martedì 12 agosto 2008

Cambiare Regione

La provocazione lanciata sul loro blog da "Sabinamente," arriva in tutto il territorio provinciale attraverso un articolo pubblicato sul Corriere di Rieti di oggi.
E' opinione consolidata che il nostro paese abbia le sue radici in questo territorio, (ma ci sono anche correnti di pensiero diverse) ma è altrettanto vero che la considerazione che la Provincia e la Regione hanno di noi, molto spesso è veramente poca. E' altrettanto vero che fino ad oggi ila scelta dei candidati da eleggere nel Consiglio Provinciale ed in quello Regionale, ha sempre seguito una logica dettata dai vertici dei Partiti e quasi mai dalle reali esigenze del nostro territorio. Ne deriva un interesse veramente ridotto delle Istituzioni nei confronti di Magliano proprio a causa della scarsa valenza di rappresentanza esercitata da consiglieri scarsamente motivati e quasi mai da personaggi a cui stesse veramente a cuore questa città. Quelli che si considerano "politici" e ci tengono tanto a questo ruolo nei vari Partiti, farebbero bene a riflettere a fondo sul loro comportamento e sul loro modo di fare che non ha uguali in tutta la Provincia.
Del resto la nostra Provincia non è mai stata costituita da un territorio organico ed è stata assemblata durante il fascismo mettendo insieme territori appartenenti a varie Provincie e Regioni.
Nel nostro caso infatti si tratterebbe non di un passaggio, ma di un ritorno.
Visti i risultati di questi 70 anni passati nel Lazio e nella Provincia di Rieti, una attenta riflessione sulla possibilità di un ritorno di Magliano in Umbria potrebbe diventare per il prossimo futuro, un serio argomento di discussione.
Antonello Ruggeri.

Dal Corriere di Rieti.

Magliano - La secessione corre sul web.

I ragazzi dell’associazione Sabinamente: andiamo in Umbria. Lanciato un sondaggio su internet. Politici freddi

Magliano come Leonessa? Anche nella “Porta della Sabina” soffia il vento della secessione? Per ora si tratta solo di una provocazione lanciata (o per meglio dire rilanciata) dall’associazione "Sabinamente" attraverso il loro frequentato blog. I ragazzi hanno prima pubblicato un articolo in cui si prendeva in esame l’ipotesi di una secessione verso il Viterbese o l’Umbria e poi hanno lanciato un sondaggio attraverso le loro pagine web. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, manco a dirlo, è la vicenda legata al trasferimento dell’istituto geometri da Magliano a Poggio Mirteto. Una vicenda che i maglianesi, in generale, ancora faticano a digerire. Perciò l’associazione ha lanciato il sasso nello stagno: perché Magliano non fa come Leonessa? L’opzione, in più, per i maglianesi potrebbe essere doppia: o la provincia di Viterbo rimanendo nel Lazio o l’Umbria sotto Terni. Il sondaggio per ora dà una larga maggioranza alla ipotetica secessione, anche se hanno votato solo poche decine di persone. “In questi ultimi periodi il malcontento della maggior parte della popolazione maglianese - si legge sul blog - verso le istituzioni provinciali e regionali ha raggiunto livelli elevati. Il trasferimento dell' Istituto geometri a Poggio Mirteto, contro cui tutte le forze politiche, indistintamente, hanno fatto sentire la propria indignazione, e' solo l'ultima di una serie infinita di manchevolezze e decisioni impopolari assunte nei confronti del nostro paese”. In verità l’argomento non sembra essere nell'agenda politica. Stuzzicati sull'argomento anche alla recente festa del Pd gli amministratori hanno escluso ogni tentazione secessionista ed anche l'opposizione non sembra appassionata al tema: “Magliano ha profonde radici Sabine, non avrebbe senso andarsene”, dice il capogruppo di Magliano Insieme, Alfredo Graziani. “Un cambio di Regione non è la soluzione: saremo al confine comunque”, ha sostenuto il sindaco Angelo Lini durante la festa del Pd. Insomma per ora è solo una discussione sul web e quello potrebbe rimanere. Anche perché Magliano, con un trasferimento potrebbe perdere davvero il suo “gioiello” più prezioso: l’ospedale. Il tema di cambio di provincia o di Regione è stato a lungo nell'agenda politica maglianese specialmente negli anni '80: allora se ne discusse anche in Consiglio comunale ma la complessità dell'iter (allora serviva anche il parere di chi doveva accogliere il Comune, ndr) fece desistere gli amministratori che decisero di rimanere nel Reatino anche se i rapporti con l'Umbria e la Tuscia, per esempio sulla scuola, sono sempre più consolidati

Paolo Di Basilio


10 commenti:

Anonimo ha detto...

dove va e dove viene. con questo ospedale ci tengono sotto scacco da 50 anni.possibile mi chiedo che sia l'unica roccaforte reatina nel nostro territorio? perchè la provincia non cura di più i rapporti con il nostro paese?

“Un cambio di Regione non è la soluzione: saremo al confine comunque”, ha sostenuto il sindaco Angelo Lini

c'è confine e confine credo. non so se al confine della regione umbria o della provincia di terni le cose vadano come ora qui a magliano. bisognerebbe informarsi e saperne di più.
per quel che riguarda le nostre radici sabine, io penso che sia un discorso giusto in un mondo pazzo. sarebbe meglio andare anche a vedere i torti e le ingiustizie che con questa provincia siamo costretti a sorbirci. per non parlare delle imposte. anche qui sarebbe meglio valutare con attenzione tutti gli aspetti. è necessario un atto di coraggio, qualcosa che ci permetta di non sottostare alle porcherie che si decidono da troppo tempo in provincia.

Anonimo ha detto...

Credo anch'io che valga la pena pensarci seriamente. Non è solo una questione di meri confini territoriali. In questi anni Rieti ci ha sempre tenuto ai matgini anche con la complicità dei politici locali che si sono sempre piegati al volere dei caporioni provinciali e non sonoi stati mai in grado di esprimere rappresentanti degni di questo nome. Non è detto che la stessa poca considerazione la si avrebbe cambiando provincia e regione. Senza contare il discorso delle tasse e dei servizi che per quanto riguarda il Lazio sono al massimo per le prime e al minimo per i secondi. Inoltre non si avrebbe il peso di Roma che gioca un ruolo determinante e assorbe il 90% delle risorse regionali.
Si: io credo che sarebbe utile e positivo pensarci seriamente.

Anonimo ha detto...

Già, il ricatto dell'ospedale.
Ma con quello che si sente in giro siamo sicuri che ci porti lustro? O che si tratti veramente del "gioiello"?

Anonimo ha detto...

grazie per lo spazio!! Abbiamo pubblicato un post anche noi a riguardo.

Anonimo ha detto...

La situazione del nostro paese,nel bene e nel male,non dipende dalla provincia o regione di appartenenza, ma da tutti noi.Se non abbiamo chi ci rappresenta degnamente,chi con coraggio e determinazione mette tutto il suo impegno per risolvere i problemi che ci affligono, nelle opportune sedi istituzionali,lavorando per il paese e non per il partito che lo ha candidato,la colpa è solo di noi tutti.Ricordo un esempio eclatante dell'ultime elezioni provinciali,quando un partito ha candidato un primario locale.Questo appena eletto è diventato un desaparecido,scomparso dalla scena politica, non ha assolto il suo mandato elettorale,non si è più visto,scomparso!. Quale intervento ha fatto per ostacolare il trasferimento di gometri?Come possiamo pensare di curare i nostri interessi, affidando il nostro futuro a queste metodologie e a queste persone? Vedo una unica soluzione, quella di dare attuazione al nostro documento congressuale,estendendo i suoi significati locali a quelli provinciali.Quale ostacolo si frappone, fra l'idea di concordare un candidato locale, che sarebbe eletto con almeno duemila voti e quella di riproporre una vecchia politica rappresentativa che ha dimostrato essere fallimentare? Una risposta posso provare a darla.L'ostacolo è rappresentato dalle divisioni ideologiche e partitiche,divisioni che M.I. da anni sta cercando di superare.Concludendo, ritengo non si debba cambiare provincia o regione, ma il nostro modo di "fare politica" in questa provincia e in questa regione.

Anonimo ha detto...

Sono daccordo con te Alfredo. Dimentichi però la questione delle tasse e dei servizi resi che non vanno sottovalutati. Chiediti, ad esempio, perchè tanti cittadini invece di recarsi all'ospedale di Rieti vanno in quello di Terni.

Anonimo ha detto...

perche' in realta' cercano un vero ospedale.
Il rammarico secondo me e' solo la perdita del pronto soccorso il resto lo abbiamo perso gia' da molto tempo.

Anonimo ha detto...

Mi trovi sostanzialmente d'accordo su tutta la prima parte del tuo intervento, anche perché, ho esposto anch'io in tali termini la problematica di prevedere un eventuale cambiamento di provincia o regione, su sabinamente.

Viceversa non sono in sintonia con te quando affermi:
...L'ostacolo è rappresentato dalle divisioni ideologiche e partitiche,divisioni che M.I. da anni sta cercando di superare....

Infatti credo sia l'opposto, cioè proprio perché si son persi questi riferimenti (gli ideali ed i partiti) a favore di troppo individualismo e troppi poteri che alcuni amministratori di enti locali in particolare hanno e hanno avuto e non avendo più questi, alcun collegamento con i partiti che hanno contribuito ad eleggerli e, a volte loro stessi si sono costituiti in partiti, del sindaco o di questo e quello assessore; si sono causati disastri a volte irreversibili.

Non è una provocazione, ma se ad esempio MI riuscisse a prevalere ed eleggere un proprio sindaco, a chi farebbe riferimento costui se no a se stesso?
l'Italia si sa, ha una organizzazione della democrazia fondata sui partiti o coalizione tra questi, anche determinate liste civiche non sono altro che lo specchio di coalizioni di partiti con l'aggiunta di indipendenti.
Una lista si fatta non avrebbe storia se non appoggiata a dei partiti.
Vogliamo allora essere onesti e dichiarare chi essi sono?
No, non mi devi rispondere, è una domanda generica che però potrebbe sorgere ad un determinato momento della legislatura; e allora si sorgerebbero le contraddizioni, contraddizioni che i Maglianesi non potrebbero permettersi.
carlo

Anonimo ha detto...

E' evidente,il riferimento è all'intervento di Alfredo.
carlo

Anonimo ha detto...

I cittadini di Magliano con le ultime elezioni hanno votato Lini, diamogli l'opportunità democratica di scegliere anche dove allocarsi, se a Rieti, Terni o Viterbo, ne hanno la facoltà.
Possiamo dire le nostre opinioni, comunque tutte se si fà un analisi risulterebbero di parte.