venerdì 29 agosto 2008

La nostra posizione, anzi: l'unica!

Lo avevamo già anticipato anche se qualche mistificatore di professione cerca come al solito di confondere le acque per gettare cattiva luce sull'unica formazione politica locale che è sempre stata chiara nei suoi intenti e nelle sue prese di posizione.
Oggi sul Messaggero e sul Corriere di Rieti sono stati pubblicati alcuni articoli che riportano, tra l'altro, anche le dichiarazioni del nostro Capogruppo in Consiglio Comunale sulla vicenda dell'Eurospin e, più in generale, su tutte le vicissitudini della zona 167.
Oggi è ancora più evidente il silenzio imbarazzato ed imbarazzante di tutti i Partiti e soprattutto del PD che sostiene il Sindaco.
I cittadini attendono di sapere quali sono le posizioni ufficiali delle Forze Politiche, di Sinistra, di Centro e di Destra.
Chiedono forse troppo?
Di seguito l'articolo di oggi su "Il Messaggero".

A Magliano il caso del supermercato sequestrato accende le polemiche a livello politico

Euro Spin, maggioranza sotto accusa

L’opposizione: «Solidali con i lavoratori, ma troppe irregolarità urbanistiche»

Accese polemiche politiche a Magliano dopo il secondo sequestro dell’Eurospin. Il gruppo di Magliano Insieme, guidato da Alfredo Graziani, sostiene che «una volta ribadita la piena solidarietà nei confronti dei dipendenti del supermercato, oggi in un momento di grande difficoltà, siamo netti nell'attribuire a questa amministrazione la responsabilità politica di quanto è accaduto. Se oggi l'Euro Spin chiude di nuovo è perché sono state commesse delle irregolarità urbanistiche da parte di chi ha concesso le licenze. Mentre l'Amministrazione finora non ha fatto nulla per risolvere problemi e sanare irregolarità.

Magliano, sul caso
Euro Spin attacco
alla maggioranza

Il secondo sequestro, oltre a preoccupare abitanti e dipendenti, continua a suscitare le reazioni della minoranza consiliare. Secondo il gruppo di Magliano Insieme, guidato da Alfredo Graziani, «una volta ribadita la piena solidarietà nei confronti dei dipendenti del supermercato, oggi in un momento di grande difficoltà (molti di loro in funzione di questo posto di lavoro hanno acceso mutui che, a questo punto, non si sa come faranno a pagare) - esordisce Graziani - siamo netti nell'attribuire a questa Amministrazione la responsabilità politica di quanto è accaduto. Se oggi l'Euro Spin chiude di nuovo è perché sono state commesse delle irregolarità urbanistiche da parte di chi ha concesso le licenze. Mentre l'Amministrazione finora non ha fatto nulla per risolvere problemi e sanare irregolarità. E' chiaro - conclude - che l'Euro Spin, i dipendenti e i maglianesi tutti, sono vittime dell'incapacità di chi amministra». Anche per questo, Magliano Insieme, invoca "chiarezza" e chiede che "le responsabilità politiche vengano vagliate e discusse fino in fondo senza che i partiti politici possano più esimersi dal valutare quanto sta succedendo».
Raffaella Di Claudio


Dal Corriere di Rieti.

Caso Eurospin - Piano di zona, sequestrata la variante.

Tra le carte acquisite dalla Procura anche la delibera del Consiglio. L’opposizione: “I cittadini se la prendano con il Comune”.

Il destino dell’indagine sull’immobile dell’Eurospin e della perizia che sta alla sua base ruoteranno intorno alle carte che la Procura ha acquisito tra i quali c’è anche la delibera con la quale il Consiglio comunale ha dato il via libera (con il voto della sola maggioranza e l’astensione della minoranza) all’ultima variante al piano di zona 167. Modifiche che andavano nella direzione di fare propri alcuni appunti mossi dalla Regione a dicembre in una nota - impugnata poi dal Comune davanti al Tar - in cui si giudicavano irregolari alcune varianti fatte in precedenza al piano. Dopo la protesta dei cittadini che hanno cercato di impedire il sequestro bis dell’Eurospin di viale Veneto Lotti torna in primo piano l’indagine, condotta dal sostituto procuratore Cristina Cambi e affidata ai carabinieri del reparto operativo di Rieti. Nei giorni scorsi c’è stato i militari si sono presentati in Comune con un decreto di acquisizione del Pm: tra i documenti richiesti ci sarebbe pure la variante adottata un mese prima del primo sequestro e per cui l’iter di approvazione, tra l’altro, non è ancora terminato (dopo le osservazioni andrà discussa in consiglio, ndr). I carabinieri inoltre starebbero indagando sui motivi che hanno consetinto alla gente di poter organizzare la manifestazione spontanea sapendo che i militari sarebbero tornati a sigillare l’immobile. Intanto a Magliano continua la raccolta firme simbolica contro il sequestro. Poche ore e sono stati riempiti fogli e fogli di firme. Sul versante della politica dopo la “pax” delle scorse ore arrivano i primi siluri dall’opposizione. Secondo il gruppo “Magliano Insieme” ci sono “responsabilità politicheche ancora si stenta ad individuare e a comprendere in virtù di una capillare disinformazione. E’ ora che queste emergano e che la gente sappia veramente con chi prendersela. E’ giusto - rincarano - che la gente protesti ma se lo si deve fare allora lo si faccia sotto il Comune perchè è lì che devono essere individuate le responsabilità di questa ennesima vicenda negativa”

Paolo Di Basilio


giovedì 28 agosto 2008

Cominciamo a fare chiarezza.

Siamo enormemente amareggiati per gli ultimi eventi che hanno riguardato Magliano. Esprimiamo tutta la solidarietà ai dipendenti dell'Euro Spin e capiamo i motivi di tanti consumatori che si vedono privati di un esercizio commerciale.
Nonostante ciò è necessario capire e ragionare su cosa è successo e su come si è arrivati fino a questo punto. E' nostro parere che sia in corso una campagna di disinformazione al fine di confondere le idee alla gente. Questa mattina si è svolta nei locali del supermercato una manifestazione finalizzata ad impedire il sequestro. Era presente anche il nostro capogruppo Alfredo Graziani che è stato espressamente chiamato da più persone a presenziare al sit-in. e che ha potuto raccogliere le impressioni e, allo stesso tempo, informare le persone presenti. Ripetiamo che capiamo fino in fondo le motivazioni dei cittadini (non di tutti però) ma vorremmo che si riflettesse seriamente sulla questione che è molto complessa e che si presta a strumentalizzazioni fin troppo facili e superficiali.
Ci sono "responsabilità politiche" che ancora si stenta ad individuare e a comprendere proprio in virtù di una capillare disinformazione. E' ora che queste emergano e che la gente sappia veramente con chi prendersela. E' giusto che la gente protesti ma se lo si deve fare allora lo si faccia sotto il Comune perchè è lì che devono essere individuate le "responsabilità" di questa ennesima vicenda negativa.
E' chiaro che parliamo di "responsabilità politiche" perchè sono quelle che a noi interessano e solo di quelle vogliamo occuparci. Su quelle giuridiche non intendiamo esprimere alcun giudizio di merito.
Siamo però fermamente convinti che ormai sia giunto il momento di fare "chiarezza politica "e che tutte le forze politiche, nessuna esclusa, prendano una posizione riconoscibile e non solo in funzione di questo evento.
L'iter procedurale di tutta questa penosa vicenda è stato molto approssimativo e questo è stato rimarcato anche dalla Regione Lazio.
Ora questa approssimazione mostra per intero tutti i suoi limiti ed è per questo che parliamo di "responsabilità politiche".
Vorremmo in definitiva che nella prossima campagna elettorale emergesse con chiarezza chi si pone nella scia della "continuità" a questa fallimentare Amministrazione e chi è deciso finalmente a voltare pagina.
Purtroppo abbiamo il presentimento che su questa vicenda ancora non sia stata scritta la parola "fine" e che ancora dovremo sopportare altre umiliazioni.

Indagini e sequestro Eurospin

Da “Il Giornale di Rieti”

Magliano Sabina, ancora sigilli per l’Eurospin

Mentre proseguono le indagini, i carabinieri hanno nuovamente sequestrato il centro commerciale. Gli inquirenti cercano documenti in Comune

dalla Redazione
mercoledì 27 agosto 2008

Il 26 maggio scorso, i carabinieri del Reparto operativo avevano sottoposto a sequestro preventivo il centro commerciale Eurospin di Madonna Grande. Il provvedimento era stato emesso dal gip del Tribunale di Rieti, su richiesta del pm, al termine di una lunga e complessa indagine condotta dai militari. Lo scopo del sequestro era quello di “impedire che il reato fosse portato ad ulteriori conseguenze”.

Il reato contestato era quello di concorso in abuso d’ufficio e vedeva tra gli indagati i responsabili della cooperativa ‘Tevere 78’ e i responsabili tecnici del Comune di Magliano Sabina. Il 18 giugno scorso il Tribunale di Rieti aveva disposto l’annullamento del provvedimento di sequestro preventivo per un errore formale dell’ordinanza, alla quale il gip non aveva allegato la richiesta di sequestro del pm che, invece, ne costituiva parte integrante.

Ieri sera, è giunto ai carabinieri un nuovo provvedimento di sequestro, reiterato dal gip del Tribunale di Rieti, sulla base di una nuova richiesta del pm. All’arrivo degli uomini del’Arma, un gruppo di cittadini di Magliano - circa 80 persone - ha tentato di impedire l’esecuzione del provvedimento. I cittadini - a conoscenza delle intenzioni dei carabinieri dopo che la stampa locale ne aveva dato ampia diffusione - seppur consapevoli delle attività investigative, hanno cercato di scongiurare la chiusura del centro commerciale che pratica prezzi convenienti.

Dopo una trattativa di qualche ora, alla fine, i clienti del centro commerciale hanno permesso alle forze dell’ordine di dare esecuzione al provvedimento. Le indagini che portano al nuovo sequestro dell’Eurospin avevano preso il via in seguito della costituzione della cooperativa ‘Tevere 78’, con sede a Magliano Sabina.

La società “nata senza scopo di lucro e con il fine mutualistico di costruire case popolari ed economiche”, usufruendo della legge prevista per gli interventi di edilizia economica e popolare - legge 167/72 - beneficiava di sovvenzioni e sgravi fiscali. Con tale intento aveva ricevuto, in concessione dal Comune, l’area nella zona Madonna Grande e, ottenuto il premesso a costruire, iniziava ad edificare. Al termine dei lavori cedeva in affitto i locali alla Business Service Express s.r.l.

Degli alloggi popolari non c’era più traccia, e lì dove dovevano sorgere case popolari e “attrezzature collettive e sociali, veniva allestito un grande centro commerciale Eurospin gestito dalla B.S.E. Le indagini hanno appurato che questa illecita attività speculativa da parte della Cooperativa Tevere 78, si è potuta sviluppare solo grazie alla complicità dei responsabili tecnici del Comune di Magliano Sabina che, con diverse delibere, hanno variato più volte il Piano di zona, ampliando l’area concessa e rilasciato il permesso a costruire. Queste delibere sono ritenute del tutto illegittime, nella procedura e nel contenuto, sia dalla Procura che dalla Regione Lazio che aveva già annullato il permesso a costruire.

Ignorando le disposizioni della Regione, il Comune aveva concesso anche il certificato di agibilità. Intanto le indagini proseguono; nei giorni scorsi i carabinieri del Reparto operativo insieme al consulente tecnico nominato dalla Procura, con un decreto di acquisizione emesso da pm, si sono presentati in Comune per acquisire ulteriore documentazione.


martedì 26 agosto 2008

Nuovo sequestro per l'Euro Spin

Continuano i guai per il supermercato (e per i cittadini Maglianesi). Oggi su "Il Messaggero" è stato pubblicato un corposo articolo (che riportiamo per chi non avesse potuto leggerlo) in cui si annunciava un 2° sequestro.
Le motivazioni le potete leggere nell'articolo ma noi vorremmo puntare l'attenzione sulle "responsabilità politiche" che a questo punto devono per forza essere analizzate. Finora abbiamo usato tutta la prudenza possibile, ma di fronte a queste nuove vicende, ci sembra non più rinviabile una presa di posizione su questo ennesimo evento negativo che si è registrato a Magliano. Non siamo più disponibili ad accettare che tutto ciò che accade siano delle sciagurate coincidenze e vogliamo che nei prossimi giorni sia fatta chiarezza su questa vicenda che ogni giorno che passa diventa più ingarbugliata e ben lontano dall'essere risolta. Un'Amministrazione Comunale non può considerarsi avulsa da ciò che accade nel paese che amministra e ci sembra logico che le "responsabilità politiche" vengano vagliate e discusse fino in fondo. Allo stesso modo i Partiti Politici non possono più esimersi dal valutare quanto sta succedendo e, anche in questo caso, vogliamo che sia fatta chiarezza e che emerga con forza una posizione univoca sull'intera vicenda.
Torneremo sull'argomento quanto prima.
Di seguito l'articolo de "Il Messaggero".

La struttura è al centro di un’inchiesta che riguarda le regolarità delle concessione edilizie
Tornano i sigilli all’Euro Spin


La magistratura dispone nuovamente il sequestro del supermercato di Magliano

Tornano i sigilli all’Eurospin di Magliano Sabina. A distanza di mesi dal primo provvedimento di sequestro, poi annullato dal tribunale del Riesame, il supermercato finito al centro di un’inchiesta sulla regolarità delle concessioni edilizie rilasciate alla società che ha realizzato l’immobile, chiude di nuovo forzatamente i battenti. Il pubblico ministero ha motivato la seconda istanza di sequestro con la necessità di giunegere ad accertare cone satezza l’irregolarità delle procedure urbanistiche che hanno portato a rilasciare il nulla osta all’edificio che attualmente ospita l’Eurospin di Magliano.

Nuovo sequestro per l’Euro Spin
Il provvedimento è stato firmato dal gip Arturi su richiesta del pm Cambi


A Magliano si replica. A distanza di alcuni mesi dal primo, annullato dal tribunale del Riesame, la magistratura ha disposto nuovamente il sequestro dell’Euro Spin, il supermercato finito al centro di un’inchiesta giudiziaria avviata sulla regolarità delle concessioni edilizie rilasciate alla società che realizzò l’immobile. Il provvedimento è stato firmato dal giudice delle indagini preliminari Alessandro Arturi su richiesta del sostituto procuratore Cristina Cambi - tornata a sollecitare il sequestro dopo la revoca del precedente - e l’esecuzione è stata affidata ai carabinieri del Reparto Operativo di Rieti e di quelli di Magliano. Il pubblico ministero ha motivato la nuova istanza con il fatto che il primo sequestro fu annullato dai giudici del Riesame senza valutarne il merito, in quanto preliminarmente fu rilevato un vizio di forma nella procedura. Gli atti tornarono perciò alla procura che, dopo aver letto le motivazioni della sentenza, ha sottoposto al gip la nuova istanza ritenendo che sussistono ancora i motivi posti alla base della prima richiesta. A questo punto si riproporrà lo stesso copione: la difesa delle società interessate dal sequestro impugnerà il provvedimento davanti al Riesame chiamato nuovamente a esaminare la questione. L’insistenza della procura si spiega essenzialmente con il fatto che si ritiene fondamentale arrivare ad accertare se sono state seguite procedure illegittime nel rilascio del nulla osta alla realizzazione dell’edificio dove si trova l’Euro Spin. E’ un passaggio decisivo, perchè l’inchiesta che vede indagati, in concorso per abuso d'ufficio e violazione della legge urbanistica, due tecnici del comune di Magliano Sabina e l'amministratore della cooperativa edilizia che realizzò l'immobile, poi affittato a una cooperativa che gestisce l'attività commerciale, si basa su una consulenza tecnica secondo cui ci sono state irregolarità e abusi. Una perizia eseguita dopo l'esposto presentato da un commerciante di elettrodomestici (assistito come parte offesa dall'avvocato Attilio Ferri) secondo il quale l'area dove attualmente sorge l'Euro Spin, avrebbe dovuto ospitare un'altro tipo di intervento, riservato ad alloggi residenziali e popolari nonchè a verde pubblico.
Invece, complici alcune delibere “ad hoc” predisposte dai tecnici comunali, la destinazione d'uso - secondo procura e carabinieri - sarebbe stata modificata, grazie a delibere compiacenti che avrebbero variato a ripetizione il piano di zona, ampliando l'area concessa e rilasciando il conseguente permesso a costruire. I due tecnici comunali non avrebbero neppure tenuto conto del fatto che la Regione aveva bocciato la licenza edilizia, considerando le delibere illeggittime. Il Comune, invece di ordinare la chiusura, aveva ignorato il provvedimento della Pisana e, in aggiunta, aveva pure concesso l'agibilità e la relativa autorizzazione al commercio.

Massimo Cavoli


Sopralluogo presso l'ex Convento "S.Maria delle Grazie"

Questa mattina ho ricevuto una lettera del Sindaco che riporto integralmente.
"Con riferimento alla richiesta di sopralluogo presso i locali dell'ex convento,si informa che il personale dell'Ufficio Tecnico, previo opportuno preavviso, è a disposizione al fine di rendere accessibili i locali dell'edificio in parola."
Appena svolta la visita ,sarà nostra premura informarvi dello stato dell'immobile.
Saluti Alfredo.

giovedì 21 agosto 2008

Ex Monastero: ancora non ci è stato concesso di visitarlo.

Sono ormai passati 10 giorni dalla presentazione della nostra richiesta di poter visitare i locali dell'ex Monastero Madonna delle Grazie.
La richiesta è stata presentata Lunedì 11 Agosto dal Capogruppo di Magliano Insieme, Alfredo Graziani, ed era tesa ad ottenere l'autorizzazione per i componenti del Gruppo Consiliare, di poter visitare e valutare le condizioni del complesso le cui tristi vicende sono note a tutti.
Questa nostra richiesta non nasce dal nulla ed era stata da noi già anticipata in una seduta del Consiglio Comunale di molto tempo fa in cui venne annunciata l'azione legale per tornare in possesso dell'immobile.
In quella sede ci era stata assicurata la massima disponibilità ed è anche per questo che non capiamo il motivo di questo ritardo nella concessione dell'autorizzazione.
In verità non sarebbe nemmeno necessario chiedere alcuna autorizzazione visto il nostro ruolo di Consiglieri Comunali che ci permetterebbe di poter accedere in qualsiasi momento alle proprietà comunali.
Sarebbe bastato recarsi presso l'Ufficio Tecnico e chiedere di essere accompagnati nella nostra visita ricognitiva.
Ma nel nostro Comune tutto segue una logica diversa e tutto sembra essere difficile per chi vuole esercitare il proprio ruolo in maniera corretta.
Ma noi abbiamo pazienza e attendiamo che ci venga concessa "l'autorizzazione" come se si trattasse di un immobile privato e non di un bene pubblico.
Però qualche domanda cominciamo a porcela....

mercoledì 20 agosto 2008

Ennesima variante alla Zona 167.

La vicenda della zona 167 non accenna a finire. Riportiamo un articolo pubblicato oggi sul “Corriere di Rieti” a firma di Paolo Di Basilio nel quale si ripercorre la vicenda che, come tutti sapete ha avuto un epilogo molto grave e che ancora purtroppo non si è conclusa. Da rilevare che la delibera di Consiglio di cui si parla nell’articolo non è stata votata da Magliano Insieme proprio perché la vicenda è molto intricata e la delibera in oggetto non fa, secondo il nostro parere, ancora piena chiarezza sulla vicenda della Zona 167.

Dal Corriere di Rieti.

Piano di zona 167, si cambia.

L’amministrazione comunale maglianese corre ai ripari e lo corregge. Finito di recente al centro di un ciclone giudiziario.


Il Comune "corregge" il piano di zona 167 in località Madonna Grande, finito, nelle scorse settimane, al centro di un ciclone giudiziario per un'inchiesta che ha portato, a fine maggio, al sequestro del supermercato Eurospin. Struttura poi dissequestrata dopo che il tribunale del Riesame ha annullato, per un vizio di forma, l'ordinanza firmata dal Gip. Tante le varianti riguardanti quella zona che sono finite sotto inchiesta, ma il Comune non si ferma. Infatti a fine luglio è stata depositata la variante approvata dal Consiglio comunale il 23 aprile scorso. Da quella data i cittadini portatori di interesse, come prevede l'iter di questi strumenti urbanistici, hanno trenta giorni per presentare osservazioni. Poi è previsto un nuovo passaggio in Consiglio per discutere le osservazioni stesse e l'approvazione. Naturalmente in questo periodo tutta la documentazione relativa alla variante è in libera visione presso la segreteria del Comune. La variante di fatto "corregge" alcune anomalie riscontrate lo scorso dicembre alla fine di un'istruttoria della Regione Lazio che si era mossa dopo l'esposto di un privato. Ad inizio dicembre, proprio alla vigilia dell'apertura dell'Eurospin, la Regione inviò una lettera a Palazzo Vannicelli nella quale si giudicava irregolare la perimetrazione dell'area, insufficienti i parcheggi e, tra l'altro, si faceva notare come delle varianti precedenti non erano state inviate in Regione per il parere. Dal Comune per tutta risposta presentarono (tramite l'avvocato Mario Rosati) un ricorso al Tar contro il provvedimento. Dopo alcuni mesi fu affidato un incarico ad un tecnico per la risoluzione del problema. Da quella relazione è nata la variante che ora è stata depositata in Comune e che dovrebbe diventare esecutiva dopo il secondo passaggio in Consiglio. Nel frattempo però è diventata di dominio pubblico l'inchiesta che la Procura di Rieti sta portando avanti, su impulso del pm Cristina Cambi titolare dell'inchiesta, sulla genesi delle ultime costruzioni della Coop Tevere '78 tra cui c'è appunto il supermercato Eurospin. Dopo la denuncia di due commercianti i carabinieri del reparto operativo di Rieti hanno avviato una complessa inchiesta, tuttora in corso, che finora vede indagate tre persone: due tecnici del Comune ed il rappresentate legale della Coop Tevere '78 con l'ipotesi di abuso d'ufficio. Come noto, dopo il dissequestro del supermercato il pm Cambi ha chiesto di nuovo, già da qualche settimana, di mettere i sigilli alla struttura. Nel frattempo i carabinieri sono tornati a Magliano, sempre qualche settimana fa, per effettuare nuovi rilievi e misurazioni nell'area. Da quello che si è appreso la variante depositata dal Comune, per ora, non fa parte dell'inchiesta e, sempre per il momento, non sarebbe stata acquisita

Paolo Di Basilio

mercoledì 13 agosto 2008

Continuiamo a parlarne

Per tenere viva l'attenzione e per stimolare il dibattito che si è acceso sul tema del cambio di Regione e Provincia, pubblichiamo gli articoli pubblicati oggi dal "Corriere di Rieti" e da "Il Messaggero".

Magliano - Secessione, spunta il comitato.

Il consigliere comunale Ruggeri: idea da non sottovalutare. L’associazione Sabinamente: facciamo una petizione.

Dalla rete alla strada. Presto l’idea-provocazione della secessione rilanciata dai ragazzi dell’associazione “Sabinamente” potrebbe scendere “in strada”. I membri dello staff dopo la ribalta ottenuta ieri sulle pagine dei giornali hanno deciso di fare sul serio perciò presto potrebbe partire una petizione e nascere un comitato contro la “geografia politica della nostra zona”. Intanto dopo le prime reazione dei politici, per la verità piuttosto fredde, ne arriva una più possibilista. E’ quella del consigliere comunale di “Magliano Insieme”, Antonello Ruggeri: “Credo che l’idea non va scartata, dobbiamo prendere in considerazione il tema e non derubricarlo come una semplice provocazione: anzi adesso che ci penso questo potrebbe essere un messaggio non da poco verso chi da anni ignora Magliano”. I ragazzi di “Sabinamente”, che negli ultimi mesi, complice il loro frequentatissimo blog hanno promosso manifestazioni (“La Settimana Maglianese” in primis) e intavolato dibattiti sui principali temi che hanno scaldato la discussione a Magliano (vedi la questione del cimitero o lo “scippo” dell’istituto Geometri)non intendono fermarsi. “Crediamo sia necessario iniziare ad approfondire il discorso, perchè a questa nostra idea-provocazione,lanciata contro la geografia politica della nostra zona, possa seguire magari una petizione popolare e possa nascere un comitato”. Perciò i ragazzi propongono l’apertura di un “tavolo” per cercare di “sensibilizzare la gente maglianese su questo tema, creando un dibattito nell’opinione pubblica”. Di qui l’appello alla gente a sostenere questa iniziativa. Appello allargato anche alle forze politiche locali che sul tema, finora, sono apparse, tranne poche eccezioni (come Ruggeri appunto), piuttosto freddine. Il tutto per far capire a chi di dovere (istituzioni regionali e provinciali in primis) che “i tempi dei maglianesi-pecoroni sono finiti”. “Non vogliamo apparire - continuano i ragazzi di Sabinamente - come una mandria di cavalli pazzi (anche se un po’ lo siamo), vogliamo solo che da questa nostra provocazione nasca un serio dibattito volto a mettere in luce i deficit e le lacune emerse e prodotte da 70 anni di vita ai margini della provincia reatina. Un discorso a parte lo staff lo dedicata alle “radici sabine” che legherebbero Magliano alla provincia Reatina. “Magliano è sempre stata Umbra, salvo poi essere messa in quella provincia reatina creata dal fascismo”. Insomma tra la Tuscia e l’Umbria, l’associazione sembra preferire questa seconda opzione. Infatti con il viterbese, pur essendoci molti rapporti (basti pensare a quanti maglianesi lavorano nel nelle ceramiche civitoniche), non ci sono stati mai legami storici anche se l’idea di spostarsi in quel territorio fu presa seriamente in considerazione negli anni ‘80. Dopo la nascita del Regno d’Italia Magliano era stata inserita nella Provincia Umbra, poi dalla fine del 1800 in Provincia di Perugia, 2 anni sotto Roma (dal 1925 al 1927) poi l’inserimento sotto Rieti

Paolo Di Basilio



Da “Il Messaggero”

La secessione entra nell’agenda politica

Prime reazioni istituzionali alla proposta di passare in Umbria



Nella maggioranza non ne vogliono sentir parlare, mentre nelle frange dell’opposizione una discussione sui vantaggi di un cambio di provincia, o persino di regione, non è da disdegnare. La “secessionite”, sorta di patologia che affligge chi deluso nelle aspettative dalle istituzioni prova a buttare l’occhio oltre il confine, pian piano esce dal web e contagia i residenti di Magliano Sabina. A lanciare la provocazione di un cambio di provincia sono stati i ragazzi del blog “Sabinamente”, stimolando un dibattito che ha raggiunto prima il Comune, poi le sedi dei partiti. Da palazzo Vannicelli, il sindaco Angelo Lini «non vede motivi per abbandonare la provincia di Rieti e, addirittura, la regione Lazio. Naturalmente - aggiunge - è sempre bene tenere alta l’attenzione sui problemi e sulle preoccupazioni dei cittadini, ma non si può minacciare la secessione ogni volta che ci si trova davanti ad una difficoltà (quale, ad esempio, la perdita dell'istituto per geometri, trasferito a Poggio Mirteto, ndr). Tra l’altro, per scegliere di abbandonare la propria provincia devono sussistere dei vantaggi, che attualmente io non riscontro. Guardando all’Umbria non vedo tutte queste opportunità per il nostro territorio. E poi non bisogna minacciare di andarsene appena si verifica qualcosa che non ci sta bene, le difficoltà non sono un elemento costante per Magliano: possono riguardare un periodo, ma non sono la normalità».
Stessa linea di pensiero per il coordinatore del Pd maglianese, Francesco Urbanetti, certo che «lasciare Rieti non è una soluzione», piuttosto «bisogna combattere per ottenere vantaggi sul nostro territorio». Per Antonello Ruggeri (Magliano Insieme), invece, «questa proposta non è poi così campata in aria e dovrebbe far riflettere partiti e istituzioni. Fino ad oggi - spiega - la scelta dei candidati provinciali e regionali ha sempre seguito una logica dettata dai vertici dei partiti e quasi mai dalle reali esigenze del nostro territorio. Ne è derivato un interesse veramente ridotto delle istituzioni nei confronti di Magliano». Ecco quindi il motivo della riflessione. «Nel nostro caso non si tratterebbe di un passaggio in Umbria, ma di un ritorno: quindi perché non valutarne le opportunità? Prossimamente affronteremo il tema all’interno di Magliano Insieme». La secessione è entrata a tutti gli effetti nell’agenda politica maglianese. E il dibattito è rimandato a settembre.

Raffaella Di Claudio


martedì 12 agosto 2008

Cambiare Regione

La provocazione lanciata sul loro blog da "Sabinamente," arriva in tutto il territorio provinciale attraverso un articolo pubblicato sul Corriere di Rieti di oggi.
E' opinione consolidata che il nostro paese abbia le sue radici in questo territorio, (ma ci sono anche correnti di pensiero diverse) ma è altrettanto vero che la considerazione che la Provincia e la Regione hanno di noi, molto spesso è veramente poca. E' altrettanto vero che fino ad oggi ila scelta dei candidati da eleggere nel Consiglio Provinciale ed in quello Regionale, ha sempre seguito una logica dettata dai vertici dei Partiti e quasi mai dalle reali esigenze del nostro territorio. Ne deriva un interesse veramente ridotto delle Istituzioni nei confronti di Magliano proprio a causa della scarsa valenza di rappresentanza esercitata da consiglieri scarsamente motivati e quasi mai da personaggi a cui stesse veramente a cuore questa città. Quelli che si considerano "politici" e ci tengono tanto a questo ruolo nei vari Partiti, farebbero bene a riflettere a fondo sul loro comportamento e sul loro modo di fare che non ha uguali in tutta la Provincia.
Del resto la nostra Provincia non è mai stata costituita da un territorio organico ed è stata assemblata durante il fascismo mettendo insieme territori appartenenti a varie Provincie e Regioni.
Nel nostro caso infatti si tratterebbe non di un passaggio, ma di un ritorno.
Visti i risultati di questi 70 anni passati nel Lazio e nella Provincia di Rieti, una attenta riflessione sulla possibilità di un ritorno di Magliano in Umbria potrebbe diventare per il prossimo futuro, un serio argomento di discussione.
Antonello Ruggeri.

Dal Corriere di Rieti.

Magliano - La secessione corre sul web.

I ragazzi dell’associazione Sabinamente: andiamo in Umbria. Lanciato un sondaggio su internet. Politici freddi

Magliano come Leonessa? Anche nella “Porta della Sabina” soffia il vento della secessione? Per ora si tratta solo di una provocazione lanciata (o per meglio dire rilanciata) dall’associazione "Sabinamente" attraverso il loro frequentato blog. I ragazzi hanno prima pubblicato un articolo in cui si prendeva in esame l’ipotesi di una secessione verso il Viterbese o l’Umbria e poi hanno lanciato un sondaggio attraverso le loro pagine web. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, manco a dirlo, è la vicenda legata al trasferimento dell’istituto geometri da Magliano a Poggio Mirteto. Una vicenda che i maglianesi, in generale, ancora faticano a digerire. Perciò l’associazione ha lanciato il sasso nello stagno: perché Magliano non fa come Leonessa? L’opzione, in più, per i maglianesi potrebbe essere doppia: o la provincia di Viterbo rimanendo nel Lazio o l’Umbria sotto Terni. Il sondaggio per ora dà una larga maggioranza alla ipotetica secessione, anche se hanno votato solo poche decine di persone. “In questi ultimi periodi il malcontento della maggior parte della popolazione maglianese - si legge sul blog - verso le istituzioni provinciali e regionali ha raggiunto livelli elevati. Il trasferimento dell' Istituto geometri a Poggio Mirteto, contro cui tutte le forze politiche, indistintamente, hanno fatto sentire la propria indignazione, e' solo l'ultima di una serie infinita di manchevolezze e decisioni impopolari assunte nei confronti del nostro paese”. In verità l’argomento non sembra essere nell'agenda politica. Stuzzicati sull'argomento anche alla recente festa del Pd gli amministratori hanno escluso ogni tentazione secessionista ed anche l'opposizione non sembra appassionata al tema: “Magliano ha profonde radici Sabine, non avrebbe senso andarsene”, dice il capogruppo di Magliano Insieme, Alfredo Graziani. “Un cambio di Regione non è la soluzione: saremo al confine comunque”, ha sostenuto il sindaco Angelo Lini durante la festa del Pd. Insomma per ora è solo una discussione sul web e quello potrebbe rimanere. Anche perché Magliano, con un trasferimento potrebbe perdere davvero il suo “gioiello” più prezioso: l’ospedale. Il tema di cambio di provincia o di Regione è stato a lungo nell'agenda politica maglianese specialmente negli anni '80: allora se ne discusse anche in Consiglio comunale ma la complessità dell'iter (allora serviva anche il parere di chi doveva accogliere il Comune, ndr) fece desistere gli amministratori che decisero di rimanere nel Reatino anche se i rapporti con l'Umbria e la Tuscia, per esempio sulla scuola, sono sempre più consolidati

Paolo Di Basilio


domenica 3 agosto 2008

La chiusura dei Giardinetti

Un articolo di Paolo Di Basilio pubblicato oggi sul “Corriere di Rieti” ci spinge a fare alcune riflessioni sul tema dei “Giardinetti”. Stando a quanto riportato dall’articolo si potrebbe pensare chissà quali investimenti siano stati fatti in questi anni e chissà quali cure sono state riservate a quello spazio. Nei fatti non ci risulta che negli ultimi anni siano stati spesi dei soldi per il Giardinetti e l’unico intervento risale ormai a diversi anni addietro e ha contemplato anche l’insensato innalzamento del muretto che ha finito per coprire del tutto il bellissimo panorama che si può ammirare. Ci siamo sempre chiesti se non fosse stato meglio aver tolto il muretto esistente lasciandone solo 20 cm. e collocarvi sopra una bella ringhiera in ferro che lasciasse aperta la visuale verso la valle. Nell’ultimo anno poi nessuno ha visto mai la municipalizzata fare alcun lavoro di manutenzione e, ad onor del vero, nemmeno altro.

Sul fatto che si voglia poi ricorrere alla chiusura notturna riteniamo che forse sarebbe meglio utilizzare sistemi diversi e soprattutto esercitare un controllo e anche una repressione decisa. Ovviamente anche di giorno, visto che in quel posto raramente si vedono tutori dell'ordine e vengono continuamente infrante le regole che pure sono ben evidenti con cartelli e segnali.

In ultimo, ma non perchè meno importante, sarebbe opportuna una ampia collaborazione da parte di ognuno affinchè certi comportamenti non abbiano a far presa su tanti ragazzi che, lo sappiamo, quando sono in gruppo tendono ad emulare chi non rispetta le regole.

Inoltre riteniamo opportuno che anche le famiglie esercitino il loro ruolo smettendo di pensare che il tutto sia frutto della giovane età.

Essere giovani non può essere un alibi a comportamenti che non hanno nulla a che vedere con la gioventù.

Infine un piccolo rammarico: ci si è ricordati dell’indecenza di quel posto solo dopo una lettera spedita da alcuni bambini al Sindaco. Viene spontaneo chiedersi dove sia stato l’Assessore competente (ma anche gli altri) negli ultimi 4 anni. Visto che ormai sembra che le risposte le diano solo in occasione della Festa dell’unità, speriamo che ce ne sia una anche per questa domanda!


L'articolo del Corriere di Rieti



Il sindaco Angelo Lini dichiara guerra ai vandali

Troppi danni e ora il Comune prende in considerazione l’idea di chiudere di notte i giardinetti de “Le Mura”. Gli atti di vandalismo negli ultimi anni, con un’escalation negli ultimi mesi, non si contano più. Il Comune ha speso migliaia di euro per riparare lampioni, svuotare il laghetto dalla breccia buttata chissà con quale gusto dentro l’acqua oppore riparare il muro che si affaccia lungo la Valle del Tevere. Si parla di una cifra che si aggirà negli ultimi anni intorno ai 5mila euro solo per le riparazioni. Poi ci sono i giochi per bambini comprati da più di un anno, spendendo altri soldi pubblici, ma non ancora installati per la paura che vengano rotti dai soliti vandali che, magari per farsi belli davanti alla ragazzina di turno, se la prendono con l’anatra a molla piuttosto che con l’altalena o il dondolo. Un vero problema che l’amministrazione ha deciso di prendere di petto. Per ora è tutto congelato per i lavori di consolidamento del versante della collina dove si affacciano i giardinetti. I lavori includono anche una parte di riqualificazione dei giardinetti, subito dopo verranno rimontati i giochi e messi a posto lampioni e strutture danneggiate. “Ma a quel punto qualcosa dovrà cambiare - ha spiegato il sindaco Angelo Lini, incalzato sul tema durante la festa de l’Unità del Pd - non possiamo permetterci di pagare una riqualificazione per poi farsi distruggere tutto. Abbiamo preso in esame anche l’ipotesi di chiudere, con un cancello, Le Mura nelle ore notturne ossia quando di solito avvengono questi episodi. Non escludiamo a priori questa idea - ha ammesso il sindaco - anche se stiamo valutando anche altri sistemi come la video-sorveglianza”. Al momento attuale però l’idea che andrebbe per la maggiore dalle parti dell’amministrazione sarebbe quella del cancello anche se, la sola idea, già di per sè fa discutere. L'ex assessore ai Lavori Pubblici Sandro Tibaldeschi, oggi amministratore della Municipalizzata, intervenendo allo stesso dibattito ha sottolineato l’esigenza di “promuovere una coscienza civica nei cittadini, altrimenti saremo costretti a chiudere tutto perché nessuno è in grado di far capire a questi ragazzi che non si possono danneggiare i beni pubblici continuamente”. Un tema, quello della chiusura notturna, che, c’è da giurarci, farà discutere. Se non altro perché i giardinetti, proprio per la sua natura, sono un luogo frequentato dalla famiglie, ma ultimamente non è più così

Paolo Di Basilio

sabato 2 agosto 2008

Una decisione drastica.

Purtroppo dobbiamo prendere una decisione drastica anche se provvisoria.
Un blog dovrebbe essere uno strumento di dialogo e di confronto per essere anch'esso di aiuto alla crescita culturale degli individui. Invece a Magliano questo non accade e, nonostante le nostre pressanti richieste, qualcuno continua a distruggere tutto ciò che incontra davanti.
Offese, polemiche sterili e puerili, attacchi irriguardosi e irragionevoli che sconfinano nel personale e che arrivano a chiamare in causa familiari e congiunti, sono purtroppo all'ordine del giorno.
Persone irresponsabili che forse non hanno altro modo di occupare il loro tempo si divertono in questo modo.
Per questa ragione ci vediamo costretti ad inserire provvisoriamente un filtro che non gradiamo ma di cui non possiamo fare a meno.
Da oggi e fino a che non troveremo soluzioni o piattaforme diverse, i vostri commenti saranno possibili solo dopo che li avremo vagliati.
Qualcuno griderà che vogliamo censurare la libera espressione ma di fatto vogliamo solo impedire una deriva che non ha nulla di costruttivo.
Non abbiate paura quindi a commentare in modo civile e consono all'argomento e sappiate che quello che stiamo facendo lo facciamo per salvaguardare uno strumento di confronto e di dialogo che a qualcuno sembra dia tanto fastidio.
Grazie a tutti per la comprensione.

venerdì 1 agosto 2008

Madonna delle Grazie di nuovo dei Maglianesi

Finalmente le chiavi dell’ex Monastero Madonna delle Grazie tornano al Comune anche se prevediamo che per l’utilizzo del complesso ancora passerà molto tempo.

Nei prossimi giorni chiederemo al Sindaco di poter visitare l’immobile per verificarne le condizioni.

Intanto riportiamo gli articoli pubblicati dal “Corriere di Rieti” e da “Il Messaggero.


Dal Corriere di Rieti

L’ex convento della Madonna delle Grazie a Magliano


Le chiavi dell'ex convento della Madonna delle Grazie tornano al Comune. L'amministrazione comunale è rientrata in possesso dell'immobile giovedì quando è diventato definitivamente esecutivo lo sfratto a carico della società "Delle Grazie srl", nata 4 anni fa con il preciso scopo, poi fallito, di impiantare in quei locali una struttura ricettiva "di più alto livello", formulazione che, tradotta, avrebbe dovuto significare un albergo a 4 stelle. Dopo una lunga trafila di varianti ai lavori, stop e rinvii dell'apertura, il Comune decise nella primavera del 2007 di avviare le procedure di sfratto per morosità. Da diversi mesi infatti la società non versava niente al Comune quando invece avrebbe dovuto pagare la metà dell'affitto (circa 30mila euro l'anno) finché non fossero stati scontati alcuni lavori realizzati dalla stessa società. Il tribunale ordinò lo sfratto già l'estate scorsa ma il provvedimento ha tardato a diventare esecutivo per un problema di notifiche causato dal cambio di amministratore della società. Giovedì mattina finalmente le porte dell'ex convento si sono aperte. La struttura, come tra l'altro ci si aspettava, non sta in condizioni ottimali: alcuni locali, seppur mai utilizzati, hanno bisogno di una ripulita, ci sono da fare delle piccole riparazioni e in altri locali manca la pavimentazione. Inoltre l'impiantistica ha bisogno di un check-up. Dal primo sopralluogo è stato verificato che la caldaia è fuori uso e forse è stata oggetto di atti di vandalismo. "L'importante è essere rientrati in possesso dell'immobile - dice il sindaco Angelo Lini - ora ci muoveremo secondo le linee guida già tracciate nei mesi scorsi". Il riferimento è ad un atto di indirizzo approvato qualche settimana fa dal consiglio comunale in cui si proponeva l'utilizzo della struttura, previa autorizzazione della Regione che ha finanziato gran parte della ristrutturazione, non più come struttura ricettiva. L'immobile dovrebbe ospitare i corsi di formazione sulle energie alternative promossi dall'associazione di carattere internazionale Eurosolar (il vice presidente in Italia è Luciana Castellina). Inoltre in alcuni locali dovrebbe trasferirsi la biblioteca comunale mentre parte dell'immobile sarà messo a disposizione della scuola di musica e delle associazioni. Il primo passo riguarderà, con ogni probabilità, la biblioteca: i locali ono stati già individuati ed hanno bisogno di alcuni lavori (pavimentazione e rifiniture). Insomma nell'infinita "telenovela" dell'ex convento c'è un altro colpo di scena. Una serie iniziata nel 1998 quando si decise di ristrutturare quell'immobile per realizzarci un ostello della Gioventù in vista del Grande Giubileo. Ma per l'Anno Santo, malgrado un tentativo di inaugurazione, non aprì nulla e nei successivi tre anni non si trovò nessuno disposto a gestire la struttura che tra l'altro era ancora per metà incompleta. Si arriva al 2003 quando fu deciso il cambio da ostello ad albergo tra mille proteste. Si parlò anche di un bar ed un ristorante. Ora si riparte dal via. O giù lì. Al prossimo colpo di scena
Paolo Di Basilio



Da "Il Messaggero"


A Magliano Sabina il consiglio comunale ha approvato un doppio progetto relativo al futuro dello stabile
L’ex convento da ostello a centro culturale
Il complesso di Madonna delle Grazie è tornato in mano all’amministrazione

Le chiavi dell’ex convento Madonna delle Grazie, poi divenuto ex ostello, quindi ex albergo a quattro stelle, tornano a Palazzo Vannicelli. «Ce le ho io, le custodisco personalmente», scherza il sindaco di Magliano Sabina, Angelo Lini, visibilmente sollevato. Con una battuta di spirito si chiude una delle partite più controverse giocate dall’amministrazione comunale: da due giorni di nuovo in possesso dell'edificio.
Dal 2004 ad oggi l’immobile è stato gestito dalla società “Delle Grazie srl” che avrebbe dovuto trasformarlo in un hotel di lusso. In prima battuta, la struttura, rimessa a posto con i fondi del Giubileo del Duemila, addirittura sarebbe dovuta diventare uno dei tanti ostelli della gioventù destinati ad accogliere i pellegrini diretti verso la Capitale. Ma nel 2004 la società “Delle Grazie srl”, subentrata nella gestione, ha scartato l’ipotesi della struttura ricettiva economica, per sposare l’idea di un mega albergo della Bassa Sabina.
Se solo avesse ultimato i lavori e se solo avesse continuato a pagare al Comune il canone d’affitto. Cosa, quest’ultima, che dal settembre del 2006 non è più avvenuta. Per questo, andati a vuoto ripetuti tentativi di dialogo con il gestore, il Comune nel maggio del 2007 ha deciso di dare mandato ad un legale affinché fossero avviate le procedure di sfratto. Ed è esattamente un anno fa, che il tribunale di Rieti ha formalizzato l’ordine di sfratto avanzato dal Comune. Sarebbe dovuto avvenire il 18 settembre 2007, ma si è trascinato fino a due giorni fa. Ora anche il capitolo “albergo a quattro stelle” può dirsi concluso per l’edificio, noto a tutti come l’ostello, si dovrebbe aprire una nuova stagione. Non più di ricettività turistica, ma di formazione professionale e culturale. Lo scorso aprile, il Consiglio comunale di Magliano ha infatti approvato a maggioranza una doppia proposta che riguarda il futuro dello stabile: trasformarlo in un centro culturale. Il documento prevede lo spostamento della biblioteca comunale nei locali dell’edificio, e stabilisce una collaborazione con la società Eurosolar che si occupa di corsi di formazione post laurea. Ora, chiavi in mano, bisognerà mettersi a tavolino per valutare lo stato in cui versa la struttura e riuscire a capire quanto tempo dovrà passare ancora per vedere, per la prima volta, l’ex ostello aperto e funzionante.
«Qualche lavoro, da quando l’immobile è stato preso in gestione dalla società “Delle Grazie srl”, è stato effettuato: ora dobbiamo vedere cosa manca e quanto ancora c’è da fare». Stando ad alcune perizie realizzate nel tempo da gruppi di imprenditori interessati all'immobile, quest’ultimo, così com’è, non sarebbe pronto per ospitare una struttura alberghiera, ma ha bisogno di diverse opere e di altrettante migliaia di euro per essere completato. Ora considerato la diversa destinazione d'uso (biblioteca e centro di formazione), si dovrà valutare il tipo di lavori di cui necessita. Anche per questo sulla tempistica l’amministrazione comunale non azzarda previsioni. E alla domanda specifica circa la possibilità di aprire al pubblico la struttura entro la fine dell’anno, il sindaco ammette: «Beh, forse non si farà in tempo».

Raffaella Di Claudio