venerdì 19 settembre 2008

Ospedale Marzio Marini: ridotta l'attività del Dott. Gatti.

Così vanno le cose purtroppo.
Si parla di efficienza, di eccellenza, di professionalità e poi, quando qualcosa funziona davvero, si fa del tutto per fare in modo che finisca.
La notizia è di ieri e rimbalza a Magliano in un momento critico per il nostro ospedale.
Scelte che francamente ci sconcertano e che non capiamo ma di cui intuiamo la logica perversa che fa in modo che l'Ospedale di Magliano non funzioni anche quando c'è un medico che lavora e che è uno dei pochi ad avere una mobilità in entrata verso il Marzio Marini.
Noi le reputiamo scelte scellerate.
Vi riportiamo il resoconto che ne hanno fatto i giornali oggi.

Da "Il Messaggero":

Oculistica, in tre anni visite e interventi raddoppiati

Di Raffaella Di Claudio

In tre anni il numero degli interventi e delle visite è raddoppiato e la domanda del servizio oculistico portato avanti nell’ospedale di Magliano Sabina dal dottor Domenico Gatti si é allargata ben oltre i confini comunali. Eppure, in barba ai trend positivi e costantemente in crescita, di punto in bianco tutto viene stravolto. Un provvedimento del primario di oculistica Fiormonte, rivede la gestione del servizio, decreta un nuovo responsabile e condensa in un’unica giornata le visite del medico sul cui servizio avevano fatto affidamento migliaia di pazienti, soprattutto anziani. La notizia in breve tempo ha fatto il giro della città scatenando pesanti reazioni di pazienti, politici e amministratori. Tutti si dicono “spiazzati” e faticano a comprendere “il perchè di tale scelta”. Che ai maglianesi piomba tra capo e collo, proprio nei giorni in cui si sta discutendo il destino del loro ospedale a rischio di ridimensionamento (oggi alle 13 si terrà il vertice con il presidente Marrazzo). Le reazioni, furenti tanto a maggioranza quanto a minoranza, scaturiscono “dagli ottimi risultati” che in tre anni il servizio ha conseguito. «Rappresenterò immediatamente il problema a Bellini – ha assicurato il sindaco di Magliano, Angelo Lini –: vogliamo capire cosa abbia portato a questa scelta. Certo in questo momento proprio non ci voleva: piove sempre sul bagnato». “Il primario deve spiegarci il perchè – tuona il capogruppo di Magliano Insieme, Alfredo Graziani -. Per quale motivo se un servizio va a gonfie vele e risponde alle esigenze di tanti pazienti, viene stravolto. E se questi cambiamenti non incontrano i favori della gente? Che facciamo? Chiudiamo anche l’ambulatorio di oculistica?

Non è possibile: è sempre la stessa storia che si ripete: la gente si trova sempre più spesso a subire le conseguenze di faide interne e di decisioni politiche che scendono dall’alto. I cittadini hanno il diritto di conoscerne i motivi”. Solo per dare l’idea dell’estensione del servizio, nel reparto oculistico maglianese, nel 2007, sono stati eseguiti 515 interventi soprattutto alla cataratta, 35 in più dell’anno precedente e più del doppio delle operazioni effettuate nel 2005, prima che il servizio venisse affidato al dottor Gatti. Stesso successo sul versante delle visite effettuate, dove si registrano cifre da capogiro: nel 2007 ne sono state eseguite 3582, 157 in più del 2006. Per non parlare delle liste d’attesa lunghissime di pazienti che aspettano di essere controllati e operati. In queste cifre, e questo è un altro dato, è possibile leggere un elemento non meno interessante. Se si presta attenzione alla provenienza dei pazienti, ci si accorge che il 40 percento di essi non vive a Magliano, ma si reca nel nosocomio sabino appositamente per usufruire del servizio oculistico. Si tratta di una mobilità attiva che nel Reatino, sempre penalizzato da quella passiva data da chi sceglie di farsi curare in strutture fuori provincia, rappresenta una preziosa eccezione.


Da "Il Corriere di Rieti"

Ospedali, oggi si decide il futuro.

A Roma il vertice degli amministratori locali e della Asl con il presidente Marrazzo. Intanto a Magliano si è riunito il comitato a difesa del Marini.

Spesso, come dice il detto, tra il dire e il fare c’è di mezzo di mare. E' un po’ ciò che succede per l’ospedale “Marzio Marini” dove in pubblico si dice che bisogna puntare sulle specialistiche in modo da garantire mobilità attiva (ossia utenti provenienti da territori di altre Asl) mentre in “privato” si limitano, di fatto, proprio quei servizi. Tagli E’ di ieri la notizia che presto il dottor Domenico Gatti, apprezzatissimo (specie dagli utenti) oculista, lavorerà a Magliano solo due giorni a settimana e non tre come avviene oggi. E questo malgrado i numeri che parlano chiaro sul successo di questa specialistica a Magliano. In un paio d’anni il dottor Gatti ha raddoppiato gli interventi e per le visite c’è una lista d’attesa di tre mesi. Visite ed interventi che riguardano nel 40 per cento dei casi pazienti che provengono da altre province o regioni. Insomma soldi che arrivano nelle casse della Asl. Numeri chiari: nel 2006 ha effettuato 420 interventi, 520 l’anno successivo mentre nel 2008 sono già 320. Le visite solo nei primi mesi dell’anno in corso sono oltre 3800. Il dottore effettua interventi in sala operatoria il mercoledì, visita i pazienti operati il giovedì e il venerdì è dedicato all’ambulatorio. Vale a dire alle visite che servono poi a portare interventi, per dirla in modo brutale. Ebbene, ora il medico ha ricevuto una lettera che limita la sua attività a Magliano solo al mercoledì e al giovedì, mentre per l’attività di ambulatorio dovrebbe arrivare un altro professionista. “E’ una scelta scellerata – commenta un consigliere comunale di opposizione e membro del comitato a difesa dell’ospedale – tengono conto dei numeri della nostra struttura solo quando c’è da tagliare e non quando bisogna premiare i professionisti che lavorano magari aumentando, vista la lista d’attesa, i giorni di ambulatorio”. Il comitato Intanto mercoledì sera è tornato a riunirsi il comitato a difesa del nosocomio. “Dobbiamo difendere il nostro ospedale a tutti i costi e non accettare, nemmeno come idea, il declassamento a Poliambulatorio”, ha ribadito il sindaco Lini ai maglianesi. Gli annunci che sono seguiti al primo vertice in Regione della scorsa settimana e i contatti con la Asl non sembrano, almeno per il momento, averlo convinto più di tanto. Insomma la lotta del comitato andrà avanti almeno fino a che non sarà ufficiale il dietrofront della Regione. Come noto la scorsa settimana il vice presidente della Regione, Esterino Montino, ha reso noti i contenuti della ristrutturazione della rete ospedaliera regionale. Tra gli ospedali da riconvertire – termine che andrebbe riempito di contenuti – c’è anche il “Marzio Marini” che, da quanto detto nelle note ufficiali della Regione, doveva diventare un polimabulatorio con un presidio del 118 dotato di elicottero. Oggi si svolgerà l’atteso vertice in Regione per capire il futuro del Marini. L’incontro è fissato intorno alle 13. Per le 19 il sindaco ha dato appuntamento di nuovo alla gente per riunire il comitato in sala consiliare e fare il punto. Cittadinanzattiva Oggi, come detto, i dirigenti della Asl reatina e gli amministratori locali incontrano Marrazzo sulla chiusura dei piccoli ospedali. Di provvedimenti “gravi” parla Cittadinanzattiva. “Appare chiaro - spiega infatti l’associazione - come queste misure, presentate come risolutive per razionalizzare i costi e migliorare i servizi, così come si presentano, non fanno altro che spostare appena più in là problemi economici frutto di incapacità gestionale mai veramente risolta. All’attuale governo della Regione Lazio, così come obiettato a suo tempo all’allora gestione del governatore Storace, vogliamo ribadire alcuni aspetti fondamentali sinora, a nostro parere, rimasti insoluti: secondo quali studi di statistica epidemiologica (cardiopatie, stati invalidanti, patologie tumorali, malattie osteoarticolari, ecc.), tesi ad accertare il reale stato di salute della popolazione ed i conseguenti bisogni sanitari e sociali, è stata decisa la chiusura di questi ospedali ? Che fine hanno fatto i 120 posti letto di riabilitazione da distribuire tra i 3 nosocomi reatini e che avrebbero dovuto rilanciare, per altro, il ruolo degli ospedali di Magliano ed Amatrice? Quale seria programmazione è stata fatta sinora, per fornire risposte più valide in fatto di assistenza infermieristica, e medico specialistica domiciliare ed ambulatoriale, tenuto conto che ad oggi a domicilio, per tutta la provincia, sono impegnati solo poco più di una decina di infermieri? Le risposte alla Regione

Paolo Di Basilio


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