martedì 25 dicembre 2007

Adamo









Mi rendo conto che questo post potrà apparire inusuale sulle pagine di un blog che tratta prettamente di politica. Volevo però fare omaggio almeno di un pensiero a tutti coloro che hanno reso possibile la messa in scena della commedia “Adamo”.
Questa bella tradizione rende onore al nostro paese allo stesso modo di tutte le altre che in vari periodi dell’anno, tra mille difficoltà, rallegrano e divertono la nostra comunità.
Un ringraziamento va quindi agli attori che hanno interpretato i vari ruoli con intensità e bravura e a tutti i collaboratori che ne hanno reso possibile la realizzazione.
Un tema divertente e toccante quello messo in scena che ha regalato momenti di divertimento alternato ad altri di toccante emozione amplificati da interpretazioni di alto livello.
Un pensiero particolare va ad Alfredo Graziani, autore del testo, che ancora una volta ha permesso ai nostri cuori di aprirsi alle emozioni, al nostro animo inaridito dalla realtà di tutti i giorni di cedere alla fantasia e ai nostri occhi di tornare a bagnarsi di una lacrima di dolce e intensa commozione.

Interpreti:

Adamo: Francesco Tondinelli
Novella: Simonetta Nesta
Svevo: Fabrizio Valentini
Oscar: Sandro Beccaccioli
Sabina: Valentina Masciopinto
Ciaccio: Edoardo Sorato
Andrea: Corrado Fabrizi
Linda: Alessandra D'Ippoliti
Babbo Natale: Fausto Ricci

(Per la redazione di Magliano Insieme: Antonello Ruggeri)


sabato 22 dicembre 2007

La richiesta di dimissioni.

Pubblichiamo integralmente il testo del discorso pronunciato ieri sera nel Consiglio Comunale da Alfredo Graziani a nome di tutti i consiglieri di minoranza e condiviso dai Partiti: Forza Italia, Sinistra Democratica, Verdi, Partito Socialista, Alleanza Nazionale, Comunisti Italiani e UdC.


Parto da una necessaria premessa: questo intervento è stato concordato tra i consiglieri di minoranza e i Partiti Politici: Verdi, Partito Socialista, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani, Forza Italia, Allenaza Nazionale, UdC e Magliano Insieme.
Comprendiamo che la situazione del Sindaco non è mai stata così difficile e complicata nei confronti dei cittadini, dei consiglieri e dei Partiti che lo sostengono. Questo spiega il suo atteggiamento nei confronti della minoranza.
Apprendiamo da “Il Messaggero” di oggi, sempre secondo il Sindaco, che:“La minoranza ha già emesso la sentenza di condanna”.
Ci dispiace contraddirla ma noi non abbiamo mai emesso sentenze!
Auspicare che lei si dimetta è correlato non alle sue vicende giudiziarie ma alla sua responsabilità strettamente politica nella gestione amministrativa.
L’argomento che discutiamo questa sera riguarda un fatto gravissimo mai accaduto prima.
“Vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Comune”
Non vogliamo affrontare il problema dal punto di vista delle responsabilità penali, sarà la magistratura a verificarle: a noi non ci compete.
Anzi ci auguriamo che ci sia il proscioglimento delle persone coinvolte, soprattutto per i risvolti umani, che un esito diverso comporterebbe.
Ma non possiamo esimerci dal dare un giudizio politico fermo e di condanna nei confronti dell’operato del Sindaco.
Questa vicenda è stata l’ultima di molte altre che hanno caratterizzato questo suo secondo mandato, dove l’attività amministrativa si è trasferita da Palazzo Vannicelli alle aule dei tribunali amministrativi e penali.
Non possiamo dimenticare la tragica vicenda della Masan che caratterizzò l’ultima campagna elettorale e che fu oggetto nel suo epilogo di un Consiglio Comunale come questo.
Caratterizzò l’ultima campagna elettorale. Far chiudere quella attività costituiva uno degli elementi qualificanti del nostro programma.
Non possiamo dimenticare le vostre accuse di strumentalizzazione, non dimentichiamo la gioia del Sindaco, espressa nel suo ultimo comizio, allorchè non fu concessa la sospensiva.
Di fatto noi dicevamo che quella attività era delinquenziale e voi invece asserivate che fosse in perfetta regola.
Prendemmo denunce per diffamazione risoltesi poi con la condanna del querelante.
Noi ricorremmo al TAR tirando fuori i soldi di tasca nostra.
Questo fu il 1° appuntamento con le aule della giustizia.
Conseguentemente lei fu chiamato a deporre di fronte alla Commissione Bicamerale sulle Ecomafie.
Non possiamo dimenticare la vicenda dell’ex monastero Madonna delle Grazie fulgido esempio di mala amministrazione. Stiamo ancora aspettando le sue scuse alla comunità maglianese per il grave abbaglio progettuale, per la scelta e per i soldi sperperati e persi.
La sua ostinazione programmatica e politica ha portato la vicenda in mano ai soliti avvocati che sono gli unici a guadagnare da queste attività amministrative.
Scusate l’errore: ho usato il plurale, mi correggo “in mano al solito avvocato a guadagnare” dalla pratica di sfratto da voi intentata.
Questo fu il 2° appuntamento giudiziario.
Non possiamo dimenticare lo studio certosino che facemmo su tutto il materiale riguardante la ristrutturazione.
Ci portò a fare un esposto alla Corte dei Conti: 3° appuntamento nelle aule giudiziarie.
Alla luce degli ultimi fatti, merita particolare attenzione il direttore dei lavori della ristrutturazione dell’ex convento, era l’architetto che ora è accusato di concussione e che è in carcere. E che lo stesso presentò a lavori iniziati una perizia di variante di circa 160.000 € in quanto solo allora si rese conto della necessità di opere di consolidamento. Il Comune invece di aprire un contenzioso contro quello che poteva essere considerato un approssimativo professionista, concorda con lui e delibere per la variante.
Agli iniziali 500.000 € se ne aggiungono quindi altri 160.000.
Non possiamo dimenticare la vicenda per diffamazione e processo subito da undici concittadini per “lesa maestà”. Vediamo la maestà, la sua, ma non vediamo certo la lesione se non la nostra in quanto abbiamo ancora una volta pagato l’avvocato con i nostri soldi.
Questo è stato il 4° appuntamento con le aule giudiziarie.
Il 5° appuntamento con il tribunale è fissato per il 14 febbraio prossimo.
Siamo stati accusati di fer politica, di aver scritto su un manifesto “il Sindaco sapeva e non ha inteso fare nulla”. Per questa frase ci ha denunciato.
Ora coerentemente ci aspettiamo una denuncia nei confronti del giornalista del Messeggero che scrive, leggo testualmente:
“Al primo cittadino il magistrato contesta il concorso morale nella concussione in quanto, essendo a conoscenza di quanto stava accadendo, avrebbe consigliato alla vittima di adeguarsi alla richiesta di pagamento”.
Noi non crediamo a quanto riportato dal giornale ma lei ha una grande responsabilità politica se l’architetto risultasse colpevole, quella di averlo scelto come collaboratore del Comune.
Per ultimo non possiamo dimenticare la vicenda della 167, la comunicazione della Regione Lazio con la quale si intima il ripristino della situazione precedente.
La Regione contesta:
la non corretta perimetrazione del piano di zona;
l'eccedenza dele aree commerciali rispetto a quelle residenziali;
la mancata relazione tecnica per lo studio di impatto ambientale in quanto zona sottoposta a vincoli;
l'inadeguatezza dei parcheggi;
il mancato invio alla Regione Lazio di 2 delibere di variante.
A questo punto ecco il 6° appuntamento con le aule giudiziarie in quanto il Comune ha deciso di ricorrere al TAR sempre con il solito avvocato anche membro del Consiglio di Amministrazione della Municipalizzata e sempre scaricando i costi sui cittadini Maglianesi.
Quelli sopra esposti sono i motivi per cui lei dovrebbe rassegnare le dimissioni prima ancora che quancuno gliele chieda.
Lei costituisce un problema per questa Amministrazione.
Lei è un problema per la collettività.
Lei è un ostacolo al desiderio di riappacificazione richiesto da moltissimi cittadini e da quasi tutte le forze politiche presenti sul territorio.
Prenda finalmente questa decisione anche e soprattutto nel suo interesse. Se questa vicenda finisse domani o nei prossimi giorni, non staremmo qui a consigliarla in tal senso ma il rischio che la cosa si prolunghi è alto: ci rifletta.
Come potrà amministrare?
Se le cose non si sistemassero in brevissimo tempo dovrà leggere negli occhi dei cittadini questo dubbio: innocente o colpevole?
Innocente per noi sui fatti contestati ma colpevole di questo sfascio dove gli atti amministrativi finiscono troppo spesso nelle aule giudiziarie.
Grazie.


Oggi sui giornali.

Anche se a qualcuno sembra dar fastidio il fatto che la gente sia informata, continuiamo a proporre ciò che i quotidiani scrivono sulla vicenda delle indagini per concussione che hanno portato in carcere un tecnico a convenzione del Comune e alla notifica di due avvisi di garanzia al responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale e al Sindaco. Ci rendiamo conto che il lavoro dei giornalisti a volte può essere ingrato ma riteniamo che si debba rispettare anche quando scrivono di fatti che preferiremmo non conoscere.
Magliano Insieme

Dal "Corriere di Rieti" oggi in edicola.

L'indagine di Magliano
Guidi nega di aver minacciato il commerciante

Architetto sotto torchio per 2 ore
Ha ammesso di aver preso soldi ma solo per prestazioni

RIETI - E’ durato circa due ore e non sono mancati momenti di tensione. Si è svolto ieri mattina l’interrogatorio dell’archietto Renzo Guidi, membro della commissione edilizia di Magliano Sabina arrestato martedì scorso con l’accusa di aver chiesto tangenti ad un commerciante per far passare una concessione edilizia. Il professionista, ascoltato in carcere dal giudice per le indagini preliminari Roberto Saulino, ha deciso di non avvalersi della facoltà di non rispondere accettando, di fatto, l’interrogatorio. In sostanza ha confermato quanto aveva riferito al suo difensore (avvocato Silvana Forniti). Avrebbe preso sì i soldi, in assegni (due) e contanti (circa 1000 euro), per un totale di circa 2500 euro. Ma non come tangente, bensì per il pagamento di prestazioni professionali rilasciate al commerciante maglianese che invece ha querelato Guidi ritenendo illeggittima la richiesta. A quel punto non sono mancati momenti di tensione. Gli inquirenti hanno contestato, testimonianze alla mano, la mancanza di un preciso mandato del commerciante al professionista. In sostanza la presunta vittima non avrebbe chiesto alcuna prestazione. A riprova di ciò ci sarebbero anche alcune intercettazioni in cui si dice chiaramente che questo mandato non è stato mai stato conferito. L’architetto ha inoltre negato l’accusa di aver minacciato il commerciante di non far passare il progetto se la relazione per il superamento di un vincolo paesaggistico (che l’accusa sostiene che non c’era lungo quell’area) non fosse stata redatta da lui. Circostanza comunque confermata da alcuni testimoni tra cui il libero professionista a cui l’impreditore si era rivolto per la relazione tecnica. Per il momento l’archietetto Guidi resta in carcere anche se l’avvocato Forniti ha richiesto la scarcerazione o, in subordine, gli arresti domiciliari. Il gip Saulino si è riservato di decidere nei prossimi giorni.
Intanto a Magliano Sabina non si placa la bufera intorno all’indagine che sta facendo tremare Palazzo Vannicelli. Ad essere coinvolte sono le fondamenta della macchina amministrativa: la commissione edilizia e l’ufficio tecnico. In ogni caso il sindaco Angelo Lini, indagato a sua volta, continua a dirsi tranquillo. Ieri nell’incontro di fine anno con i dipendenti ha espresso l’auspicio che tutto venga chiarito in fretta.
Paolo Di Basilio


Da "Il Messaggero" oggi in edicola

"Caso Guidi, Sindaco dimettiti" Lini: "No, io non c'entro"

di RAFFAELLA DI CLAUDIO

«Caro sindaco, lei è diventato un problema per l’amministrazione comunale e per Magliano: lo diciamo anche per lei, è meglio che si dimetta prima che sia obbligato a farlo», dice Alfredo Graziani a nome di tutta la minoranza durante il più affollato consiglio comunale dell’ultimo periodo. E il sindaco Lini: «Ammetto pure di avere perso la serenità in alcuni momenti, ma in questo caso sono certo di poter dimostrare la mia completa estraneità ai fatti». Già, i fatti: l’arresto, martedì scorso, dell’architetto Renzo Guidi per concussione. Il consulente del Comune di Magliano E’ sospettato di aver intascato 5.500 euro per rilasciare un permesso edilizio. Nei guai per questa vicenda, ma in libertà, anche il sindaco e il responsabile dell’ufficio tecnico Massimiliano Filabozzi. Ieri due appuntamenti per questa storia che scuote la Sabina: in mattinata a Rieti l’interrogatorio di garanzia dell’architetto che poi, dopo aver partecipato alla messa di Natale celebrata in carcere, si è detto certo di uscire al più presto da Santa Scolastica. In serata il consiglio comunale straordinario convocato a sorpresa dallo stesso sindaco per anticipare l’opposizione. Teso, voce che si è scaldata solo dopo il duro intervento della minoranza, Lini è stata difeso dalla maggioranza che ha giurato sulla sua onestà criticando la «strumentalizzazioni» della minoranza. Opposizione che ha impietosamente elencato tutti i casi che ultimamente hanno visto coinvolto il Comune guidato da Lini: Masan, ex ostello, denuncia per diffamazione (caso acqua potibile) e caso legge 167. Alla fine delle comunicazioni ognuno è restato sulle proprie posizioni. Gli auguri di Natale, comunque, maggioranza e opposizione se li sono scambiati davanti agli occhi un po’ stupiti dei cittadini.

Il Sindaco non se ne va!

Un Consiglio Comunale scontato quello di ieri sera. Scontato per quello che il Sindaco ha detto e scontato nelle sue conclusioni che riaffermano una posizione peraltro già ribadita più volte dal primo cittadino. Infatti la sua prima reazione all'intervento di Alfredo Graziani è stata proprio quella di riaffermare la sua onnipotenza sostenendo che la maggioranza dei Maglianesi è al suo fianco e arrogando a sè il merito di aver fatto risorgere il nostro paese. Ma andiamo con ordine. Il Sindaco ha sommariamente riferito sui tristi fatti di questi giorni senza tuttavia entrare nel merito per ovvie ragioni. Di fatto i moltissimi cittadini presenti avevano appreso molto di più dai giornali che dalla sua esposizione dei fatti. E' seguito l'intervento di Alfredo Graziani che ha letto un documento a nome di Magliano Insieme e di tutti gli altri Partiti (UdC, Verdi, Socialisti, Sinistra Democratica, Forza Italia, Alleanza nazionale e Comunisti Italiani). Nell'intervento Alfredo Graziani ha richiamato tutte le vicende negative che hanno coinvolto l'Amministrazione Lini a partire dal caso Masan e passando per l'ex convento Madonna delle Grazie, la diffida della regione riguardo le presunte irregolarità sulla 167, la denuncia a Magliano Insieme e altri fatti che hanno segnato la vicenda amministrativa in questi ultimi anni. Sulla vicenda di cui tanto si è parlato e si parla in questi giorni, Graziani ha auspicato una rapida soluzione che possa vedere prosciolte rapidamente le persone interessate. Ha ribadito però la responsabilità politica del Sindaco per aver condotto il paese nel grave stato in cui si trova e per aver spostato l'azione Amministativa dalle stanze del Comune a quelle dei Tribunali. Ne è seguita una scomposta reazione da da parte del Sindaco e la lettura di un documento da parte del capogrupo di maggioranza che probabilmente era stato scritto senza tener conto di quanto l'opposizione avrebbe detto. E' apparso infatti pretestuoso e intriso di preconcetti che difficilmente si legavano con quanto Graziani aveva appena affermato. Un fatto del genere era già accaduto in precedenza e riafferma ancora una volta l'aspetto di un gruppo consiliare di maggioranza incapace di argomentare i fatti con opinioni personali. Dieci persone che rimangono mute da anni in atteggiamento di completa e pedissequa sudditanza al proprio capo. Questo è quanto hanno potuto vedere per l’ennesima volta i cittadini. Tra l'altro, salta agli occhi una incongruenza manifestata dal capogruppo di maggioranza che in altre occasioni aveva decisamente negato di leggere i blog riguardanti Magliano. E' invece vero il contrario in quanto ci è sembrato di capire che l'unica preoccupazione del capogruppo Liniano sia stata quella di accusare i blog di fare "da cassa di risonanza" agli eventi che hanno caratterizzato questi ultimi giorni. Come a dire che sarebbe stato meglio che la notizia non si fosse diffusa! Infatti il nostro blog (ma anche altri) si è limitato a riportare gli articoli pubblicati dai giornali per permettere a quanti non avessero avuto modo di leggerli, di sapere cosa stesse accadendo a Magliano.
In conclusione Lini resta al suo posto forte della solidarietà espressagli dall'intero gruppo di maggioranza. Non avrebbe potuto essere diversamente e lo sappiamo benissimo. Sappiamo benissimo anche un'altra cosa da ieri sera: il Partito Democratico attende! Come sempre aspetta che siano gli eventi a decidere. Alla stessa stregua dei consiglieri del Sindaco, resta muto in atteggiamento reverenziale. In attesa che Magliano finisca la sua triste corsa sulla china che ha come ultimo traguardo lo sfacelo completo. Il tutto sotto gli occhi dei cittadini increduli e rassegnati.

giovedì 20 dicembre 2007

Convocazione Consiglio Comunale straordinario urgente.

Oggi è stato convocato dal Sindaco un Consiglio Comunale straordinario urgente per Venerdì 21 Dicembre 2007 alle ore 21,00 presso la sede comunale.
L'ordine del giorno è composto da un punto unico:

Riferimento da parte del Sindaco e discussione in merito alle ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Comune.

Ci sembra opportuno rivolgere un invito a diffondere questa informazione in modo che tutti i cittadini possano partecipare.

Sempre sugli arresti del membro della C.E.C

Dal "Corriere di Rieti" di oggi pubblichiamo gli articoli sulla triste vicenda degli arresti dell'architetto Renzo Guidi membro della Commissione Edilizia Comunale e degli avvisi di garanzia al Sindaco e a Filabozzi Massimiliano responsabile dell'Ufficio Tecnico Comunale.
Magliano Insieme

Bufera a Magliano Sabina. Prosegue l'indagine sulle tangenti in Comune
Tecnico tradito dagli assegni
Intanto l'opposizione vuole la testa del sindaco
Di Paolo di Basilio

Magliano Sabina. Gli assegni e le telefonate. Sono questi gli elementi che hanno portato, in sostanza, all’arresto dell’ingegner R.G. membro della commissione edilizia di Magliano Sabina accusato di aver chiesto tangenti per 5mila e 500 euro ad un imprenditore maglianese per far passare una concessione edilizia. Ad incastrare il professionista ci sono gli assegni consegnati dall’imprenditore, alcune intercettazioni telefoniche e testimoni che avrebbero confermato le minacce contenute nell’atto di accusa. Un’indagine complessa ed articolata che è partita a luglio quando il noto imprenditore ha presentato una dettagliata querela con precise accuse in primo luogo verso il professionista finito in carcere. Il commerciante avrebbe voluto aprire un’attività a Frangellini, lungo la Flaminia dove ha acquistato, da tempo, un capannone che fino a qualche anno fa ospitava una rivendita all’ingrosso di prodotti elettrici. Ma quando va a chiedere i permessi del caso, nascono i problemi. Gli viene chiesta una relazione per il superamento di un vincolo paesaggistico che, da quanto hanno appurato i carabinieri, non sarebbe mai esistito. Qui è nato tutto. L’imprenditore secondo l’accusa è stato contattato dall’ingegnere che in sostanza lo ha minacciato di far passare il progetto solo se quella relazione veniva affidata a lui. All’imprenditore non è rimasto che pagare, ma poi ha denunciato tutto facendo partire l’indagine. La versione dell’imprenditore sarebbe stata confermata da alcuni testimoni e dallo stesso libero professionista a cui questi aveva - ignorando il “consiglio” dell’ingegnere finito in carcere - affidato l’incarico per la relazione. Il tecnico ha confermato di essere stato testimone delle minacce. Inoltre ci sono le intercettazioni telefoniche. Che inchiodano l’imputato finito in carcere, su ordine del gip Roberto Saulino, perché c’era il rischio dell’inquinamento delle prove. L’ingegnere avrebbe infatti fatto pressione sull’imprenditore per far cambiare la versione e in qualche modo ritrattare. Ora si attende l’interrogatorio di garanzia previsto per domani nel carcere di Santa Scolastica di Rieti. Al vaglio del pm Fabio Picuti, titolare del fascicolo, anche le posizioni delle due altre persone indagate per questa vicenda. Il sindaco Angelo Lini ed un tecnico del Comune che sono stati tirati in ballo per concorso. Fondamentale in questo senso sarà il proseguimento degli accertamenti sulle richieste partite dal Comune. Tutto ruota, infatti, su quella relazione chiesta all’imprenditore per superare un vincolo paesaggistico che, è stato appurato dalle indagini dei carabinieri, in quell’area non c’è. Insomma si cercherà in qualche modo di capire se ci sono responsabilità penali verso amministratori su quella richiesta che di fatto ha ostacolato la nascita dell’attività commerciale. Le indagini però puntano a capire soprattutto se quello denunciato dall’imprenditore è un fatto isolato oppure se c’era una consuetudine. Le prossime settimane saranno decisive.

Sempre dal "Corriere di Rieti" ma in relazione alle reazione politiche

I DS cauti:prima la chiusura delle indagini

L'opposizione scende in trincea
"Il Sindaco si deve dimettere"
di Paolo Di Basilio

MAGLIANO SABINA - (p.d.b.) Dimissioni. E’ questa la richiesta che da qui a poche ore le forze di opposizione - e forse non solo loro - presenteranno al sindaco. Per tutta la giornata di ieri, visto che in paese non si parla d’altro che dell’inchiesta per concussione che ha portato all’arresto di un membro della commissione edilizia, si sono susseguiti incontri politici per affinare la richiesta. Ma ormai è sicuro. La mozione di sfiducia verrà presentata. Ora si tratta solo di capire chi la sosterrà. Ieri c’è stato un incontro tra le forze che gravitano intorno a “Magliano Insieme” (Verdi, Sdi, Fi e An) insieme all’Udc. “L’intenzione - dice Alfredo Graziani leader di Magliano Insieme - è quella di richiedere (i numeri ci sono) la convocazione urgente di un consiglio comunale in cui chiederemo le dimissioni dell’amministrazione. Dopo quello che abbiamo letto e sentito mi pare il minimo, mai a Magliano l’amministrazione pubblica era stata coinvolta in una storia del genere”. C’è da capire anche come si muoverà la Sinistra Arcobaleno. Scontata la posizione dei Verdi (sono stati da sempre anti Lini), ha già richiesto le dimissioni pure la Sinistra democratica (“Andiamo alle elezioni prima possibile”, dice il responsabile Carlo Gasperini). Rimane l’incognita Rifondazione anche se molti militanti sono già in trincea. I Ds, per il momento, si chiudono nel fortino e parla solo Claudio Rosi, l’ultimo segretario: “Una volta che saranno accertate vere responsabilità degli amministratori, ognuno trarrà le proprie conclusioni, noi per primi che in quel caso dobbiamo andare a casa. Ma ad oggi c’è solo un’indagine in corso e mi pare precipitoso chiedere la sfiducia del sindaco”. Ma l’altra ala del Pd, la Margherita per capirci, sta aspettando disposizioni da Rieti per capire come muoversi.

mercoledì 19 dicembre 2007

Quel che resta di Magliano...

In questi ultimi anni il nostro paese si è meritato gli onori delle cronache solo per fatti prettamente negativi. Gli eventi di questi ultimi giorni ne sono purtroppo la riprova. Qualche giorno fa si parlava della vicenda della 167, ieri il triste epilogo di una squallida vicenda di concussione che ha portato agli arresti di un tecnico della Commissione Ediliza Comunale. Quello che oggi abbiamo potuto leggere sui quotidiani ci lascia avviliti e tristi. Eravamo consapevoli che il modo di amministrare di questo Sindaco non era all'altezza di quello che Magliano avrebbe meritato. Sapevamo che una maggioranza muta da anni, inadeguata e appiattita sul proprio capo non avrebbe potuto produrre niente di positivo. Percepivamo l'inesistenza politica dei Partiti che appoggiano questa maggioranza che non hanno mai saputo interpretare il proprio ruolo. Però l'ipotesi (in corso di accertamento) che dalle stanze del palazzo comunale si potesse arrivare a tanto è lontana dalla nostra comprensione. Mai Magliano ha conosciuto vicende del genere, mai il nostro paese è stato sottoposto ad una simile vergogna. Questo è quello che resta della nostra Città. Su queste macerie dovremo impegnarci per ricostruire un fututo diverso e per restituire alla nostra gente l'orgoglio di essere Maglianesi.
Di seguito pubblichiamo quanto è apparso su "Il Messaggero" questa mattina affinchè chi è fuori dalla nostra provincia possa avere la giusta informazione.
Magliano Insieme


Terremoto giudiziario al comune di Magliano Sabina: ingegnere accusato di concussione, indagati il sindaco e un tecnico
Soldi in cambio di favori, arrestato
Renzo Guidi avrebbe ricevuto 5500 euro per approvare due progetti

Ingegnere del Comune di Magliano Sabina arrestato per concussione dai carabinieri: ha ottenuto 5500 euro da un commerciante
Tangenti per approvare i progetti
Renzo Guidi tradito dalle intercettazioni telefoniche. Indagati il sindaco Lini e un tecnico

di MASSIMO CAVOLI

Denaro in cambio del parere favorevole a far approvare i progetti in Commissione edilizia, è questa l’accusa mossa dalla procura all’ingegner Renzo Guidi, 54 anni, sulla base della denuncia presentata da un commerciante, arrestato ieri mattina dai carabinieri del reparto Operativo di Rieti che gli hanno notificato un ordine di custodia cautelare emesso dal giudice delle indagini preliminari Roberto Saulino. Il reato contestato al professionista, membro della Commissione edilizia, è di concussione, stessa accusa ipotizzata nei confronti del responsabile dell’area tecnica del Comune di Magliano, Massimiliano Filabozzi, e del sindaco Angelo Lini. Al primo cittadino il magistrato non contesta di aver preteso o incassato soldi, ma il ”concorso morale” nella concussione in quanto, essendo a conoscenza di quanto stava accadendo, avrebbe consigliato alla vittima di adeguarsi alle richieste di pagamento. Pur coinvolgendo tutti e tre gli indagati sotto la stessa ipotesi di reato, la custodia cautelare in carcere è scattata solo per Guidi perchè, secondo quanto si è appreso, l’architetto avrebbe cercato di inquinare le prove a suo carico raccolte dai carabinieri che da settimane tenevano i suoi telefoni e quelli degli altri sotto controllo. E proprio le intercettazioni, insieme ad alcuni assegni consegnati a Guidi dal commerciante, costituirebbero gli elementi più importanti sui quali si basa l’accusa formulata dal sostituto procuratore Fabio Picuti. L’inchiesta risulta rafforzata anche da diverse testimonianze che convergerebbero verso un’unica direzione: per avere il parere favorevole in Commissione edilizia e dalla Regione alla quale Renzi, dietro incarico del comune, forniva pareri in temi ambientali per l’apertura di esercizi pubblici, bisognava pagare. Magistratura e carabinieri hanno accertato il versamento di 5.500 euro, parte in contanti e parte in assegni, soldi consegnati prevalentemente nello studio tecnico che Guidi dirige a Osteria Nuova di Poggio Moiano. A far scattare l’indagine è stata la più classica delle situazioni: un commerciante maglianese, che tra l’altro negli anni scorsi era stato colpito anche da un grave lutto familiare causato dalla perdita del proprio figlio in un incidente stradale. La vittima voleva aprire un esercizio commerciale per la rivendita di prodotti alimentari in una chiesa sconsacrata in località Fragellini in Magliano Sabina. Dopo aver presentato il progetto il Comune gli aveva richiesto uno studio sull’impatto paesaggistico. E’ in questa fase, secondo al ricostruzione dei carabinieri, che il commerciante era stato contattato dall’ingegner Guidi il quale gli aveva riferito che, se non avesse dato a lui l’incarico di redigere la relazione tecnica per lo studio dell’impatto ambientale, il progetto sarebbe stato sicuramente respinto. Dato che, secondo l’indagato, l’area dove doveva sorgere l’esercizio commerciale era sottoposta a vincolo paesaggistico, era necessario presentare un’apposita relazione tecnica per il superamento del vincolo. Solo se tale studio fosse stato eseguito dall’ingegnere il progetto sarebbe stato approvato.
L’imprenditore però aveva ritenuto ingisutificato quel modo di procedere e così aveva affidato l’incarico per lo studio a un altro libero professionista. Una decisione che però avrebbe provocato la risentita reazione da parte del tecnico comunale e nel corso di un incontro svoltosi nello studio di Osteria Nuova, avrebbe minacciato di non approvare il progetto. A questo punto, per sbloccare la pratica, la vittima si era vista costretta a consegnato all’ingegnere una somma in contanti, presente un testimone. Non appena raccolta la denuncia, i carabinieri avevano ottenuto dalla procura l’autorizzazione a effettuare le intercettazioni telefoniche e proprio dai colloqui intercorsi tra Guidi e Filabozzi sarebbero arrivati importanti riscontri alle dichiarazioni rese dal commerciante. A questa indagine si era poi aggiunto il sequestro della documentazione amministrativa nel comune di Magliano il cui esame ha permesso ai carabinieri di accertare diverse anomalie. In particolare è stato appurato che l’area interessata dal progetto non era soggetta ad alcun vincolo paesaggistico, trattandosi di sottozona urbanistica e destinata a nuovi insediamenti commerciali. Questi gli elementi dell’accusa che saranno contestati a Guidi - difeso dall’avvocato Silvana Forniti - venerdì mattina dal gip Saulino, nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si svolgerà nel carcere di Santa Scolastica. Il tecnico, come avrebbe sostenuto prima dell’arresto, si dichiara innocente e sostiene che le sue erano prestazioni professionali per le quali era regolarmente autorizzato dall’amministrazione.

Altro articolo sempre da "Il Messaggero" di oggi

di RAFFAELLA DI CLAUDIO

La maggior parte dei maglianesi lo hanno appreso dalla televisione. Tutti ormai sapevano dell'indagine per concussione aperta nei confronti di due tecnici e del sindaco Angelo Lini del Comune di Magliano Sabina, ma ieri la comunicazione dell'arresto dell'ingegner Guidi è caduta come una doccia fredda su cittadini e esponenti politici. Arrestato perchè secondo l'accusa aveva costretto un imprenditore a pagare oltre 5 mila euro per l'approvazione di progetti edilizi. Un'accusa che a Magliano prima d'ora non si era mai sentita. «Ho appreso la notizia dal telegiornale regionale - risponde il sindaco che ha ricevuto uno dei tre avvisi di garanzia -. Sinceramente sono rimasto sorpreso anche se, torno a ripetere, io posso rispondere del mio operato e non di quello degli altri. Da parte mia, ribadisco la mia completa estraneità ai fatti: resto sereno, perchè non ho motivo di temere». Lini spera «che la situazione possa volgere nel migliore dei modi, ogni giudizio sulla persona, però, è sospeso fino a quando non sarà definitivamente chiuso l'iter giudiziario». L'eco della notizia ha raggiunto anche le sedi dei partiti politici. Magliano Insieme e Udc, riuniti nello stesso gruppo, tra oggi e domani si incontreranno per discutere del caso e, eventualmente, decidere una linea politica da seguire. Sentito a caldo, Alfredo Graziani capogruppo di Magliano Insieme non nasconde lo sconcerto. «Queste cose non fanno bene a Magliano - commenta - . In 60 anni di amministrazione non si era mai verificato un episodio tanto grave. Nello specifico, gli ultimi due anni sono stati pieni di scandali (vedi la Masan, l'ostello, fino alla denuncia per diffamazione nei confronti di Magliano Insieme). Più che sui banchi consiliari - conclude - viene da pensare che l'attività amministrativa a Magliano si svolge a livello giudiziario».

martedì 18 dicembre 2007

Una bruttissima storia.

Ne avevamo dato notizia riportando gli articoli dei giornali che ne avevano già diffusamente parlato. Purtroppo oggi è stata scritta un'altra brutta pagina della vita politica e amministrativa Maglianese. Per la prima volta le manette sono entrate a palazzo Vannicelli, è stato arrestato l'ingegnere Renzo G. della commissione edilizia e pare ci siano coinvolti, un amministratore e un dirigente. Siamo tristi.... La politica nel nostro paese, in questi ultimi anni si è spostata nelle aule giudiziarie...Masan...denuncia per diffamazione contro Magliano Insieme... sfratto alla società Le Grazie ed ora "CONCUSSIONE..." Aspettiamo ulteriori sviluppi per analizzare approfonditamente la vicenda ma gli eventi stanno prendendo il sopravvento. Un'altra pagina triste si sta scrivendo in questo paese ormai ridotto allo stremo e dove il peggio sembra non avere mai fine.
Magliano Insieme

Riportiamo integralmente la notizia pubblicata sul sito web de "Il Messaggero"


Tangenti a Magliano Sabina, arrestato architetto della commissione edilizia del comune

RIETI (18 dicembre) - Un componente della commissione edilizia del Comune di Magliano Sabina, in provincia di Rieti, è stato arrestato dai carabinieri. L'architetto Renzo G., 54 anni oltre ad essere membro della commissione edilizia comunale, aveva l'incarico di fornire pareri ambientali sui progetti presentati dagli imprenditori locali per l'apertura di esercizi pubblici.

Deve rispondere dell'accusa di concussione, poichè, in qualità di pubblico ufficiale e incaricato di pubblico servizio, avrebbe costretto un imprenditore a versare in più occasioni la somma complessiva di 5.500 euro per l'approvazione di progetti edilizi ed in particolare per l'apertura di una rivendita di prodotti alimentari a Fragellini di Magliano Sabina.

Le indagini sono scattate nel momento in cui l'imprenditore, stanco dalle continue richieste di soldi da parte dell'indagato, si è rivolto ai carabinieri sporgendo denuncia. L'architetto, secondo quanto accertato dalle indagini, aveva convinto l'imprenditore che l'area dove doveva sorgere l'esercizio commerciale era sottoposta a vincolo paesaggistico, notizia falsa in quanto l'area era destinata a nuovi insediamenti commerciali, e che ci sarebbe voluta un'apposita relazione tecnica per lo studio dell'impatto ambientale che avrebbe realizzato direttamente il tecnico comunale, pena il respingimento del progetto. Le indagini sono ancora in corso per verificare eventuali altre responsabilità penali da parte di amministratori locali.

lunedì 10 dicembre 2007

Il Comune ricorre al TAR.

Abbiamo da sempre avuto la convinzione che sia giusto informare i cittadini di come si evolve la vita amministrativa, delle scelte che li riguardano e dei problemi legati a quelle scelte. Continuiamo a farlo pubblicando sul nostro blog gli articoli che ormai quasi quotidianamente ci riguardano come Maglianesi ma che più in generale riguardano quanto accade in Comune. Anche oggi sul "Corriere di Rieti", a firma di Paolo Di basilio, si torna a parlare della questione molto complessa della zona 167. Evitiamo di entrare nel merito perchè non è nostro costume speculare su vicende del genere ma avremmo preferito, lo diciamo con chiarezza, che il Sindaco avesse convocato almeno una conferenza dei Capigruppo per riferire su quanto sta accadendo in questi giorni a partire dai 3 avvisi di garanzia che sono stati recapitati a lui e a 2 funzionari del Comune di Magliano Sabina.
Magliano Insieme

Magliano: Al centro della contesa la struttura inaugurata in viale Veneto Lotti
Supermercato, ricorso al Tar
Il Comune si appella al tribunale contro il richiamo della Regione

Paolo Di Basilio

MAGLIANO SABINA - Il supermercato sorto nella zona 167 finirà davanti al Tar. La giunta comunale ha dato infatti mandato ai legali di Palazzo Vannicelli di studiare un eventuale ricorso davanti al Tribunale amministrativo regionale contro la determina regionale che contesta diverse irregolarità nell'iter burocratico che ha portato alla nascita dell'attività commerciale. E delle scorse ore la notizia che il Comune è stato "richiamato" dalla Regione per alcune anomalie che sarebbero sorte intorno all'edificazione della zona 167. L'oggetto è un supermercato inaugurato la scorsa settimana in viale Veneto Lotti. La nota, proveniente dalla sezione legale dell'Agenzia del territorio porta la data del 4 dicembre. Nella stessa si imputando al Comune alcune mancanze in merito alla mancata presentazione di delibere e pareri, inoltre l'ente chiede spiegazioni anche sui parcheggi e sulle cubature. La missiva è stata inviata per conoscenza anche alla Procura della Repubblica di Rieti. Per ora c'è stato un sopralluogo nell'area della Municipale e a Palazzo Vannicelli sono sicuri di poter chiarire tutto. Intanto l'opposizione sta alla finestra anche se per esempio Antonello Ruggeri (Magliano Insieme) sta preparando un'interrogazione per chiedere al sindaco di riferire in Consiglio.
La Regione ha iniziato ad interessarsi al "caso" nel giugno scorso dopo un'esposto. A quell'epoca alcuni funzionari fecero una visita a Palazzo Vannicelli, hanno chiesto i documenti agli uffici e un sopralluogo nell'area. Poi ad ottobre c'è stato un incontro in Regione, fino ad arrivare alla nota arrivata nei giorni scorsi. Una nota dove vengono elencate una serie di incongruità tipo il mancato invio in Regione di due delibere di variante al progetto, l'assenza di pareri previsti per la presenza di vincoli paesaggistici nella 167, misure relative alla perimetrazione e la mancanza di parcheggi (anche se altri parcheggi auto sembrerebbero in costruzione, ndr). Tutte domande a cui il Comune dovrà dare una risposta. Non facile. Anche perché la storia della 167 è pluriennale e non è uno scherzo districarsi in piani, variazioni e progetti che si dipanano almeno per un quarto di secolo. Nello specifico si tratta di un'area commerciale prevista nel piano che ha portato all'edificazione di nuove abitazioni (costruite dalla Coop Tevere '78) negli ex orti delle case popolari.

domenica 9 dicembre 2007

Lavorare uccide!

Quanto leggerete qui sotto esula dai soliti problemi locali e forse anche da quanto i lettori si aspettano di leggere su un blog di un Movimento Politico locale quale è Magliano Insieme. Tuttavia ho pensato che si debba almeno rendere onore a coloro che hanno sacrificato la loro vita lavorando per poter dare alle loro famiglie la possibilità di arrivare a fine mese. E' sempre più difficile sopravvivere con uno stipendio di circa 1000/1200 Euro al mese ed è sempre più frequente che le aziende risparmino sulla sicurezza dei lavoratori per trarre il massimo profitto. Quanto segue è stato tratto dal Blog di Beppe Grillo e forse rappresenta quanto di più vero si sia detto finora su questa triste vicenda.

Lavorare uccide

ThyssenKrupp.jpg
foto da Leggonline.it


Ieri alla Scala è stato osservato un minuto di silenzio per i morti bruciati vivi dell'acciaieria di Torino. Poi si è dato il via a Wagner. Il presidente Napolitano era reduce dalla celebrazione dei cento anni della Mondadori. La casa editrice dello scrittore D'Alema assegnata allo psiconano grazie alla corruzione di giudici da parte di Previti.
Le massime autorità erano presenti con modelle coscialunga e tette a balconcino.Pertini sarebbe corso all'ospedale di Torino nel reparto grandi ustionati. Avrebbe trascorso la notte con le famiglie. Ma 1500 morti all'anno valgono bene una prima alla Scala.
Il Governo dovrebbe indire un Consiglio dei Ministri straordinario per misure urgenti sulla sicurezza sul lavoro, ma il Governo non ha neppure il coraggio di ricevere il Dalai Lama. Quando si muore per gli estintori vuoti e per turni di 16 ore il proprietario va messo in galera senza passare dal via e si chiude temporaneamente la fabbrica. Un Governo di centro sinistra, con due sindacalisti alla presidenza di Camera e Senato e un sindacalista ministro del Lavoro fa rimpiangere Berlusconi.
Si scannano per giorni per un soldato caduto in Afghanistan, che non dovrebbe essere lì, e ignorano una mattanza che dura da anni. Perchè? Io non so darmi una risposta. La legge Maroni ha aumentato l'insicurezza, chi è precario e lavora per pochi mesi non ha tempo per imparare e il padrone non ha interesse a investire in formazione. La massa di immigrati irregolari, che sono spesso le prime vittime e che non è opportuno mettere in regola. La mattina chi è disoccupato non mangia, ma chi è occupato lascia la famiglia per rischiare la vita. La probabilità di ricevere una ispezione è la stessa di vincere al Superenalotto, una ogni trent'anni. Siamo primi assoluti in Europa per incidenti mortali. L'organizzazione Transparency International nel suo ultimo rapporto colloca l'Italia seconda in Europa per la corruzione dei partiti politici, ci salva la Bulgaria. Primi per assassinati sul lavoro e secondi per partiti corrotti, ci sarà un legame?

Sempre sul processo agli 11 di Magliano Insieme.

Sempre in relazione al processo celebrato a Poggio Mirteto il 6 Dicembre 2007 che vede imputati 11 componenti del nostro Movimento Politico, pubblichiamo integralmente l'articolo apparso sul "Corriere di Rieti" l'8 Dicembre 2007 a firma del nostro concittadino Paolo Di Basilio.
Magliano Insieme

Dal "Corriere di Rieti" dell' 8 Dicembre 2007.

MAGLIANO SABINA - Un fax. Sarà quel documento inviato da un laboratorio di analisi di Rieti a decidere, con ogni pro le sorti del processo contro 12 esponenti della minoranza accusati di aver diffamato il sindaco Angelo Lini. Giovedì presso la sede distaccata del tribunale di Poggio Mirteto, davanti al giudice Soana, si è aperto il procedimento contro gli esponenti dell'opposizione (anche se ci sono tre esponenti della Margherita ora nel Pd). Un caso politico finito in un'aula di tribunale. Tutto nasce nella primavera del 2005 quando scattò l'allarme per un presunto inquinamento alla sorgente Barco di Fabrica di Roma che rifornisce la rete idrica maglianese. Prima si parlò di colibatteri poi di una contaminazione da erbicidi. Ne scaturì una polemica virulenta tra maggioranza ed opposizione. Ad un certo punto uscì il manifesto che poi ha portato all'incriminazione dei 12. Nello stesso il gruppo "Magliano Insieme" diceva chiaro e tondo che il sindaco pur avendo avuto notizia del presunto inquinamente "volutamente non ha inteso fare nulla". Ne seguì un querela e la successiva indagine ha portato i 12 davanti al tribunale. Giovedì l'udienza si è aperta con la richiesta del giudice al sindaco Lini se volesse o meno rimettere la querela. Solo se me lo chiedono, ha risposto in sostanza il sindaco, facendo notare l'importanza politica del gesto. Nulla da fare ha risposto l'avvocato Marco Bonamici che difende i 12 imputati, dando il là di fatto al dibbattimento. Sono stati ascoltati, nella veste di teste, il sindaco Lini, il responsabile dell'ufficio tecnico di Magliano, una esponente della minoranza e tre impiegati di Fabbrica di Roma. L'avvocato Bonamici ha impostato la difesa su un fax ricevuto dal Comune precedentemente allo scoppio della bufera. Nello stesso il laboratorio certifica parametri fuori norma dei colibatteri e perciò la non potabilità dell'acqua. Fondamentali anche le testimoniaze sul presunto inquinamento da Gliphosade (un diserbante). Gli impiegati del Comune di Fabrica hanno confermato di aver avvisato, pur non essendoci ancora un'ordinanza, gli uffici di Magliano di questo pericolo. L'udienza è stata rinviata al 14 febbraio per le conclusioni e la camera di consiglio.
Paolo Di Basilio

venerdì 7 dicembre 2007

Per ora ci limitiamo a riportare solo la notizia pubblicata oggi dal quotidiano "Il Messaggero". Torneremo presto su questo argomento . Magliano Insieme

Dal "Il Messaggero" di oggi 7 Dicembre 2007

"Magliano Insieme" in tribunale denunciata dal Sindaco Lini


Ieri, nel tribunale di Poggio Mirteto, si è tenuta la prima udienza del processo per diffamazione che coinvolge 11 esponenti di Magliano Insieme. Nell'aprile del 2005, in seguito all'affissione di un manifesto (relativo all'inquinamento da erbicidi dell'acqua pubblica) siglato dal simbolo che identifica il gruppo guidato da Alfredo Graziani, il sindaco Angelo Lini, sentitosi leso da una frase riportata sul documento («il sindaco non ha inteso fare assolutamente nulla scegliendo di non far trapelare la notizia»), ha sporto querela contro ignoti per diffamazione a mezzo stampa. Al gesto del primo cittadino è seguita l'autodenuncia di 11 membri di Magliano Insieme che si sono riconosciuti come autori del manifesto. Ieri il giudice ha ascoltato i teste e ha convocato le parti al dibattimento che si terrà il 14 febbraio 2008.

R.D.C.

Zona 167. La Regione vuole spiegazioni.

Anche in questo caso riportiamo integralmente la notizia senza addentrarci in commenti e spiegazioni. Tuttavia questo argomento merita un necessario approfondimento che faremo al più presto. Non nascondiamo che la notizia ci ha profondamente colpito poichè, se risultasse veritiera, sarebbe veramente molto grave.
Leggete con estrema attenzione.
Magliano Insieme

Da "Il Messaggero" di oggi 7 Dicembre 2007.


Nuovo Eurospin, la Regione chiede spiegazioni al Comune

Per la Pisana mancano pareri e delibere sulla nuova struttura. E non tornano i conti di cubature e parcheggi.


di RAFFAELLA DI CLAUDIO


Il postino è tornato a suonare alla porta di Palazzo Vannicelli. E' datata 4 dicembre la nota inviata al Comune di Magliano Sabina, dalla sezione legale dell'ufficio del Territorio della Regione. L'oggetto della missiva, spedita anche alla Procura della Repubblica, è la zona 167 sulla quale sorge il supermercato Eurospin, inaugurato mercoledì. Sulla base di un esposto ricevuto, alcuni rappresentati dell'ufficio regionale a giugno hanno fatto visita all'amministrazione maglianese ed oltre a effettuare un sopralluogo nell'area destinata all'edilizia popolare hanno chiesto di entrare in possesso di tutta la documentazione relativa al progetto. Ad ottobre alcuni membri dell'ufficio tecnico comunale, ai quali dalla Pisana era stata chiesta ulteriore documentazione, sono stati ricevuti negli uffici regionali. E' di questi giorni, infine, il terzo step del percorso avviato dalla Regione: nella nota pervenuta in municipio sembrano essere più di una le incongruità emerse dagli incartamenti acquisiti a Palazzo Vannicelli. Tra i rilievi della Pisana spiccano l'assenza dei pareri previsti dalla legge in caso di vincoli paesaggistici, come quelli che insistono sull'area 167, e il mancato invio alla Regione di due delibere di variante al progetto. In più, non sembrano coincidere alcune misure relative al perimetro del piano di zona e alla cubatura commerciale prevista, entrambi eccedenti. Lo spazio destinato ai parcheggi, invece, risulta inferiore a quello previsto dal progetto. Dagli uffici comunali non smentiscono la notizia, sebbene preferiscano non addentrarsi in troppe spiegazioni.
«La vicenda - ha fatto sapere l'architetto Massimiliano Filabozzi, responsabile dell'ufficio tecnico comunale - è attualmente oggetto di valutazioni tra il Comune e la Regione. Dobbiamo ancora confrontarci con l'ufficio del Territorio per questo non è ancora possibile, e tanto meno opportuno, esprimere giudizi di valore sull'accaduto». Dello stesso parere è il sindaco Angelo Lini che, come è noto, non ama commentare «alcuna situazione» prima di essere in possesso di elementi certi e definitivi». Nello specifico, bisognerà attendere che gli interrogativi contenuti nella comunicazione pervenuta nelle stanze di Palazzo Vannicelli siano definitivamente risolti.

domenica 2 dicembre 2007

Impediamogli di buttare il WI-MAX nel cesso!

Sulla colonna di destra di questa pagina dopo le foto, ci sono alcuni link. Il primo in alto vi porta alla pagina per sottoscrivere una petizione per evitare che anche la nuova tecnologia WI-MAX abbia ricadute negative nei confronti di chi, come noi, soffre già per la mancanza di accessi web a banda larga.
Questa nuova tecnologia dovrebbe abbattere il "digital divide" consentendo a tutti un accesso alla linea veloce a costi bassi. Però... c'è sempre un però che vi invitiamo a leggere cliccando lul link che abbiamo inserito e che vi abbiamo indicato.
Visto che il nostro Comune nulla ha fatto e nulla sta facendo per risolvere questo problema, muoviamoci almeno noi per quello che ci è consentito fare.
Pensiamo che sarebbe utile che anche gli altri blog Maglianesi, ovviamente nella loro totale indipendenza, si muovessero in tal senso al fine di ottenere un risultato più incisivo.