domenica 13 febbraio 2011

Referendum: fissata la data del voto.



Smentendo ancora una volta le previsioni di alcune cassandre che ipotizzavano tempi biblici, è stata fissata la data del Referendum per il passaggio in Umbria. Il Sindaco ha ricevuto una comunicazione dalla Prefettura con la quale viene informato che la data in cui si dovrà svolgere la consultazione referendaria è stata indicata per il giorni 15 e 16 Maggio prossimi e che lo scrutinio avverrà subito dopo la chiusura dei seggi. La Prefettura informa inoltre che, in caso di impedimenti causati da possibili manifestazioni già programmate, la data fissata potrà subire uno slittamento che nono potrà però andare oltre il 12 Giugno.
Quindi, a breve, vedrà l'avvio la campagna referendaria e avremo modo di verificare come si schiereranno i Partiti. Curiosità forse inutile  anche perchè non è difficile immaginarlo visti i poteri che vengono messi in discussione.
Da parte dell'intera Maggioranza c'è la consapevolezza che i cittadini siano stanchi di restare in questa Regione che continua a negarci tutto e che fa in modo che Roma accentri su di sè tutte le risorse lasciando alle altre Province solo le briciole e il risanamento dei debiti.
L'Amministrazione lavorerà assiduamente e capillarmente affinchè il quesito referendario passi e che il nostro Comune possa finalmente affrancarsi dalle logiche di potere messe in atto da sempre dalla Regione Lazio. 
Sarà comunque un'altra occasione per verificare chi veramente si schiererà dalla parte dei cittadini e chi invece da quella delle logiche politiche di partito.
Avremo modo di vedere anche il comportamento della nostra Provincia visto che il Presidente Melilli, in una seduta straordinaria del Consiglio Provinciale tenutosi al teatro Manlio, si era manifestato favorevole spingendosi oltre fino a ribadire il suo impegno affinchè  l'intera Provincia di Rieti si stacchi dal Lazio.

13 commenti:

Lucianino ha detto...

Se Vi foste attivati un po' prima per il referendum, forse sarebbe stato meglio. O no?

stefano previtera ha detto...

Questo referendum per il passaggio in Umbria non mi convince. Intanto non condivido l'atteggiamento preventivo di dividere i cittadini e le forze politiche in "buoni" e " cattivi" a secondo di come si schiereranno; poi non sono assolutamente chiari i vantaggi di questa eventuale scelta e quali benefici ne avrebbe la popolazione. Sarebbe quindi opportuno e doveroso che l'Amministrazione Comunale chiarisse lo scopo e l'utilità di questa iniziativa e si confrontasse con la cittadinanza ascoltandone le istanze e le proposte.Storicamente facciamo parte di questa Regione ed anche se ,come tutte le provincie del Lazio, soffriamo l'influenza ed il prepotere di Roma, si ha il dovere, nella politica della nostra Regione di rivendicare il ruolo determinante delle provincie mettendo in campo iniziative finalizzate a questo obiettivo(regione delle provincie?).Le Amministrazioni Comunali fanno anch'esse "politica" ed in tal senso si debbono muovere anche se tra mille difficoltà. D'altronde questi problemi non sono certo emersi adesso ed essersene accorti solo ora mi fa riflettere.Pertanto non è assolutamente chiaro il fine di questa iniziativa dell'Amministrazione e spero non serva a distogliere l'attenzione da altri problemi. Siamo sicuramente ai confini della regione Lazio, con tutti i problemi che questo sicuramente comporta, ma non vorrei che da iniziative sbagliate ci ritrovassimo ad essere, un giorno, periferia dell'Umbria.

Anonimo ha detto...

L'analisi del signor Stefano è assolutamente errata sia storicamente che politicamente. Del resto non si è mai visto ne in consiglio ne alle manifestazioni contro la chiusura dell'ospedale e quindi è facile intuirne il perchè.

Anonimo ha detto...

Prima di cosa? Meglio di questo momento? poi non c'erano quelli che dicevano che ci volevano anni?

stefano previtera ha detto...

All'anonimo che ha risposto "anonimamente" alle mie considerazioni: è la prima e forse ultima volta che scrivo su questo blog in quanto coprirsi dietro l'anonimato per rispondere a delle opinioni e sottrarsi quindi ad un confronto a viso aperto lo trovo alquanto detestabile. Ognuno dovrebbe essere fiero delle proprie opinioni e sostenerle, se ci crede ,a viso aperto.Questa pratica,diffusa, a quanto pare, dell'anonimato ,non la condivido affatto. Lei addirittura mi fa notare la mia assenza alle manifestazioni contro la chiusura dell'Ospedale in forma anonima e questo evidentemente lo ha "notato".Perchè lei intuisca il motivo della mia assenza lo sa solo lei visto che ne è cosi' sicuro.Non mi piace nemmeno questo modo di affermare alcune cose lasciando intuire chissà quale oscure motivazioni. Dica pure quello che pensa . In ogni caso nel nostro ospedale vi ho lavorato fino a tre anni orsono e la sua paventata riconversione mi dispiace in modo tale che lei non potrà mai comprendere cosi' come molte persone che del nostro ospedale e delle politiche sanitarie del nostro territorio se ne sono sempre disinteressate.In quasi trent'anni di lavoro in questa struttura non ho mai visto iniziative da parte delle amministrazioni a contribuire a sviluppare le potenzialità ed il futuro di questo Ospedale. E' la "politica"che deve svolgere questo ruolo e spesso se ne dimentica.IL fatto di non essere stato presente ne in consiglio ne alle manifestazioni non puo' farle affermare che la mia analisi sia errata. Me la contesti in altro modo e per cortesia firmandosi.
Stefano Previtera

Anonimo ha detto...

acuta osservazione signor stefano, certo la risposta dell'animo (poinon tanto anonimo) pronto subito a raggirare il discorso neanche devo dire con grande maestria,non risponde alle sue osservazioni, le stesse che molti maglianesi faranno,vediamo se a tutti coloro che si "permetteranno" di non essere in accordo con questa amministrazione, verranno date le stesse NON risposte.

Anonimo ha detto...

Io in una regione che ha questo presidente non ci voglio restare. Un presidente che non mantiene la parola.

Anonimo ha detto...

come la nostra amministrazione!
neanche io la voglio non ha mantenuto nulla anzi

c.g. ha detto...

Non sarebbe più opportuno allora cambiare presidente?
Stiamo freschi se ogni volta che un presidente non fa quello che ci aspettiamo, dovremmo cambiare regione.
Con tale logica dovremmo pure cambiare Nazione.

cogli la prima mela ha detto...

Le osservazioni fatte mi portano a fare un'osservazione. Il gioco di parole non é casuale ma causale. Mao diceva per fare la rivoluzione ci vuole un popolo rivoluzionario. Il popolo maglianese é un popolo rivoluzionario? Nel cuore sono convinto di si ma al di fuori del cuore sono convinto di no. Mi spiego. Pensiamo con senso pragmatico a quello che ci ha malamente insegnato la politica in questi anni. Si vive costantemente in una sorta di "voto di scambio" che va dal piccolo piacere per far avanzare una pratica a quello più grande che può risolvere il problema di un'azienda o un posto di lavoro. Ricominciare da capo a tessere nuovi legami e "mettersi in fila" credo scoraggi molta gente. Il problema secondo me é questo. Ma al cuore, come si dice, non si comanda. Troppo spesso, però, la "ragion pratica" comanda sul cuore e allora non é amore. P.S. non dimentichiamo che Roma Capitale sovvertirà tutto e fagociterà ogni risorsa. A noi non resterà che scegliere di vivere o di continuare a sopravvivere cercando di "soffiare" piano piano il posto al nostro vicino.

c.g. ha detto...

Allora vedi, "quel piccolo piacere" purtroppo, in una società malata come la nostra, ha ancora un grande valore, un grande valore che il partito a cui sono iscritto, aveva dimenticato da tempo; cercare di far lavorare figli di persone che hanno dato il carcere per un ideale, non è un voto di scambio, come non lo è aiutare persone anziane, con poca istruzione e cultura a risolvere problemi burocratici.
Non credo e non lo penso si possano scambiare favori per dei voti, non lo è per nostra cultura; forse lo è stato alle origini, ma non si trattava di favori bensì di rispetto dei diritti che altri, altri paesani benestanti cercavano di sottrarre.
Certo, la degenerazione della politica ci ha portato a questi livelli, ma è proprio questo che almeno il PD sta cercando di ricondurre tutto nell'alveo della legalità.
Ti chiedi come è possibile farsi porre in un listino elettorale e garantirsi la elezione a deputata, o consigliere regionale, senza passare per la gavetta delle sezioni?
Ti chiedi come sia possibile che dopo avere illuso centinaia di paesani elettori nel volere cambiare un sistema di governo locale, ci si stia comportando molto, ma molto peggio di quelli si ritenevano a torto degli affaristi e per di più antidemocratici e accentratori di un potere, effimero a questo livelli?
Non è vero che Roma sovvertirà tutto, ci sono varie e svariate proposte condivise tra tutte le altre restanti province, quali quelle di dividere il Lazio in due amministrazioni regionali quali Roma regione appunto ed il resto del Lazio.
Sono del parere che per costruirsi qualcosa occorre lavorare con sacrificio, la via della scorciatoia se può sembrare favorevole all'inizio, nel tempo si potrebbero pagarne le conseguenze, perchè di fatto fuggendo non si risolve il problema ma lo si rimanda.

Anonimo ha detto...

il PD ? e' quello che ha rovinato tutto anzi mandato a scadafascio tutto compresa la sanita' adesso se la prendono con la Polverini .troppo facile

Stefano Marconi ha detto...

Sono un sabino che vive in Umbria, ho molti legami con Magliano, qualche parente maglianese e molti ricordi della della gioventù vedo con piacere l’impegno della odierna amministrazione e l’adeguatezza al presente del sindaco Alfredo Graziani.
In questo momento Magliano e la sua amministrazione si posizionano in polemica con l’opprimente centralizzazione amministrativa della regione Lazio e del suo presidente che sostenendo egoismi regionali e gli interessi dei grossi centri di potere economico e politico impediscono sistematicamente di realizzare uguaglianza , giustizia sociale e sviluppo economico.
Riconosco all’Umbria e alle sue istituzioni una più intensa sensibilità al sociale e la cultura rispetto alla regione Lazio, sarebbe molto entusiasmante vedere il comune di Magliano inserito nella regione verde.

Mi piacerebbe però, capire e saggiare come la Regione Umbria esaminerebbe un eventuale successo del Referendum riguardo:

autofinanziamento o il recupero dei costi attraverso oneri sugli utenti maglianesi per migliorare i servizi

trasferimenti governativi che spostano le entrate generali delle tasse raccolte dal governo centrale al comune di Magliano per usi generali

eventuali opere realizzabili grazie ai finanziamenti della regione Umbria per rivitalizzare l’economia maglianese

opere progettate, finanziate e in qualche caso avviate dalla precedente amministrazione laziale

eventuale punto strategico, senza sottintesi, sulle problematiche della sanità maglianese visto che anche in Umbria sono in atto inglobamenti di piccoli ospedali in strutture in corso di realizzazione

Sarebbe gradito prima del 15 maggio un incontro pubblico con la dottoressa Catiuscia Marini presidente della regione Umbria per far emergere tutte le argomentazioni ed eventuali criticità

Stefano Marconi