domenica 9 dicembre 2007

Sempre sul processo agli 11 di Magliano Insieme.

Sempre in relazione al processo celebrato a Poggio Mirteto il 6 Dicembre 2007 che vede imputati 11 componenti del nostro Movimento Politico, pubblichiamo integralmente l'articolo apparso sul "Corriere di Rieti" l'8 Dicembre 2007 a firma del nostro concittadino Paolo Di Basilio.
Magliano Insieme

Dal "Corriere di Rieti" dell' 8 Dicembre 2007.

MAGLIANO SABINA - Un fax. Sarà quel documento inviato da un laboratorio di analisi di Rieti a decidere, con ogni pro le sorti del processo contro 12 esponenti della minoranza accusati di aver diffamato il sindaco Angelo Lini. Giovedì presso la sede distaccata del tribunale di Poggio Mirteto, davanti al giudice Soana, si è aperto il procedimento contro gli esponenti dell'opposizione (anche se ci sono tre esponenti della Margherita ora nel Pd). Un caso politico finito in un'aula di tribunale. Tutto nasce nella primavera del 2005 quando scattò l'allarme per un presunto inquinamento alla sorgente Barco di Fabrica di Roma che rifornisce la rete idrica maglianese. Prima si parlò di colibatteri poi di una contaminazione da erbicidi. Ne scaturì una polemica virulenta tra maggioranza ed opposizione. Ad un certo punto uscì il manifesto che poi ha portato all'incriminazione dei 12. Nello stesso il gruppo "Magliano Insieme" diceva chiaro e tondo che il sindaco pur avendo avuto notizia del presunto inquinamente "volutamente non ha inteso fare nulla". Ne seguì un querela e la successiva indagine ha portato i 12 davanti al tribunale. Giovedì l'udienza si è aperta con la richiesta del giudice al sindaco Lini se volesse o meno rimettere la querela. Solo se me lo chiedono, ha risposto in sostanza il sindaco, facendo notare l'importanza politica del gesto. Nulla da fare ha risposto l'avvocato Marco Bonamici che difende i 12 imputati, dando il là di fatto al dibbattimento. Sono stati ascoltati, nella veste di teste, il sindaco Lini, il responsabile dell'ufficio tecnico di Magliano, una esponente della minoranza e tre impiegati di Fabbrica di Roma. L'avvocato Bonamici ha impostato la difesa su un fax ricevuto dal Comune precedentemente allo scoppio della bufera. Nello stesso il laboratorio certifica parametri fuori norma dei colibatteri e perciò la non potabilità dell'acqua. Fondamentali anche le testimoniaze sul presunto inquinamento da Gliphosade (un diserbante). Gli impiegati del Comune di Fabrica hanno confermato di aver avvisato, pur non essendoci ancora un'ordinanza, gli uffici di Magliano di questo pericolo. L'udienza è stata rinviata al 14 febbraio per le conclusioni e la camera di consiglio.
Paolo Di Basilio

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il cerchio si stringe. Il piccolo chimico comincia ad avvertire piccoli bruciori al fondoschiena. Lenta ma inesorabile si avvicina l'ora della caduta degli dei!

Anonimo ha detto...

Quando accadrà sarà comunque troppo tardi! Questo è il mio pensiero.

Anonimo ha detto...

x vendicator: non parlare troppo in codice, perchè tanto è chiaro il tuo riferimento, e attenzione perchè su internet siamo tutti rintraciabili.