sabato 22 dicembre 2007

La richiesta di dimissioni.

Pubblichiamo integralmente il testo del discorso pronunciato ieri sera nel Consiglio Comunale da Alfredo Graziani a nome di tutti i consiglieri di minoranza e condiviso dai Partiti: Forza Italia, Sinistra Democratica, Verdi, Partito Socialista, Alleanza Nazionale, Comunisti Italiani e UdC.


Parto da una necessaria premessa: questo intervento è stato concordato tra i consiglieri di minoranza e i Partiti Politici: Verdi, Partito Socialista, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani, Forza Italia, Allenaza Nazionale, UdC e Magliano Insieme.
Comprendiamo che la situazione del Sindaco non è mai stata così difficile e complicata nei confronti dei cittadini, dei consiglieri e dei Partiti che lo sostengono. Questo spiega il suo atteggiamento nei confronti della minoranza.
Apprendiamo da “Il Messaggero” di oggi, sempre secondo il Sindaco, che:“La minoranza ha già emesso la sentenza di condanna”.
Ci dispiace contraddirla ma noi non abbiamo mai emesso sentenze!
Auspicare che lei si dimetta è correlato non alle sue vicende giudiziarie ma alla sua responsabilità strettamente politica nella gestione amministrativa.
L’argomento che discutiamo questa sera riguarda un fatto gravissimo mai accaduto prima.
“Vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Comune”
Non vogliamo affrontare il problema dal punto di vista delle responsabilità penali, sarà la magistratura a verificarle: a noi non ci compete.
Anzi ci auguriamo che ci sia il proscioglimento delle persone coinvolte, soprattutto per i risvolti umani, che un esito diverso comporterebbe.
Ma non possiamo esimerci dal dare un giudizio politico fermo e di condanna nei confronti dell’operato del Sindaco.
Questa vicenda è stata l’ultima di molte altre che hanno caratterizzato questo suo secondo mandato, dove l’attività amministrativa si è trasferita da Palazzo Vannicelli alle aule dei tribunali amministrativi e penali.
Non possiamo dimenticare la tragica vicenda della Masan che caratterizzò l’ultima campagna elettorale e che fu oggetto nel suo epilogo di un Consiglio Comunale come questo.
Caratterizzò l’ultima campagna elettorale. Far chiudere quella attività costituiva uno degli elementi qualificanti del nostro programma.
Non possiamo dimenticare le vostre accuse di strumentalizzazione, non dimentichiamo la gioia del Sindaco, espressa nel suo ultimo comizio, allorchè non fu concessa la sospensiva.
Di fatto noi dicevamo che quella attività era delinquenziale e voi invece asserivate che fosse in perfetta regola.
Prendemmo denunce per diffamazione risoltesi poi con la condanna del querelante.
Noi ricorremmo al TAR tirando fuori i soldi di tasca nostra.
Questo fu il 1° appuntamento con le aule della giustizia.
Conseguentemente lei fu chiamato a deporre di fronte alla Commissione Bicamerale sulle Ecomafie.
Non possiamo dimenticare la vicenda dell’ex monastero Madonna delle Grazie fulgido esempio di mala amministrazione. Stiamo ancora aspettando le sue scuse alla comunità maglianese per il grave abbaglio progettuale, per la scelta e per i soldi sperperati e persi.
La sua ostinazione programmatica e politica ha portato la vicenda in mano ai soliti avvocati che sono gli unici a guadagnare da queste attività amministrative.
Scusate l’errore: ho usato il plurale, mi correggo “in mano al solito avvocato a guadagnare” dalla pratica di sfratto da voi intentata.
Questo fu il 2° appuntamento giudiziario.
Non possiamo dimenticare lo studio certosino che facemmo su tutto il materiale riguardante la ristrutturazione.
Ci portò a fare un esposto alla Corte dei Conti: 3° appuntamento nelle aule giudiziarie.
Alla luce degli ultimi fatti, merita particolare attenzione il direttore dei lavori della ristrutturazione dell’ex convento, era l’architetto che ora è accusato di concussione e che è in carcere. E che lo stesso presentò a lavori iniziati una perizia di variante di circa 160.000 € in quanto solo allora si rese conto della necessità di opere di consolidamento. Il Comune invece di aprire un contenzioso contro quello che poteva essere considerato un approssimativo professionista, concorda con lui e delibere per la variante.
Agli iniziali 500.000 € se ne aggiungono quindi altri 160.000.
Non possiamo dimenticare la vicenda per diffamazione e processo subito da undici concittadini per “lesa maestà”. Vediamo la maestà, la sua, ma non vediamo certo la lesione se non la nostra in quanto abbiamo ancora una volta pagato l’avvocato con i nostri soldi.
Questo è stato il 4° appuntamento con le aule giudiziarie.
Il 5° appuntamento con il tribunale è fissato per il 14 febbraio prossimo.
Siamo stati accusati di fer politica, di aver scritto su un manifesto “il Sindaco sapeva e non ha inteso fare nulla”. Per questa frase ci ha denunciato.
Ora coerentemente ci aspettiamo una denuncia nei confronti del giornalista del Messeggero che scrive, leggo testualmente:
“Al primo cittadino il magistrato contesta il concorso morale nella concussione in quanto, essendo a conoscenza di quanto stava accadendo, avrebbe consigliato alla vittima di adeguarsi alla richiesta di pagamento”.
Noi non crediamo a quanto riportato dal giornale ma lei ha una grande responsabilità politica se l’architetto risultasse colpevole, quella di averlo scelto come collaboratore del Comune.
Per ultimo non possiamo dimenticare la vicenda della 167, la comunicazione della Regione Lazio con la quale si intima il ripristino della situazione precedente.
La Regione contesta:
la non corretta perimetrazione del piano di zona;
l'eccedenza dele aree commerciali rispetto a quelle residenziali;
la mancata relazione tecnica per lo studio di impatto ambientale in quanto zona sottoposta a vincoli;
l'inadeguatezza dei parcheggi;
il mancato invio alla Regione Lazio di 2 delibere di variante.
A questo punto ecco il 6° appuntamento con le aule giudiziarie in quanto il Comune ha deciso di ricorrere al TAR sempre con il solito avvocato anche membro del Consiglio di Amministrazione della Municipalizzata e sempre scaricando i costi sui cittadini Maglianesi.
Quelli sopra esposti sono i motivi per cui lei dovrebbe rassegnare le dimissioni prima ancora che quancuno gliele chieda.
Lei costituisce un problema per questa Amministrazione.
Lei è un problema per la collettività.
Lei è un ostacolo al desiderio di riappacificazione richiesto da moltissimi cittadini e da quasi tutte le forze politiche presenti sul territorio.
Prenda finalmente questa decisione anche e soprattutto nel suo interesse. Se questa vicenda finisse domani o nei prossimi giorni, non staremmo qui a consigliarla in tal senso ma il rischio che la cosa si prolunghi è alto: ci rifletta.
Come potrà amministrare?
Se le cose non si sistemassero in brevissimo tempo dovrà leggere negli occhi dei cittadini questo dubbio: innocente o colpevole?
Innocente per noi sui fatti contestati ma colpevole di questo sfascio dove gli atti amministrativi finiscono troppo spesso nelle aule giudiziarie.
Grazie.


1 commento:

Anonimo ha detto...

22-12-2007 ---10-01-2008. Nessun commento a questo Post. Magliano è proprio un mandamento di Corleone.
Nun vidi ,nun udii e comunqui nun c'ero! Arigrazie per essere stati così intelligenti.