lunedì 31 agosto 2009

Una piccola e profonda riflessione.

Non c'è niente altro da aggiungere a questo articolo di Francesco Alberoni pubblicato sul Corriere della Sera oggi in edicola. Quello descritto è, secondo noi, lo spirito giusto, la condizione ideale per fare bene ed esserne felici. A questi principi ci ispiriamo nella nostra azione quotidiana che ci mette di fronte anche alle difficoltà, alla necessità di fare delle scelte, all'obbligo di dare risposte nell'interesse di tutti.
Invitiamo tutti a mettere in pratica questi semplici ma essenziali consigli: se ne potranno godere solo che vantaggi.

Troppi alibi, siamo quasi sempre noi i responsabili dei nostri insuccessi
Bisogna capire dove si sbaglia e cambiare subito strada

La vitalità è una forza interiore, un’energia che vuole la vita e trasmette vita. Si manifesta nel modo più semplice come gioia di esserci, entusiasmo, ottimismo. Ci sono delle persone che si svegliano liete al mattino ed escono di casa aperte, curiose verso il mondo. Queste stesse persone sanno anche fronteggiare le situazioni più difficili e i più gravi pericoli. Naturalmente anche loro soffrono, anche loro hanno paura, però non si abbandonano alla disperazione, ma riflettono, esplorano, cercano delle nuove soluzioni, e alla fine trovano una via d'uscita. Molti pensano che le qualità più importanti per affrontare il mondo siano il rigore, la fermezza e la volontà. In realtà sono altrettanto importanti qualità come la creatività, la curiosità, la duttilità, la capacità di allentare la tensione, e di ricavare piacere dal lavoro che stai facendo. E soprattutto la capacità di analizzare se stessi, le proprie azioni, di vedere i propri errori e di correggerli subito.
Molti danno la colpa delle loro disgrazie, dei loro insuccessi, alla sfortuna, alla malvagità, all’incomprensione degli altri. Si lamentano, criticano tutto e tutti e finiscono col diventare tristi e noiosi. Invece quasi sempre siamo noi i responsabili dei nostri insuccessi. Perché siamo stati pigri, non ci siamo dati abbastanza da fare, perché ci siamo sopravvalutati, siamo stati arroganti, oppure troppo creduloni, ingenui. Chi ha una grande vitalità cerca sempre di prevedere le conseguenze delle sue azioni e quando le cose vanno male ha la forza di capire dove ha sbagliato e di cambiare strada. Le personalità veramente creative si rigenerano in continuazione, sono sempre nuove, sempre giovani.
Chi è ricco di vita sa riconoscere la vita e non la teme. Queste persone perciò sanno cogliere negli altri le qualità positive da valorizzare, su cui fare leva. Chi è ricco di vita trasmette vita, genera vita. Esse perciò trasmettono forza, fiducia, speranza, desiderio di agire. Due virtù indispensabili per tutti coloro che vogliono creare, costruire in qualsiasi campo, scientifico, artistico o politico. Tutti i personaggi che hanno lasciato la loro impronta nella storia hanno sempre saputo scegliere i propri collaboratori e convincerli, stimolarli, motivarli e suscitare entusiasmo. Chi non crede, chi non ha passioni, chi non sa amare, non sa sognare, non sa donare, non produce nulla e non lascia nulla.
Francesco Alberoni.

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