giovedì 11 ottobre 2007

Scuole Superiori: una delle priorità per il rilancio di Magliano.

Sarà forse che di argomenti ce ne sono talmente tanti che qualcuno sfugge, sarà che il nostro paese non dedica tanto tempo alla cultura, sarà che... forse non frega niente a nessuno? Parliamo delle Scuole Superiori e della loro triste fine. Possibile che questo argomento non appassioni nessuno? Possibile che nessuno colga l'importanza delle scuole in un paese come il nostro? Possibile che ci siano tanti e variegati interessi e che sfugga quello che noi riteniamo essere uno tra quelli fondamentali? Non credete sia ora di riprendere a farsi sentire con forza e trovare la strada per far tornare a Magliano qualche sede di Istituto Superiore? Noi le idee le abbiamo. Di fatti finora ne abbiamo fatti tanti e qualche risultato lo abbiamo anche ottenuto anche se è stato boicottato soprattutto da coloro che invece dovevano sostenerlo. Parliamo del Liceo Scientifico ovviamente! Citiamo solo un piccolo dato: lo sapete che quando fu istituito due anni fa, di circa 60 studenti della terza media, solo a 5 o 6 ragazzi fu consigliato di proseguire gli studi frequentando un Liceo? Viene naturale chiedersi se a Magliano il livello delle possibilità di studio si sia ridotto fino a questo punto. Ma può insorgere anche qualche ragionevole dubbio al quale però non vogliamo dare troppo ascolto perchè riteniamo fondamentale superare le polemiche e pensare al futuro. Comunque il presente ci dice che i ragazzi che frequentano il secondo anno del Liceo Scientifico sono 24 e non ci sembra che lo facciano con cattivi risultati. Peccato che l'anno scorso si sia fatto di tutto (con buoni risultati purtroppo) per non avere la prima classe. Noi ci abbiamo provato ma l'attenzione della gente è stata pressochè nulla e le nostre iniziative non hanno avuto grosso seguito anche grazie al disinteresse pressochè totale dei Partiti e delle Istituzioni. Potremmo anche discutere sui perchè ma questo non aiuterebbe a risolvere il problema. Rivolgiamo quindi un forte e deciso appello a tutti coloro che hanno a cuore il futuro di questo paese e li invitiamo a sottoscrivere questo post per istituire un tavolo intorno al quale discutere su come e in che modo affrontare e risolvere questo problema.

6 commenti:

Unknown ha detto...

Niccolò:

non posso che essere d'accordo. Sottoscrivo.

Antonello Ruggeri ha detto...

Grazie Sabinamente. Speriamo che ci si possa confrontare anche su diverse idee in modo da offrire un panorama diversificato e appetibile ma soprattutto realizzabile.

INC ha detto...

Anche se avete chiuso il dialogo con noi, proviamo a dire la nostra.
Certo, il liceo scientifico è l'indirizzo scolastico che permette di posizionarsi al meglio nel mondo del lavoro odierno, grazie al fatto che tutte le professioni girano introno ai pc ed ai software, quindi offre migliori chance di lavoro anche all'estero; ma è inutile aprire un liceo scientifico a Magliano se poi non ci sono gli alunni, come sarebbe inutile riesumare geometri o ragioneria.
Oggi bisogna essere pronti a viaggiare e disposti a spostarsi sin da piccoli, allora perchè autolimitarsi. Secondo noi sarebbe meglio lasciar fare ai nostri figli le loro scelte scolastiche e se devono spostarsi da Magliano meglio ancora, che siano gli altri a limitarsi.
Meglio costituire a Magliano una scuola di artigianato o di recupero delle tradizioni popolari o di teatro..... aperta a tutte le età.

Aprile ha detto...

Scusate, faccio un ragionamento:

Magliano ha circa 3700 abitanti, di questi un buon terzo sono anziani, poi ci sono i piccini della scuola materna ed elementare; restano gli adulti ed i ragazzi.
Le varie formazioni politiche, quelle cioè che determinano l’elezione di una maggioranza amministrativa sono numerose per una popolazione come la nostra, il risultato che ne consegue è l’eccessiva frammentazione di potenziali capaci amministratori, restando alcuni di questi fuori da qualsiasi coinvolgimento atto a provar di poter risolvere magari collaborando, problemi quali quelli della scuola., ma potrebbe essere qualsiasi altro tema di importanza analoga.

Aggiungiamoci una amministrazione ed una maggioranza gretta e chiusa su se stessa, dove potrebbe benissimo, attraverso la costituzione e lo allargamento anche alla minoranza o semplici cittadini sensibili ai vari temi, coinvolgerli e trarne un notevole aiuto alla risoluzione di problematiche che altrimenti da sola non ci riuscirebbe mai.

Servirebbe in conclusione unire di più, al di fuori delle logiche dei partiti, persone volenterose, specializzate, che hanno tempo da dedicare a questi aspetti soprattutto sociali; ne trarremmo sicuramente tutti dei benefici.

Tanti anni fa, le maggioranze socialcomuniste adottavano tali metodi per amministrare al meglio; ricordo ad esempio, così, en passant, l’impegno nel proporre negli anni 70 candidati eleggibili attraverso i vecchi decreti delegati, consigli di circolo, di istituto etc.

C’èra molta più consapevolezza dei propri limiti; ora invece denoto molta più saccenza e presunzione da parte di chi ha il compito di amministrare, sciupando potenzialità che vanno purtroppo a perdersi inesorabilmente.
E’ anche per questo che Magliano si è fermata.

Anonimo ha detto...

Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Antonello Ruggeri ha detto...

Grazie per la notizia. Speriamo di poter contribuire a diffondere la notizia e soprattutto che queste proposte scellerate abbiano da subito una adeguata e forte opposizione. Ma abbiamo il sospetto che se la proposta arriverà in Parlamento sarà anche approvata perchè fa comodo a tutti.