l’ Isola dei Morti era il quadro preferito di A. Hitler, lo teneva nel suo studio, mentre “Guernica” fu realizzato da Picasso per condannare l’ attacco della Luftwaffe sull’ omonima città spagnola durante la Guerra Civil.
Ebbene, queste tele, qualsiasi significato si possa attribuire esse, sono OPERE D’ARTE; i morti, qualunque motivazione si possa attribuire loro, sono MORTI!
Io andrei a vederle entrambe, altri lo farebbero?
Per quanto concerne Pinochet, parafrasando un Primo Ministro europeo, il generale in quel modo ha evitato la pericolosa deviazione socialista dello stato più democratico e avanzato dell’ America Latina, di contro, per quanto concerne, che so, Cuba, Fidel Castro ha sconfitto la dittatura e ha liberato il paese dall’ ingerenza dell’ America Capitalista.
Ora, dopo il Golpe in Cile, gli oppositori politici, i simpatizzanti, gli altri, sarebbero stati perseguitati torturati eliminati, mentre a Cuba, dopo la Rivolution, gli avversari politici, i simpatizzanti, gli omosessuali, gli altri… sarebbero stati perseguitati torturati eliminati!
La conclusione, caro “Compagno”, è che tutti gli 11 settembre sono posti in essere da uomini contro altri uomini (MORS TUA VITA MEA), e che, purtroppo, ad ogni 11 settembre lei vedrà bambini con le manine sporche di sangue, non importa che sia rosso, nero o a stelle e strisce, SANGUE sempre sarà!