sabato 6 settembre 2008

Caso Eurospin: parla Taizzani.

Dopo la manifestazione di Martedi scorso, si torna a parlare della vicenda Eurospin e delle sue connessioni. Il Corriere di Rieti di oggi, con un articolo a firma del nostro concittadino Paolo Di Basilio, da voce anche ad Antonello Taizzani consentendogli di esprimersi sulla complessa vicenda e di dare la propria versione dei fatti.
Riportiamo l'articolo per consentire la più ampia informazione.

Magliano - “Le mie attività sono state ostacolate”.

All’imprenditore impedito di parlare durante la protesta per l’Eurospin. Taizzani: ho un progetto per far lavorare 30 persone.


“Ai lavoratori delle mie attività commerciali chi ci pensa? Anche loro potrebbero rischiare il posto per effetto di una concorrenza sleale, eppure non li ho portati in piazza”. E’ un fiume in piena Antonello Taizzani, presidente dell’Ascom di Magliano Sabina, proprietario di due supermercati a Magliano nonché promotore del centro commerciale Hurrà sulla via Flaminia. Martedì scorso avrebbe voluto prendere la parola durante la manifestazione a sostegno dei 14 lavoratori dell’Eurospin - sequestrato per la seconda volta dalla magistratura nei giorni scorsi - che rischiano di perdere il posto di lavoro, ma non è stato possibile. Gli animi si erano infatti surriscaldati talmente da consigliare il presidente della Provincia, Fabio Melilli, di invitare l’imprenditore a desistere dalla volontà di prendere la parola. Lui si è alzato, e tra le urla dei presenti se n’è andato. “Non è democrazia - continua a ripetere dopo qualche giorno - anche io avevo il diritto di esprimere le mie ragioni: portavo una cartella con oltre 200 curriculum di gente che vuole lavorare al centro commerciale Hurrà. Volevo rappresentare queste persone e offrire un’opportunità a tutti i ragazzi presenti. Non ho potuto farlo, purtroppo”. L’imprenditore nei mesi scorsi ha denunciato anche un presunto tentativo di concussione legato proprio alla trasformazione dell’immobile che ospita attualmente il centro commerciale Hurrà. Denuncia poi sfociata in un’indagine del reparto operativo dei carabinieri di Rieti e finita quindi in Procura. Taizzani disse di essere stato costretto a pagare tangenti ad un membro della commissione edilizia, consulente del Comune, per il rilascio di un parere ambientale che, secondo l’accusa, non serviva. In un primo tempo furono coinvolti nell’inchiesta, per concorso, anche il sindaco ed un tecnico del Comune per i quali il Pm Fabio Picuti ha però sollecitato l’archiviazione (il Gip deciderà a fine settembre). Dopo la rivolta popolare contro il sequestro dell’Eurospin ed alcune manifestazioni a lui ostili Taizzani adesso vuole dire la “sua” verità. “Nelle prossime settimane - dice - avrò modo, anche attraverso il movimento di Beppe Grillo, di far conoscere parecchie cose ai miei concittadini per cui ho un profondo rispetto: qualcuno avrebbe dovuto informarli meglio di cosa è accaduto”. Per adesso parte dalle manifestazioni ed in particolare quella di martedì scorso: “Se mi avessero lasciato il microfono avrei potuto dire che al centro commerciale Hurrà c’è un progetto per far lavorare oltre 30 persone. Anzi, già paghiamo la Bucalossi per questo: solo che il secondo piano non ha ancora ottenuto le licenze ed è tutto rallentato dalle procedure burocratiche. Avrei chiesto all’amministrazione perché non si fa più in fretta. Come presidente dell’Ascom avrei presentato anche un progetto che è già pronto per promuovere delle iniziative commerciali innovative a Magliano. Hanno preferito che non prendessi la parola”. “In questi anni - si sfoga il commerciante - ho visto molti miei progetti andati in fumo a causa delle lungaggini e degli ostacoli burocratici. Un esempio sono le attività che intendevo realizzare, qualche anno fa, nella ex chiesa di Sant’Antonio: alla fine ho dovuto rinunciare”. Poi Taizzani parla del caso Eurospin: “Ho semplicemente difeso le mie aziende come qualunque imprenditore: c’è un’indagine della magistratura per presunte irregolarità legate all’immobile che ospita un concorrente. Perché dovrei subire una concorrenza sleale? Per quale motivo? Anche nel nostro insediamento sono stati sequestrati tutti i documenti ma non è stato trovato nulla di irregolare”. Infine il presidente dell’Ascom invita tutti i rappresentati politici locali - di maggioranza e di opposizione - ad un “confronto pubblico in cui posso spiegare con le carte in mano cosa è veramente successo”

Paolo Di Basilio


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